GRAMMÀTICO s.m./agg.
0.1 gramadego, gramatica, gramatiche, gramatichi, gramaticho, gramatici, gramatico, gramaticu, gramatinu, grammatichi, grammatici, grammatico. cfr. (0.6 N) gramatino.
0.2 Lat. grammaticus (DELI 2 s.v. grammatica).
0.3 St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.): 2.
0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.).
In testi sett.: Cronica deli imperadori, 1301 (venez.); Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.).
In testi mediani e merid.: Anonimo Rom., Cronica, XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.).
In testi sic.: Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.).
0.6 N La forma gramatino in St. de Troia e de Roma Ricc., XIV (rom.>tosc.), è prob. errore per gramatico, forma che compare (con gramaticus) nelle altre redazioni dell'opera.
0.7 1 Che riguarda, che è proprio della grammatica. 1.1 Proprio della lingua latina. 1.2 [Rif. a persona:] colto, erudito; corretto nei modi, urbano. 1.3 Che monta in superbia per eccessiva stima di sé, tracotante. 2 Sost. Chi studia o insegna la grammatica. 2.1 Chi sa il latino; chi ha studiato grammatica (partic. latina).
0.8 Zeno Verlato 11.11.2013.
1 Che riguarda, che è proprio della grammatica.
[1] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 15, pag. 293.4: [[Prisciano]] fue inventore della Gramatica; o più tosto [[...]] compilatore delli altrui detti, e regole gramatiche...
1.1 Proprio della lingua latina.
[1] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 19, pag. 349.2: e questo vocabolo strazio, del vocabolo gramatico strages, ch'è composto da strao, is, ch'è a dire abbattere, e geos, ch'è greco, e viene a dire terra in latino...
[2] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 14, pag. 6.34: Postumo, ch'è vocabolo grammatico che viene a dire, dipoich'è ito sotto la terra il padre.
1.2 [Rif. a persona:] colto, erudito; corretto nei modi, urbano.
[1] Fazio degli Uberti, Rime varie, a. 1367 (tosc.), 3.18, pag. 43: La vostra compagnia sí fatta cernere, / ch' abbia vergogna di vil cose tessere, / tanto si tenga gentile e gramatica...
[2] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 76, terz. 21, vol. 4, pag. 14: E per la detta mutazion [[...]], i più Gramatichi / Ghibellin di Pistoi' veggendo il pondo [[...]], / non vider modo da regnar felici / in quella Terra pe' dubbiosi guazzi, / se' Fiorentin non fosser loro amici.
1.3 Che monta in superbia per eccessiva stima di sé, tracotante.
[1] Canzoniere del sec. XIV, a. 1369 (tosc.occ.), 23 [Ciano del Borgo a San Sepolcro].24, pag. 50: Purghi la voglia che 'l servir disopera, / per modo et acto che non sia lunatico, / però che 'l servo ch'è troppo gramatico / d'obbedïensa non si puote accorgere...
2 Sost. Chi studia o insegna la grammatica. || Anche come apposizione dopo un nome proprio.
[1] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 333.20: Et in quello tempo scrisse Prisciano gramatico...
[2] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 51.21: e questo dice per divisare il parlare di questo dicitore dal parlare de' gramatici, che non curano d' ornare parole.
[3] Fiore di rett., red. gamma, a. 1292 (tosc.), cap. 5, pag. 135.21: La parte della gramatica [[...]] che s'apella barbarismo insegna le parti della diceria bene profferere, come sanno bene i gramatici.
[4] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 203.16: In questo tempo [[...]] Priscian gramadego florì.
[5] Dante, Convivio, 1304-7, II, cap. 11, pag. 117.1: ma ponete mente la sua bellezza, che è grande sì per [la] construzione, la quale si pertiene alli gramatici...
[6] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 33, pag. 242.15: Li gramatici ànno uno verbo et di questo verbo descendono cinque verbi, che non sono verbi ma modi del primo verbo.
[7] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 108, pag. 358.25: Quando il libro di Tullio viene alle mani d' un filosofo, e d'uno filogo, e d'un gramatico, e ciascuno ha diversi pensieri.
[8] Sette arti liberali di Seneca volg., a. 1325? (fior.), pag. XXXII.19: Quattromila libri scrisse Didimo gramatico.
[9] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 18, pag. 421.3: però che diligite, che viene a dire amate, [è] verbo apo li gramatici...
[10] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 28, col. 1.12: dompno Durante [[...]], il quale avea da LXXX anni in suso e era buono gramatico, istato maestro di squola e non poteva leggere né iscrivere più sança occhi di vetro.
[11] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. I (i), par. 70, pag. 34.8: Estimarono molti [[...]] questo nome «poeta» venire da un verbo detto «poio pois», il quale, secondo che li gramatichi vogliono, vuol tanto dire quanto «fingo fingis»...
[12] Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.), 35.7, pag. 83: Però ch'el studio mio s'è posto e dretto / ad aspro sòn d'una campana prava: / di sotto stan gramatici che grava: / sì ch'io tra du' fastidij so' constretto.
[13] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 1, pag. 51.37: Alcuni volcero dicere che questa fo la prima nave che se posse a gire per lo mare, et inperzò li gramatici sì clamavano omne altra nave grande [[...]] Argon.
- [Con senso riduttivo o spregiativo:] pedante.
[14] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 19, pag. 246.19: e faccio l'autrui torto mio, sì ccome dissi, e 'l mio grande e grave quanto vo' piacie, altero Gramaticho.
2.1 Chi sa il latino; chi ha studiato grammatica (partic. latina).
[1] Colori rettorici (ed. Scolari), 1329/45 (fior.), pag. 247.25: Un altro esemplo: «Ruberto re gramatico buono è...
[2] Velluti, Cronica, 1367-70 (fior.), pag. 151.3: [[frate Lottieri]] poi non essendo grammatico apparò grammatica, tra in Firenze e fuori, e simile logica e filosofia...
[3] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 7, par. 3, vol. 1, pag. 106.22: Eu gramaticu non era musicu, et ora su factu gramaticu et musicu.
[4] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 18, pag. 143.10: Fu da soa ioventutine nutricato de latte de eloquenzia, buono gramatico, megliore rettorico, autorista buono.
[5] Destr. de Troya (ms. Parigi), XIV (napol.), L. 35, pag. 315.8: Li Troyani e li Grieci mayuri che forono muorti [[...]] sono quisti, cossì como scripse lo dicto Darete, avengadio che per vicio dello scriptore non gramatico li infrascripti proprii nomi siano corrupti qua in alcuno luoco.
[u.r. 13.12.2017]