PROFESSO agg./s.m.

0.1 professe, professi, professo, professu.

0.2 Lat. professus (DELI 2 s.v. professo).

0.3 <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>: 2.

0.4 In testi tosc.: <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>; S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.).

In testi sett.: Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.).

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Che ha pronunciato i voti per entrare in un ordine monastico o per abbracciare la vita religiosa. 1.1 Che con parole o atti si mostra dedito a una determinata condotta di vita. 2 Sost. Persona che ha pronunciato i voti religiosi.

0.8 Zeno Verlato 11.11.2013.

1 Che ha pronunciato i voti per entrare in un ordine monastico o per abbracciare la vita religiosa.

[1] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 29, pag. 499.8: e dice chiostra, la quale è parte del luogo del monistero, dove li laici professi possono più che li monaci mirare...

[2] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), Proemio, pag. 3.25: Nel terzo [[canto]], in quella medesima spera, introduce certe anime già professe in ordine...

[3] Doc. fior., 1367 (2), pag. 463.2: «Io frate Alexo figliuolo che fu di Jacopo di Strozza al presente frate professo de l'ordine de frati predicatori...

[4] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 164, pag. 396.18: il religioso prima che sia professo, [[...]] infino alla professione si può partire, ma poi no.

1.1 Che con parole o atti si mostra dedito a una determinata condotta di vita.

[1] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 33, pag. 74.15: l'uomo si maraviglia, che così alte parole, e appartenenti a vertù, sien dette per uomo [[scil. Epicuro]], che sia professo, e dato a' diletti del corpo...

[2] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 51, pag. 109.17: come alcuna roba è più convenevole a uomo savio, e buono, ch'alcun'altra, sanz' avere in odio roba d'alcuno colore, credendo, ch'alcuno colore non si convenga bene a uomo professo ad astinenzia...

[3] Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.), L. III, pag. 539.11: Ma schivade li omini professi per lo culto e la forma e quelli che pone le suo' còme en la staçon... || Ov., Ars am., [III], [433-34]: «Sed vitate viros cultum formamque professos, / quique suas ponunt in statione comas».

2 Sost. Persona che ha pronunciato i voti religiosi.

[1] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 98.37: quelli che sono in religione hanno a Dio promesso e botato lor castitade [[...]], sicchè giammai non si possono maritare, poi che sono professi...

[2] Stat. catan., c. 1344, cap. 6, pag. 34.31: li noviçi si diianu cuminicari in alcuni festi [[...]]; e similimenti dichimu di li professi, adiungendu alcuni altri festi...

[3] Stat. fior., 1354, cap. 16, pag. 16.22: vietando che non sia ricevuto alla nostra compagnia alcuno usuraio [[...]], nè alcuno che fosse professo uscito d' alcuna religione...

[4] Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.), De la santa castitade, vol. 1, pag. 210.28: elli som tegnuy de star in castitae p(er) lo voame(n)to e promexiom che elli àm fayto; e zamay elli no se pom mariar se elli som professi...