0.1 torpore, turpuri.
0.2 Lat. torpor (DELI 2 s.v. torpore).
0.4 In testi tosc.: f Zucchero, Somme le Roi volg., XIV in.; a Lucano volg., 1330/1340 (prat.); Boccaccio, Esposizioni, 1373-74; Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.).
In testi sett.: Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).
In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).
0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.
Doc.: cit. tutti i testi.
0.7 1 Rallentamento dei movimenti o stato di immobilità o di paralisi che colpisce in modo transitorio un corpo, una sua parte, det. arti. 1.1 Fig. [Rif. all'animo o alle sue facoltà:] allontanamento o astensione dall'attività critico-intellettuale che deve giudicare e informare di sé il corretto comportamento umano.
0.8 Elisa Guadagnini 11.11.2013.
1 Rallentamento dei movimenti o stato di immobilità o di paralisi che colpisce in modo transitorio un corpo, una sua parte, det. arti.
[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 6, cap. 8, vol. 2, pag. 92.12: Quali deu viniaturi di la gravusissima felunia ligau di cussì forti turpuri quilla manu dricta di Cassiu [[...]] que issa tremandu se suttamitissi a li genochi di Pindaru [[...]]?
[2] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 4, 40-54, pag. 113.39: venia nel cielo, ovvero spera di Saturno, e quine [[...]] si vestiva del torpore e pigrezza perdendo della sua agilità...
[3] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 1, par. 70, comp. 12.10, pag. 80: Alor Mercurio tolse sua vergetta / e fermò il sonno ad Argo e lo torpore, / e poy, per obedir al suo fattore, / lo capo li tronchò con sua falcetta.
- [Rif. a un corpo liquido].
[4] a Lucano volg., 1330/1340 (prat.), L. V [Phars., V, 424-475], pag. 87.23: Lo mare giace lento, legato d'alto torpore, l'acque erano più pigre che ' pantani che non si muovono. || Cfr. Phars., V, 434-435: «aequora lenta iacent, alto torpore ligatae».
1.1 Fig. [Rif. all'animo o alle sue facoltà:] allontanamento o astensione dall'attività critico-intellettuale che deve giudicare e informare di sé il corretto comportamento umano.
[1] f Zucchero, Somme le Roi volg., XIV in.: le figlie dell'accidia son sei, ec. malizia, rancóre, disperazione, torpóre, ovvero pigrizia, ec. || Crusca (2) s.v. torpore.
[2] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. VII (ii), par. 145, pag. 443.11: Che dobbiam noi credere altro di questa rimession d'animo dell'accidioso se non quella procedere da un torpore, da una viltà, da una oziosità di mente, per le quali esso senza turbarsi sostiene le 'ngiurie?
[3] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 7, 115-126, pag. 218.39: Accidia è tedio del bene interno, ovvero accidia è torpore d'animo negligente di cominciare le buone cose... [[...]] E le sue figliuole sono [[...]] torpore contra li comandamenti, e diffidenzia.
[4] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 6, cap. 36, pag. 155.20: Conciò fosse cosa che in questa difficoltà il consiglio stesse, e avesse un torpore presso che occupate le menti degli uomini...
[u.r. 08.10.2014]