PESTILENZA s.f.

0.1 pestelencia, pestelencie, pestelentia, pestelentie, pestelenza, pestelenzia, pestelenzie, pestenença, pestilença, pestilençe, pestilencia, pestilencij, pestilentia, pestilentie, pestilentij, pestilenza, pestilenze, pestilenzia, pestilenzïa, pestilenzie, pestillençia, pestillencie, pestillenze, pestolençe, petilencia, pistelenzia, pistilencia, pistilençie, pistilentia, pistilentie, pistilenza, pistilenze, pistilenzia, pistilenzie, pistolanzie, pistolença, pistolencia, pistolencie, pistolentia, pistolenza, pistolenze, pistolenzia, pistolenzie, pistulensia, pistulentia; a: pistolençe; f: pestelincia.

0.2 Lat. pestilentia (Nocentini s.v. peste).

0.3 Ruggieri Apugliese (ed. Contini), XIII m. (sen.): 1.3.2.

0.4 In testi tosc.: Ruggieri Apugliese (ed. Contini), XIII m. (sen.); Albertano volg., 1275 (fior.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Simintendi, a. 1333 (prat.); Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.).

In testi sett.: Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Cronica deli imperadori, 1301 (venez.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; f Disticha Catonis padov., a. 1374; Serapiom volg., p. 1390 (padov.).

In testi mediani e merid.: St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.); Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Stat. perug., 1342; Destr. de Troya, XIV (napol.); Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Rimane di dubbia accettabilità l'occ. in Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 1, cap. 33, vol. 1, pag. 62.20: «E seguitando l'un dì apresso a l'altro questa pistolenzia furia tra lloro». || L'ed. Moutier legge «pestilente furia»: cfr. pestilente 1.3 [1].

Locuz. e fras. fuggire come pestilenza 1; pestilenza dell'anguinaia 1; pestilenza di battaglia 1.2.

0.7 1 Epidemia di peste o di altra malattia infettiva che causa un'elevata e rapida mortalità. Estens. Condizione di alterazione patologica dell'organismo. 1.1 [Med.] Estens. Infezione. 1.2 Estens. Calamità naturale, in partic. atmosferica, che causa un danno di grande entità. 1.3 Fig. Azione, evento o condizione funesta che causa o è destinata a provocare un danno o una sofferenza di grande entità, gen. per una collettività (in partic. uno stato, un popolo, un esercito). 1.4 Fig. [Con rif. a un vizio o a un comportamento:] ciò che causa o è destinato a procurare una degenerazione morale o specif. spirituale. 1.5 Fig. Chi causa un danno o una rovina di grande entità, in partic. per una collettività.

0.8 Diego Dotto 11.11.2013.

1 Epidemia di peste o di altra malattia infettiva che causa un'elevata e rapida mortalità. Estens. Condizione di alterazione patologica dell'organismo.

[1] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 199.22: e per grande puça ke gectaro facta fo grande pestilentia a li homini e a le bestie...

[2] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 7, cap. 4, pag. 186.23: E per questa via adevengono e so' mossi tutti li altri accidenti, come so' le pluvie, e le grandine, e le fami, e l'abundanzie, e le pestelenzie, e le comete, e lo foco che s'engenera e·ll'aere...

[3] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 1, cap. 9, pag. 38.14: Molti savi hanno scritto, che nata per Egitto pistolenza, che sozzava le corpora delle genti...

[4] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 6, cap. 3, pag. 173.4: Ma una grande pistolenza apparì intra la gente di Pompeio, che morivano senza ricovero, e tale era la mattina sano, che la sera moriva.

[5] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 210.21: la cità Tyricia per pestilencia romase senza puovolo in tal muodo, che fuzando li homini per li colli di monti, intra la predita citade le erbe nascesse...

[6] Gl Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 1, cap. 14, pag. 104.33: Chi guardare si vuole di pistolenzia ciò è a dire di [malatie che avengnono per] corruzione d'aire, sì come sono febre e aposteme, vaiuollo e altre malatie assai le quali fanno le gienti subittamente perire...

[7] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 7, vol. 2, pag. 97.21: Prima si conobbe la potenzia della pistolenzia per la morte de' cani, e delli uccelli, e delle pecore, e de' buoi.

[8] Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.), pag. 519.22: Ciò è che in quel tempo tutto el populo di Tesaglia per pestilenza d' infermità quasi tutto morì, rimanendo solo lo re.

[9] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 4, cap. 27, pag. 150.20: Kistu monacu jn killa pistilencia cadiu malatu e vinnj a ffini.

[10] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 1, cap. 6, vol. 1, pag. 41.3: 2. la nostra citati mulestata continuatamenti tri anni di grandi pestilencia...

[11] F Cavalca, Frutti della lingua, a. 1342 (pis.), cap. 4: Per li digiuni si sanano le pestilenze del corpo, e per le orazioni le pestilenze della mente. || Bottari, Frutti della lingua, p. 18.

[12] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 17, pag. 81.30: [7] Mandava-ghe fame carestie seceê tempeste pestelencie morbi giai guerre guasti bestie fere che mangiavan la çente...

[13] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 1, pag. 3.11: E lo odor so preserva da la pestilencia e retifica lo aere.

[14] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 169.3: Et all'anni CCCLXXXIIII da po che Roma fo hedificata fo in Roma grandissima pestilentia, la quale per dui anni continuamente durao.

- Pestilenza dell'anguinaia.

[15] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 8, cap. 108, vol. 2, pag. 273.6: nel detto anno nel tempo dell' autunno ricominciò coll'usata pistolenzia dell'anguinaia a fragellare il ponente...

[16] Filippo Villani, Cronica, p. 1363 (fior.), [cap. 60], pag. 663.1: In questi giorni la pistilenzadell'anguinaia prese il componitore di questa opera Matteo...

[17] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 140, S. Michele, vol. 3, pag. 1218.21: Ché faccendo la processione con le Letane maggiori il detto san Gregorio per la pistolenzade l'anguinaia...

- [In comparazioni].

[18] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Disputatio mensium, 635, pag. 24: No è maior pestilentia com è inimig de casa; / Quel dond no me guardava el me tradhiss e basa.

[19] f Bart. da San Concordio, Catilina di Sallustio volg., a. 1313 (pis.), Cap. 8, pag. 24.19: Ma, poiché il male come pestilenzia venne e moltiplicò fra loro, allora la cittade fu tutta mutata... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[20] Gl f Disticha Catonis padov., a. 1374, I, 37, pag. 86.6: Unde sapihens ait: nula pestis est eficacior ad nocendum quam familiaris inimicus; nesuna pestelincia pò più nuxere delo inemigo de caxa. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

- Fras. Fuggire come pestilenza qsa.

[21] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. I, cap. 20, pag. 201.4: Diremo che '· loro amore è da fuggire come pestilenzia dell'anima... || Cfr. De amore, I, 8: «earum solatia tanquam animae pestem penitus esse vitanda».

[22] Andrea Cappellano volg., a. 1372 (fior.), L. 1, pag. 125.1: I. Avarizia fuggi come pestilenzia nociva e abbraccia lo suo contrario. || Cfr. De amore, I, 6 E: «Avaritiam sicut nocivam pestem effugias».

1.1 [Med.] Estens. Infezione.

[1] a Maestro Bartolomeo, Chirurgia di Ruggero da Parma volg., XIV (tosc.), [L. 3, cap. 42], pag. 287.29: Et nota che -l malato usa tale beverone: gom(m)a di adraganti, sangue di dragone si co(n)ficino insieme co(n) succhio di *** et di buglossa et d'assensio, a quantità d'una ***; et ogni dì ne bea; inperò che consolida la ferita et mortifica la pestilentia, overo la fistola; tale potione ***.

1.1.1 Estens. Danno fisico.

[1] f Deca quarta di Tito Livio, XIV (fior.), L. VIII, cap. 21, vol. 6, pag. 241.30: sentendosi bruciare da fedita che per forma pare picciola, e cercando di divellere da sé le saette, e non potendo; allora volgendosi in rabbia, e vergogna reputandosi, che la pistolenza di così picciola piaga gli uccida, distendono li corpi in terra... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

1.2 Estens. Calamità naturale, in partic. atmosferica, che causa un danno di grande entità.

[1] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 1655, pag. 60, col. 2: Tuto lo mondo s'atenebríe; / La nocte fo da meço díe, / Pestelentie e terremot; / Da meço dí devene noct.

[2] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 44, pag. 78.15: E altri v'ebbe che dissero che per li demonî si turbassero e commovessero i pianeti e impedimentissesi il corso loro, sì che la Natura non potesse in terra fare le sue operazioni; e facesser venire nel mondo gran piaghe e grandissime e terribili pestilenzie...

[3] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 5, pag. 40.25: Vedi quando li elementi s'adirano, quando sono li terremuoti, sono le pestilentie, or che tremore è allora in delli homini?

[4] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 5, cap. 1, vol. 2, pag. 12.16: Issu Alexandru, non may stancandussi d'andari per ogni mayneri di genti, sandu opressu ad unu locu di pestilencia di nivi et di fridura...

[5] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 47, par. 1, vol. 2, pag. 86.3: A schifare onne pestelentia e aqua nociva, la quale grandene comunamente se dice...

[6] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 2, par. 8, pag. 66.10: Non vedi tu il cielo pieno d' oscurità continuo minacciante gravissime pestilenze alla terra con acque, con nevi, con venti e con ispaventevoli tuoni?

[7] Lapidario estense, XIV pm. (trevis./friul.), cap. 28, pag. 156.4: Vero è che ciascuna hae quella virtute, ch'elle alegra multo el cuore e l'anima e remove via la melenconia e descaza via multe pestillencie che deven in aere come tenpestare.

[8] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 16, pag. 140.11: Allora se mosse una pestilenzia de viento. Lo mare bussava senza misericordia.

1.3 Fig. Azione, evento o condizione funesta che causa o è destinata a provocare un danno o una sofferenza di grande entità, gen. per una collettività (in partic. uno stato, un popolo, un esercito). || Frequente nei volgarizzamenti come trad. del lat. clades e pestis.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 1, cap. 9, pag. 40.17: E dispregiato il suo comandamento, durissime piaghe mandò ne' contumaci: e di diece grandissime pistolenze percossi, cui egli lasciare non volieno, alla fine con grandissima fretta li ne fecero andare. || Cfr. Orosio, Hist., I, 10, 9: «decem plagis onerati».

[2] f Brunetto Latini, Prima catilinaria volg. (ediz. Z-L), a. 1294 (fior.), pag. 441.11: che tante volte siamo campati di così oscura, e così orribile, e di così contradiosa pestilenza del comune. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Cicero, Oratio I, 5: «tam horribilem, tamque infestam rei publicae pestem».

[3] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 63.9, pag. 260: Argoméntate a clamare - che 'l Segnor te deia dare / onne male e pestelenza, - c'a esto monno è 'n despiacenza.

[4] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 6, cap. 3, pag. 173.12: Quelli di Cesare avevano un'altra pistolenza, che avevano sì grande fame, che non avevano da mangiare...

[5] Poes. an. tosc.>bologn., 1309, 61, pag. 343: A loro mandi Deo pistilencia et serra, / quello Deo gle struga che formò la terra, / ch' anguano siano morti et portati in barra / al fossato...

[6] IV Catilinaria volg., 1313 (fior.), pag. 48.6: e se alquna forza mi sopresserà, inazi periamo che, e quegli e noi, p(er) una pestilenzia de la repu(blica). || Cfr. Cicero, Oratio IV, 2: «una rei publicae peste».

[7] Gl Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), par. 106, pag. 62.5: imperciò che li duci si soleano creare dal popolo e non da' kavalieri, ma nulla pestilenza e nullo merito fu più potente della disciplina de' kavaleri (gl. y). || Cfr. Val. Max., II, 7, 15: «nulla clades»; ma cfr. Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), par. 106, gl. y, pag. 62.10: «Quasi dica: grande pena si convenia a chi non oservava la disciplina de' cavalieri e grande merito acquistava chi bene la manteneva».

[8] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 5, pag. 24.7: nell' isola di Creti era la terra de li dij infernali, però che ine apparivano diversi e horribili miracoli; e giente che andasse lassù ad abitare, per varie pistolencie, habitare non vi poteva.

[9] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 8, cap. 6, vol. 2, pag. 160.11: Et fu facta quista ligi con gran pestilencia di la republica, ca issa suscitau in prima la guerra di li cumpagnuni et poy la civili. || Cfr. Val. Max., VIII, 6, 4: «magna cum clade rei publicae».

[10] a Lucano volg., 1330/1340 (prat.), L. I [Phars., I, 8-52], pag. 2.8: tu, Pirro feroce, non sarai autore a tante pistolençe, né Anibal africano. || Cfr. Luc., Phars., I, 30: «tantis cladibus auctor».

[11] a De li sengni, XIV m. (rom.), 13, pag. 358: Pestilentie, terrore et fame / et gran sengni serraco in cielo, / che llo sole schurarane / in tenebre como lo mondo in prima, / e lla luna in sangue nero, / e lle stelle caderando de cielo.

[12] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 6, pag. 95.18: Perché non viete che Paris non deya gire in Grecia per lo quale devimmo vedere tanta pestilentia?». || Cfr. G. Colonne, Hist. dest. Tr., p. 67: «qui tante pestis futurus est causa».

- Pestilenza di battaglia.

[13] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 2, cap. 13, pag. 100.26: tanta mala voluntà d' animo era ne' Romani, che sempre ierano in gravi pistolenzie di battaglie o tra loro, ovvero con altre strane genti... || Cfr. Orosio, Hist., II, 13, 10: «domesticas clades».

[14] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 4, cap. 5, pag. 299.21: Costui non sostenendo di ricevere la dittatura, che li era offerta da tutto il senato e dal popolo, ricomperò la colpa della grandissima pestilenza della battaglia colla vergogna... || Cfr. Val. Max., IV, 5, 2: «culpam maximae cladis».

[15] a Lucano volg., 1330/1340 (prat.), L. II [Phars., II, 139-206], pag. 23.40: Tanti giovani morire a un'otta per contradia morte, spesse volte èe intervenuto per fame o per furore di mare o sùbite ruine o corrompimento di terra o d'aria, o pistolençadi battallia... || Cfr. Luc., Phars., II, 200: «bellica clades».

- [Con rif. alla paretimologia di Pistoia].

[16] <Ottimo, Par., a. 1334 (fior.)>, c. 6, pag. 145.6: nella quale battaglia Catellina e' suoi furono morti, ma non sanza trista e sanguinosa vittoria de' Romani, però che ciascuno valentissimo o fue morto, o gravemente fedito. Per la pestilenzia di quella occisione fue quivi appellata la cittade Pistoia.

[17] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 25, pag. 119.10: Ancho si trovò che niuno si fuggì da la battaglia: e alquanti che feriti schapparo, posero Pistoia, di quegli di Katellina, e però le posero questo nome, per la pistolencia e mortalità che allora vi fu.

[18] Libro fiesolano, 1290/1342 (tosc.), pag. 56.24: Di quelli che scamparono della sconficta di Catellina, sì feceno in campo Picieno sopradetto una cittade la quale per la gran pistolenza ch' ivi fue nella battaglia si puose nome Pistoia.

[19] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 1, cap. 32, vol. 1, pag. 51.16: E poi per lo buono sito e grasso luogo multiplicando i detti abitanti, i quali poi edificaro la città di Pistoia, e per la grande mortalità e pistolenza che fu presso a quello luogo, e di loro gente e di Romani, le puosero nome Pistoia...

[20] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 18, pag. 147.17: E perch'ella fu così asprissima battaglia e sì grande uccisione di gente, quelli che poi edificaro in quel luogo la città, a perpetua memoria di quella pistolenza, la chiamaro Pistoia. E questo basti di questa materia. E 'l sommo poeta Dante ne disse così: Ah Pistoia, Pistoia, che non stanzi...

[21] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 3, cap. 6.95, pag. 202: E come gente ch'era stracca e doma / si puoser quivi, e per la pistolenza / Pistoia questa città allor si noma.

[22] Marchionne, Cronaca fior., a. 1385, Rubr. 19, pag. 9.19: Camparo di quelli di Catilina maxime quasi i più forti. Essi si feciono loro steccati e frascati e capanne dove col tempo crescendo edificarono Pistoia, e così le puosono nome per la pistolenza della battaglia qui suta di tanti morti e feriti che vi rimasono.

1.3.1 [Anche con rif. a una sciagura individuale].

[1] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 3, vol. 1, pag. 133.10: Ma pur solo Penteo, vituperatore dell'iddiei, dispregia costui, e schernisce le provedute parole del vecchio, e rimproveragli la ciechità e la pistolenza del tolto vedere. || Cfr. Ov., Met., I, 515: «cladem lucis ademptae».

[2] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 1, cap. 5, vol. 1, pag. 37.15: 12. Adonca la sullicitudini paterna da nulla parti cessau di rimoviri ogni cosa qui apertinissi a chò que issu putissi skiffari la acerbitati di la pestilencia qui l'era denunciata in sonnu. || Cfr. Val. Max., I, 7.ext., 4: «ad evitandam denuntiatae cladis acerbitatem».

[3] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 8, cap. 43, pag. 365.8: perchè così allora niuno la mia età, la forza dei nemici, la difficoltà della guerra, la recente pestilenzia di mio padre e di mio zio commemorava? || Cfr. Liv., XXVIII, 43, 12: «recentem cladem».

[4] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 15, pag. 165.33: O quanto fo frayle e debele l'accaysune la quale cecao li ochi de li Troyani e specialemente de Hector, lo quale non potte schyfare la soa pestilentia e la morte futura de tutta la gente soa... || Cfr. G. Colonne, Hist. dest. Tr., p. 146: «persone sue cladem».

1.3.2 Estens. Grave sofferenza (corporale o spirituale). [In partic.:] pena riservata alle anime dell'inferno.

[1] Ruggieri Apugliese (ed. Contini), XIII m. (sen.), 4.60, pag. 910: Rug[g]ieri, ben mi piace / ki a[ve] provedenza; / la guerra molto mi spiace, / ke frutta pistolenza. / Die avere grande dolenza / ki fug[g]e se no è kacciato; / non a[ve] di valenza / ki non è invidïato.

[2] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura nigra, 493, pag. 118: La sexta pestilentia ke porta 'l peccaor / Sí è le grame voxe, lo plang e lo rumor: / Illó è sí grand stremirio e è sí grand crïor...

[3] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 36, vol. 3, pag. 353.20: Questa pena è donata a quelli che lungamente vivono, che loro pestilenza rinnovasi tutto giorno; elli invecchiano in durabili pene e dolori, e periscono in lorde vestiture.

[4] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 17, 43-51, pag. 445, col. 1.2: Qui mette la pena de li usurarii e dixe che de doe pestilenzie patíano duolo: l'una si era del fogo del preditto cerculo, l'altra si era dal vapore o ver fummo ch'ensía del fundo di quello logo...

1.4 Fig. [Con rif. a un vizio o a un comportamento:] ciò che causa o è destinato a procurare una degenerazione morale o specif. spirituale.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 17, pag. 79.12: Onde disse Tullio de la Vecchiezza: che nonn è neuna più capital pestilenzia che la delettanza del corpo, la quale l'uomo à da natura, de la qual nascie la disiderosa luxuria...

[2] Albertano volg., 1275 (fior.), L. II, cap. 18, pag. 127.12: [47] Onde da ssapere è «ke neuna pestilença è maggiore nel'amistade che lusinghe».

[3] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), Liber cons., cap. 12: [4] Sì come dice Tulio De senetute, nulla è pió mortale pistole(n)tia ali ho(min)i che la mala dilectassione del corpo.

[4] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 25, cap. 7, par. 2, pag. 401.17: io ho trovato sotto la pistolenzia della lussuria essere caduti gli alti, come cedri del monte Libano, guidatori della greggia... || Cfr. Trad. De doc. antiq., 25, 6, 2: «sub hac peste cecidisse».

[5] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 144.120, pag. 614: Li atri omi de bassa man / questo stilo me par che àn. / [[...]]. / Far zazunio e astinentia / gi par gragnora e pestelentia.

[6] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 4, cap. 3, vol. 1, pag. 161.24: quilla citati, in la quali pocu putiri appiru lu desideriu oy appetitu di luxuria et di munita. Ca intra quilli homini uvi passaru quisti pestilentij certissimi di lu humanu linagi signurìa la iniuria... || Cfr. Val. Max., IV, 3, init.: «istae generis humani certissimae pestes».

[7] F Cavalca, Frutti della lingua, a. 1342 (pis.), cap. 4: Per li digiuni si sanano le pestilenze del corpo, e per le orazioni le pestilenze della mente. || Bottari, Frutti della lingua, p. 18.

[8] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 2, cap. 44, vol. 1, pag. 192.6: «Questo [[scil. la discordia tra i cittadini]] è il veneno e la pestilenza che le ricche città distruggono, e che le grandi signorie tornano a niente.

[9] a Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.), cap. 43, pag. 41.6: Avaricia est pestilencia di animu di guadagnari oi ritiniri rikiçci...

[10] Arrighetto (ed. Battaglia), XIV (tosc.), L. 3, pag. 243.6: L'affamata gola, la magra invidia, il cocente ardore d'avere, pistolenzia lusinghiera, ridevole nello 'nfinto viso, sgombra le ricchezze, morde e arde gli ottimi cuori.

[11] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 119, S. Agostino, vol. 3, pag. 1052.6: e contra la pistelenzia del dire male d'altrui avea così scritto in quella...

1.4.1 Fig. [Rif. alla sofferenza amorosa].

[1] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), 11.1, pag. 129: Or non è gran pistolenza la mia, / ch'i' non mi posso partir dad amare / quella che m'odia e nïente degnare / vuol pur vedere, ond'i' passo la via?

[2] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 41.13, pag. 45: E no pò may essere amorosa, / chi loro conplesïone à veduto / e 'l somo male che gl'è distributo, / che per le so' carne è dividuto: / pestenença e dogla dolorosa / che à nomo de parere noglosa.

[3] Fr. Ismera Beccanugi, Per gran, XIV pm. (fior.), 33, pag. 61: Così compreso m' ha tutto di doglia / Che stimol credo sia a chi mi vede: / Sì forte pestilenzia mi possiede...

1.4.2 Fig. [Rif. al peccato].

[1] Braccio Bracci (ed. Corsi), XIV sm. (tosc.), 1.14, pag. 414: E qui questi sermon son duri e gravi, / ma ne l'inferno si farà gran riso, / se questa pestilenzia tu non lavi.

1.4.3 Fig. [Con rif. a un'opinione o a una pratica contraria all'ortodossia religiosa che provoca una corruzione spirituale].

[1] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 3, cap. 4, pag. 39.8: E David dice nel psalterio, che l'uomo non segga nella cattedra della pestilenza, cioè nello errore. || Cfr. Sal., 1.1: «in cathedra pestilentiae non sedit».

[2] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 3, vol. 1, pag. 30.11: Innocentio papa quarto, predecessore nostro di beata recordatione, compose alquante constitutioni ad extirpatione de la eretica pistolentia...

[3] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 9, 106-123, pag. 283, col. 2.2: aduxe per esempio arche e sepolture che lí erano là dove li heretici erano pestilencia di Arli ch'è una terra de Provença...

[4] F Cavalca, Vite SS. Padri (ed. Delcorno), a. 1342 (tosc.occ.): Beato quell'omo che non seguita li consigli delli homini impii, e non è stato in della via dei peccatori e non à seduto in cathedra di pestilentia... || Delcorno, Cavalca. Vite, p. 688.

[5] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 61, S. Pietro martire, vol. 2, pag. 546.19: Ma con ciò fosse cosa che la pistilenzia de la resia crescesse ne la provincia di Lombardia...

1.5 Fig. Chi causa un danno o una rovina di grande entità, in partic. per una collettività.

[1] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 1, pag. 4.2: anzi, sanza le dette due cose [[scil. senno e giustizia]], secondo che dicono i savi, è quella persona per la favella una pestilenzia grandissima del suo paese...

[2] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 3, cap. 2, vol. 1, pag. 114.16: Epamonidas, grandissima felicitati di Thebi et issu medemmi la prima pestilencia di li Lacedemonij...

[3] Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1342 (pis.), cap. 4, pag. 379.4: Oimè, onde diavolo è entrato nella Chiesa questo nome, e pestilenza di devote: onde senza nozze così nuova generazione di moglie?

[4] Antonio da Ferrara, XIV s. e t.q. (tosc.-padano), 34.3, pag. 302: O femene, radice de ogni malle, / che 'l mondo avete consumato e sperso, / pestilentia continua a l'universo...

[5] Bibbia (08), XIV-XV (tosc.), 1 Mc 9, vol. 8, pag. 476.5: [73] E così si partì la pestilenza d' Israel; e Ionata abitò in Macmas, e quivi tenne giustizia al popolo d' Israel, cominciando a fare giustizia e ragione a tutti, e distrusse la mala gente del popolo d' Israel. || Cfr. 1 Mc., 9.73: «et cessavit gladius ex Israhel».

1.5.1 Fig. Estens. [Detto di un animale o di un essere fantastico crudele e feroce, in partic. rif. a un serpente velenoso].

[1] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 3, pag. 223.26: nelle quali abita la crudele Celeno e le Arpíe, delle quali niuna miracolosa cosa è più trista a vedere nè niuna pistolenzia è più crudele. || Cfr. Aen., III, 214-15: «nec saevior ulla / pestis et ira deum Stygiis sese extulit undis».

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 24.88, vol. 1, pag. 409: Più non si vanti Libia con sua rena; / ché se chelidri, iaculi e faree / produce, e cencri con anfisibena, / né tante pestilenzie né sì ree / mostrò già mai con tutta l'Etïopia...

[3] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Degianira, pag. 84.37: tu portasti l' ucciso leone, il quale della selva Nemea era grave pestilenza...

[4] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 3, cap. 15, pag. 96.11: e prigau a Deu ki li plachissi de livare killa pestilencia de li sirpenti comu plachissi a ssì...

[5] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 3, pag. 82.7: Nullo mostro è più trista cosa di loro, nè alcuna più crudele pestilenzia nè ira delli Dei si levoe nell'onde di Stigie.

[6] a Lucano volg., 1330/1340 (prat.), L. IX [Phars., IX, 805-814], pag. 181.12: Ma le pistolençe di Libia anchora apparecchiano maggiori meravilglie. || Cfr. Luc., Phars., IX, 805: «sed maiora parant Libycae spectacula pestes».

[7] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 3, cap. 15, pag. 181.12: e pregà Dee ch' elo levase de lìe la petilencia de quelli serpenti.

1.5.1.1 Estens. Veleno.

[1] a Lucano volg., 1330/1340 (prat.), L. IX [Phars., IX, 619-658], pag. 177.18: La natura nocente in prima mise in questo corpo crudeli pistolençe... || Cfr. Luc., Phars., IX, 629-30: «saevas / eduxit pestes».

[2] ? Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 360, pag. 401.23: La vertù soa sì è contra el tossego e co(n)tra el veneno e contra el morso del serpente e contra li dolori collici et contra la pestilencia. || Se non da ricondurre a 1.

[u.r. 12.10.2022]