0.1 nemica, nemicante, nemicar, nemicarlo, nemicata, nemicati, nemicato, nemicava, nemichava, nemicò, nimica, nimican, nimicando, nimicandovi, nimicano, nimicansi, nimicar, nimicare, nimicarli, nimicarlo, nimicarti, nimicarvi, nimicasse, nimicassono, nimicatelo, nimicati, nimicato, nimicava, nimicavan, nimicavano, nimichare, nimichi, nimicò.
0.2 Da nemico.
0.3 Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.): 1.
0.4 In testi tosc.: Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.); Stat. sen., 1352.
0.7 1 Trattare da nemico, osteggiare. 1.1 Diventare nemico. 1.2 Recare danno, ridurre in cattivo stato. 2 Estens. Essere contrario, opporsi a qsa (rif. a un concetto astratto).
0.8 Luca Morlino 11.11.2013.
1 Trattare da nemico, osteggiare.
[1] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 1, cap. 6, pag. 135.33: volendo la parte aiutare i Sanesi e gli usciti d' Arezo, nimicando il Vescovo, ingenerò gran discordia tra i Fiorentini e 'l Vescovo e i Ghibellini.
[2] Stat. sen., 1352, pag. 35.20: ciascuno de la detta compagna sia tenuto et debba [[...]] andare a quello luogo dove il romore si levasse et giusto a suo potere procurare et fare che li malifactori sieno presi et menarli et apresentarli et nemicarlo [SIC] i' nella forza delli offitiali del comuno di Siena...
[3] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 13, cap. 16, vol. 3, pag. 326.16: e i grandi e possenti popolani che prima avieno retta la terra, ch'al tutto gli avea anullati e tolto loro ogni stato, onde il nimicavano a morte.
- Pron. [Con valore reciproco].
[4] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 68, terz. 43, vol. 3, pag. 258: I Donati / l' hanno forato a guisa di grattugia; / perocchè prima s' eran nemicati.
- Attaccare militarmente, muovere guerra contro un nemico.
[5] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 1, cap. 91, vol. 1, pag. 172.2: Avuta la novella non tennono fede a· rre Luigi né alla reina di volere nimicare la terra ch'ubidia a· rre d'Ungheria, né essere contro a lui...
- [Con rif. ad animali:] recare molestia.
[6] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 3, cap. 11.2591, pag. 283: Granchio che dentro alle caverne nasce / E per natura aringa lo nutrica, / Fin ch'egli è grande, lì dentro la pasce. / Mostrale il cibo con l'usata branca, / Con l'altra occultamente la nimica...
[1] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 8, cap. 67, vol. 2, pag. 214.23: veggendo lo stolto popolo armato, e per levità d'animo nimicato contro la casa reale...
1.2 Recare danno, ridurre in cattivo stato.
[1] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 1, cap. 8.575, pag. 161: Ma quando sono dense queste nube, / Allora il fuoco forte le nimica / Facendo suoni con le accense tube.
[2] Bambaglioli, Tratt., a. 1343 (tosc.), 415, pag. 34: Adunque il tristo che pensier notrica / Sè stesso strugge e sè stesso nimica...
[3] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 3, cap. 10.23, pag. 212: Quivi son volti pallidi e confusi, / perché l'aire e le Chiane li nemica, / sì che li fa idropichi e rinfusi.
2 Estens. Essere contrario, opporsi a qsa (rif. a un concetto astratto).
[1] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. II (ii), par. 35, pag. 135.24: E la ragione è per ciò che nella nostra testa sono gli occhi, gli orecchi, la bocca e tutti gli altri sensi del corpo, li quali con ogni istanzia nimicano il regno della ragione.
[2] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 278.12, pag. 330: Veggio ch'avrete fatto poco acquisto, / perdendo le parole e la fatica, / ed elli le giornate come tristo, / che vuole andare ove 'l ben si nimica / e fuggir di riposo il dolce acquisto / per un falso voler<e> che lui notrica.
- Estens. Rigettare con disprezzo.
[3] A. Pucci, Tre sonetti, 1362 (fior.), Quando 'l fanciul.9, pag. 259: E se da' venti 'n su 'l ben far nemica, / fal mettere in pregion, se te ne cale, / e ivi magro un anno e più il notrica.