SCHEGGIARE v.

0.1 scheggi, scheggia, scheggiava.

0.2 Da scheggia.

0.3 Dante, Rime, a. 1321: 1.1.

0.4 In testi tosc.: Dante, Rime, a. 1321; Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.).

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Togliere, fare saltare via schegge da un corpo solido (anche in contesto fig.). 1.1 Intaccare producendo un'alterazione della forma o dell'aspetto (anche fig.). 2 Estens. Protendersi in avanti o verso l'alto. 3 Fig. Avere origine; derivare.

0.8 Diego Dotto 11.11.2013.

1 Togliere, fare saltare via schegge da un corpo solido (anche in contesto fig.).

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 11.137, vol. 3, pag. 188: perché vedrai la pianta onde si scheggia, / e vedra' il corrègger che argomenta / "U' ben s'impingua, se non si vaneggia"». || Cfr. ED s.v. scheggiare e qui 3 per la diversa interpretazione dei commentatori antichi.

1.1 Intaccare producendo un'alterazione della forma o dell'aspetto (anche fig.).

[1] Dante, Rime, a. 1321, D. 62.13, pag. 238: Che se la vista mia non è fallace, / il sudore e l'angoscia già ti scheggia.

[2] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 1, cap. 6.18, pag. 18: E però quel ch'io dico nota e leggi, / a ciò che sappi sì guidar lo remo, / che la tua barca non rompa né scheggi.

2 Estens. Protendersi in avanti o verso l'alto.

[1] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 18, 67-72, pag. 481.30: finge che convenisse volgersi a man ritta, su per la sua scheggia; cioè su per l'ascensione dello scoglio che scheggiava dalla ripa, o vero dalla banda ritta del ponte...

3 Fig. Avere origine; derivare. || Cfr. anche Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 11, pag. 281.11: «però che vedrai la pianta, cioè l'albero onde si leva quello dire...».

[1] Gl Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 11, 133-139, pag. 351.8: la pianta; cioè lo detto, che è come pianta, unde si scheggia; cioè unde si deriva, come la scheggia da la pianta, questo detto: U' ben s'impingua -, Vedrai 'l corregger...