SCHEGGIO s.m.

0.1 ischeggio, scheggi, scheggio, schegio.

0.2 V. scheggia.

0.3 Dante, Commedia, a. 1321: 1.1.

0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321; Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.).

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Frammento irregolare e acuminato che si è prodotto per la fenditura di un corpo solido (anche fig.). 1.1 Estens. Sporgenza o prominenza rocciosa. 1.2 Fig. Sostegno, appoggio.

0.8 Diego Dotto 11.11.2013.

1 Frammento irregolare e acuminato che si è prodotto per la fenditura di un corpo solido (anche fig.).

[1] A. Pucci, Rime (ed. Corsi), a. 1388 (fior.), 15.8, pag. 820: co' raffi, con la sega e con gli uncini / ognun s'ingegna di levarne scheggio.

1.1 Estens. Sporgenza o prominenza rocciosa.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 21.60, vol. 1, pag. 351: giù t'acquatta / dopo uno scheggio, ch'alcun schermo t'aia...

[2] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 26, 25-33, pag. 623, col. 2.8: cussí ello, siando sul schegio de l'otava bolza, vedea nel so fundo...

[3] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 5, cap. 19.90, pag. 392: e prese la strada / sotto un gran monte, di scheggio in ischeggio...

[4] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 21, pag. 338.4: aguateti dietro ad un scheggio ch'alcuno schermo etc., idest ch'el sia tal ch'el te faza scudo per non esser viduto».

[5] Gl Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 21, 118-126, pag. 557.23: infino all'altro scheggio; cioè all'altro scoglio...

1.2 Fig. Sostegno, appoggio.

[1] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 3, 5.12, pag. 97: Non potrai muover però de' lor seggi / Le lamentanze misere, e la cura / Mossa da' tristi e fragili scheggi, / I qua' non fanno la vita sicura / Di chi s' appoggia a loro vanitade...

[2] ? A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 75, terz. 92, vol. 4, pag. 10: E poi fer pace, per tema di peggio: / la signoria rimase a chi l' avía, / mettendovi il Legato alcuno scheggio.