MANICATORE s.m./agg.

0.1 manicator, manicatore, manicatori, manichatore, manucatore, manucatori.

0.2 Da manicare 1.

0.3 St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.): 1.1.

0.4 In testi tosc.: <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Zucchero, Santà , 1310 (fior.).

In testi mediani e merid.: St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.).

0.7 1 Chi si nutre (in gen.). 1.1 Chi ama ed è abituato a mangiare smoderatamente, con ingordigia. 2 Agg. Estens. Che riduce in miseria qsa, dominato dall'avidità.

0.8 Luca Morlino 11.11.2013.

1 Chi si nutre (in gen.).

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 3, cap. 16, pag. 303.16: Ed a ciò ch'ellino abbiano più manicatori dentro s'elli avviene che quelli dell'oste prendano alcuno di quelli del castello, ellino nol debbono véndare, ma guastare de la persona...

[2] Bibbia (05), XIV-XV (tosc.), Gb 12, vol. 5, pag. 44.8: [11] Or non digiudica l' orecchio le parole, e le mascelle del manucatore, lo sapore?

- [Con rif. a det. alimenti].

[3] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 2, pag. 9.30: commette volentieri male e dilettasi d'usare con mogli altrui, e non si cura ch'altri usi colla sua, ed è manicatore di cose grosse.

[4] Boccaccio, Decameron, c. 1370, III, 7, pag. 226.28: Il che come voi faceste, mossa dalle parole d'un frate, il qual per certo doveva essere alcun brodaiuolo manicator di torte, voi il vi sapete...

1.1 Chi ama ed è abituato a mangiare smoderatamente, con ingordigia.

[1] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 289.17: In soa pueritia fo grande manicatore e largo a li amici soi.

[2] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), [Pt. 4. Fisonomia], pag. 178.18: quelli che ll'àe lungho e non pieno non de esere savio, ma de esere gra· manichatore.

2 Agg. Estens. Che riduce in miseria qsa, dominato dall'avidità.

[1] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 300.27: Et enperçoké li tirampni manicatori, per li quali era perduto lo stato e la raçone de Roma, Troiano divinamente la ordinava e quasi a la morte soa.

[u.r. 12.12.2017]