PAPPARE v.

0.1 papato, pappare, pappato, papperai, pappo.

0.2 Lat. pappare.

0.3 Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc.: Ingiurie lucch., 1330-84, [1362]; Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.).

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Lo stesso che mangiare (con connotazione espressiva e neg.). 1.1 Sost. 2 Fig. Arraffare i beni altrui, rubare.

0.8 Maria Fortunato 11.11.2013.

1 Lo stesso che mangiare (con connotazione espressiva e neg.).

[1] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 3, cap. 23.89, pag. 250: Folle è colui e poco innanzi vede, / che vive per pappare e per dormire, / se pregio dopo morte aver si crede.

1.1 Sost.

[1] F Lett. comm., 1408 (tosc.): Maladetti siamo per certo quasi tutti, a stimare la lira c soldi, e chi mille fiorini; chi nel pappare, e sempre pensar di bombare; chi non seguir mai se non femmine... || Guasti, Lapo Mazzei, vol. II, p. 107.

2 Fig. Arraffare i beni altrui, rubare.

[1] Ingiurie lucch., 1330-84, 189 [1362], pag. 57.1: Tu ài pappato et lechato q(ue)llo della chiesa i(n)fine a qui: no· llo papperai (e) lecherai più.

[u.r. 20.04.2018]