MIRRATO agg.

0.1 mirrata, mirrato; f: mirrati.

0.2 Lat. myrrhatus (DEI s.v. mirra).

0.3 Palladio volg., XIV pm. (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc.: Palladio volg., XIV pm. (tosc.); Diatessaron, a. 1373 (fior.).

0.6 N L'es. del Libro della cura delle malattie, cit. a partire da Crusca (3), passato a TB e GDLI, potrebbe essere un falso del Redi: cfr. Volpi, Le falsificazioni, pp. 73-76.

Doc. esaustiva.

0.7 1 Mescolato con mirra. 1.1 Fig. Colmo d'angoscia.

0.8 Rossella Mosti 11.11.2013.

1 Mescolato con mirra.

[1] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 12, cap. 1, pag. 272.4: E imbagnandole [[le fave]] con acqua mirrata diventano di buona cucina.

[2] Diatessaron, a. 1373 (fior.), cap. 171, pag. 354.24: E venuti che furono al luogo che si chiama Golgota, cioč a dire il luogo di Calvario, dov' egli lo crucifissero e diedergli a bere vino mirrato mescolato con fiele...

[3] F Laude pseudoiacoponica trecentesca, O superbo e rogoglioso: E gustai mirrato aceto. || Tresatti, p. 223.

[4] f Libro della cura delle malattie: Quale si č il vino mirrato, o assenziato, che con sua amarezza, uccide i vermini. || Crusca (3) s.v. mirrato.

1.1 Fig. Colmo d'angoscia.

[1] F Meditaz. sopra l'Albero della Croce (ed. Zanotti), XIV sm. (tosc.): O madre di Dio pietosa, abbraccia il sepolcro, e abbraccia il tuo dolce Figliuolo, e sopra lui raddoppia gli amari e mirrati sospiri... || Zanotti, Meditazione, p. 101.