SPOLTRIRE v.

0.1 spoltre, spoltri.

0.2 Da poltro 'ozioso' non att. nel corpus.

0.3 Dante, Commedia, a. 1321: 1.

0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321.

In testi sett.: Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.).

N L'att. in Francesco da Buti è att. dantesca.

0.5 Solo pron.

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Pron. Scuotersi dall'ozio. 1.1 Diventare più sensibile. 1.2 Estens. Fare in fretta, andare più velocemente.

0.8 Rossella Mosti 11.11.2013.

1 Pron. Scuotersi dall'ozio.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 24.46, vol. 1, pag. 404: «Omai convien che tu così ti spoltre», / disse 'l maestro; «ché, seggendo in piuma, / in fama non si vien, né sotto coltre...

[2] Gl Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 24, 46-57, pag. 619.37: Omai; cioè oggimai, convien che tu così ti spoltre; cioè ti spoltronischi per sì fatto modo...

1.1 Diventare più sensibile.

[1] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 175, pag. 14: Pensate, o zente, che soto le choltre / dormite a gran deleto tuta note, / e fate che 'l chuor vostro plu se spoltre. / Fate le mente vostre plu devote, / che tuta quela note el mio fiolo / fo flazelato chon amare bote.

1.2 Estens. Fare in fretta, andare più velocemente.

[1] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 3, cap. 5.92, pag. 198: E io a lui: «Da Porto ad Andona / la strada so, ma convien ch'uom si spoltri, / e come va da Finale a Saona, / da Albingano, da Noli e da Voltri / in fine a Genova».