PERPLESSO agg.

0.1 perplessa, perplesse, perplessi, perplesso, perplexu, perpresso.

0.2 Lat. perplexus (DELI 2 s.v. perplesso).

0.3 Albertano volg., 1275 (fior.): 1 (integrazione editoriale); Boccaccio, Filocolo, 1336-38: 1.1.

0.4 In testi tosc.: Albertano volg., 1275 (fior.); Boccaccio, Filocolo, 1336-38; f Cavalca, Medicina del cuore, a. 1342 (pis.).

In testi sic.: Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Difficile da capire, ingarbugliato; che genera dubbi, complicato. 1.1 In preda all'incertezza (per qsa da capire o per una decisione da prendere). 2 [Detto di nervi:] intrecciato, avviluppato.

0.8 Sara Ravani 31.12.2013.

1 Difficile da capire, ingarbugliato; che genera dubbi, complicato.

[1] Albertano volg., 1275 (fior.), L. III, cap. 36, pag. 204.19: Affretta le cose tarde, le perplesse sbriga, le dure i(n)molla, l'alte raguallia, p(er)ciò k'elli sae quale cosa p(er) quale via debbia pre(n)dere a fare, (e) tosto (e) distintamente tutte le cose vede (e) pesa».

[2] f Cavalca, Medicina del cuore, a. 1342 (pis.): Questo peccato è sì perplesso, e 'nviluppato, che quasi non si truova, chi chiaramente possa consigliare. || Crusca (1) s.v. perplesso.

[3] Boccaccio, Decameron, c. 1370, III, 3, pag. 200.10: Costui, che già due altre volte conosciuto avea che montavano i mordimenti di questo frate, stando attento e con risposte perplesse ingegnandosi di farlo parlare, primieramente disse: «Perché questo cruccio, messere? ho io crocifisso Cristo?»...

[4] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 5, cap. 12, pag. 31.24: Allora l' altro verso fu recitato non solamente più oscuro che quello, perciò che le future cose sono meno certe che le passate, ma più perplesso ancora in generazione di scrittura.

[5] Deca quarta di Tito Livio, XIV (fior.), L. X, cap. 5, vol. 6, pag. 448.19: Ma conciofossecosaché egli a ciò che esso feminilmente pensava non si credesse per sé medesimo assai valere, propose di tentare gli animi di tutti gli amici del padre con parole perplesse. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

1.1 In preda all'incertezza (per qsa da capire o per una decisione da prendere).

[1] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 55, pag. 438.12: Ma però che la coscienza del dannatore era perplessa, però che le inique prove quasi conoscere gli parea, volendo agl' iddii e a' fortunosi casi la vita di quella commettere, cotale condizione aggiunse alla data sentenza...

[2] Brizio Visconti, a. 1357 (tosc.), 2.132, pag. 185: Coperte da le veste l'altre cose, / i' rimasi perpresso, / sì che mi vide il signor che mi regge, / onde mi disse...

[3] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 28, pag. 129.14: Lu Conti richipendu quisti littri fu perplexu, ca li paria forti di lassari lu seiu di Butera et pariali ancora forti di non andari ad ascuntrari lu Papa, chi era vinutu a ssì di longa via.

- [Detto di un occhio:] che ha scarsa capacità visiva (in contesto fig., con rif. a mancanza di acume).

[4] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 5, par. 21, pag. 129.9: Tra questi adunque mirando, vedea alcuna volta alcuni con occhi intentissimi mirare il suo disio, e io, in quegli atti sagacissima per addietro, con occhio perplesso ogni cosa mirava, e conosceva chi amava e chi scherniva...

2 [Detto di nervi:] intrecciato, avviluppato.

[1] Bibbia (05), XIV-XV (tosc.), Gb 40, vol. 5, pag. 135.8: [12] Constrignerae la sua coda, quasi come cedro; li nervi delli suoi testicoli sono perplessi. || Cfr. Gb, 40.13: «nervi testiculorum eius perplexi sunt».

[2] Gl F Giovanni da San Miniato, Moralia S. Greg. volg., XIV/XV (tosc.): I nervi de' suoi testicoli sono perplessi, cioè insieme aviluppati. || Porta, Zanobi, p. 1284.