RUBICONDO agg.

0.1 robicundo, rubiconda, rubiconde, rubicondi, rubicondo, rubicunde, rubicundi; f: rubicondissime.

0.2 Lat. rubicundus (DELI 2 s.v. rubicondo).

0.3 Laude tosc., XIII ex.: 1.

0.4 In testi tosc.: Laude tosc., XIII ex.; Dante, Convivio, 1304-7; Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.).

In testi mediani e merid.: Destr. de Troya, XIV (napol.).

0.6 N L'es. dal Libro delle segrete cose delle donne, cit. a partire da Crusca (4) e passato a TB e GDLI, è prob. un falso del Redi: cfr. Volpi, Le falsificazioni, pp. 73-76.

0.7 1 Di colore tendente al rosso vivo, sfumato di rosso. 1.1 Che ha le guance arrossate, rosso in viso (a causa di un'emozione intensa o per accaloramento).

0.8 Sara Ravani 31.12.2013.

1 Di colore tendente al rosso vivo, sfumato di rosso.

[1] Laude tosc., XIII ex., 2.34, pag. 47: Portasti nel tuo ventre glorioso / Ihesu Christo dolce amor pyaccente; / traestilo ad te di paradiso, / quel gillio rubicondo fresco aulente...

[2] Dante, Convivio, 1304-7, III, cap. 9, pag. 210.12: sì come aviene molte volte che, per essere la tunica della pupilla sanguinosa molto per alcuna corruzione d'infertade, le cose paiono quasi tutte rubicunde, e però la stella ne pare colorata.

[3] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 18.216, pag. 126: Cotal risposta feo Iexù a quei rei: / "Da gli ochi ve levate il grosso telo, / et quando è vespro dite il cel sereno / et rubicondo tutto sença velo.

[4] Bibbia (09), XIV-XV (tosc.), Mt 16, vol. 9, pag. 93.5: fatta la sera, voi dicete: sarà sereno, imperò ch'egli è rubicondo il cielo.

- [Detto di Marte:] che emana una luce rossastra.

[5] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 1 ott. 3.1, pag. 254: Siate presenti, o Marte rubicondo, / nelle tue armi rigido e feroce, / e tu, madre d' Amor, col tuo giocondo / e lieto aspetto...

[6] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 18, 52-69, pag. 521.32: cioè di me Dante il trasmutare, quale è nella bianca donna, come è detto di sopra: imperò che come io vedeva prima Marte rubicondo; così tosto vidd'io Iove bianco, e spensi...

- Di colorazione rossastra per la presenza di sangue.

[7] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 86, col. 1.15: La significatione per la quale significa matureçça alcuna volta si sae per orina sottile et bianca et alcuna volta per quella che àe colore di fuoco [[...]] alcuna volta per la gialla et alcuna volta per la rubiconda...

[8] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.), L. 11, cap. 50, vol. 3, pag. 293.19: La sanità loro si conosce, se l'occhio è chiaro, e le vene rubiconde e sottili, son sane...

1.1 Che ha le guance arrossate, rosso in viso (a causa di un'emozione intensa o per accaloramento).

[1] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 25, pag. 424.7: quando Aceste, nutrice d'Argia e di Deifile, figlie d'Adrasto rege, le menò dinanzi dalli occhi del santo padre nella presenza delli due peregrini, cioè Polinice e Tideo, le vergini palide e rubicunde si fecero...

[2] Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.), 12, cap. 9, pag. LXXXVIII.10: E sancti padri i quali furono nel nono tempo da Christo del limbo spogliati, figurano le virtù nelli loro oggecti expedite: le quali fanno l' huomo candido in puritade e rubicondo per fervente amore.

[3] Ventura Monachi (ed. Corsi), a. 1348 (fior.), Stu se' gioioso, 8, pag. 75: Oh, egli è ver che ci ha molte Sismonde / con facce rubiconde / per contentar chi 'n vèr loro s'invelve...

[4] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 26, 13-24, pag. 621.13: l'Indi sono populi posti nell'Asia, di sopra li Arabi e li Carmani, che sono sopra l'Egitto che è tra l'oriente e il mezzo di' sicchè ànno grandi caldi, e però vegnano rubicundi ne la faccia...

[5] Vita frate Ginepro, XIV ex. (tosc.), cap. 10, pag. 63.23: E frate Ginepro lieva quelle sue pentole da fuoco e fa sonare a mangiare; ed entrano li frati a mensa, e vinsene in refettorio con questa sua cucina, tutto rubicondo per la fatica e per il calore del fuoco...

[6] f Libro delle segrete cose delle donne: Elle tosto divengono in volto rubicondissime. || Crusca (4) s.v. rubicondissimo.

- [In senso esornativo, rif. al volto della donna amata:] di un bel colorito.

[7] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 41.40, pag. 178: Lì dopo lei, bianca e rubiconda / quanto conviensi a donna nel bel viso, / tutta gentile, graziosa e gioconda...

[8] Poes. an. tosc. or., XIV, [68].46, pag. 82: La sposa à la gota - bianch'e rubiconda / come 'l sol e la rosa - di spiandor abonda / fatta m'à divota - non me si nasconda / tucto 'l cor me rionda - pur del su' spirare.

[9] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 7, pag. 100.16: in miezo delle ganghe era uno appropiato rossore a muodo de rose, che per nulla mutacione de tiempo perzò quillo vivo robicundo colore non se mutava, né se partea dalle maxelle...