INTRACHIÙDERE v.

0.1 intracchiudano, intracchiudere, intracchiudesse, intracchiudessero, intracchiudessono, intracchiusa, intracchiusi, intrachiusa, intrachiuse; f: intracchiuse, intrachiudesse.

0.2 Da intra e chiudere.

0.3 f Deca quarta di Tito Livio, a. 1346 (fior.): 1.1; Boccaccio, Esposizioni, 1373-74: 1.

0.4 In testi tosc.: f Deca quarta di Tito Livio, a. 1346 (fior.); Boccaccio, Esposizioni, 1373-74.

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

Doc. esaustiva.

0.7 1 Contenere all'interno di uno spazio delimitato e circoscritto. 1.1 [Con rif. alle azioni militari:] impedire a qno o a qsa l'accesso o la fuga da un luogo, per lo più attraverso l'accerchiamento e l'assedio.

0.8 Cosimo Burgassi 23.11.2012.

1 Contenere all'interno di uno spazio delimitato e circoscritto.

[1] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. VII (i), par. 120, pag. 408.27: La «stroza» chiamiam noi quella canna la qual muove dal polmone, e vien su insino al palato, e quindi spiriamo e abbiamo la voce, nella quale se alcuna superchia umidità è intrachiusa, non può la voce nostra venir fuori netta ed espedita...

1.1 [Con rif. alle azioni militari:] impedire a qno o a qsa l'accesso o la fuga da un luogo, per lo più attraverso l'accerchiamento e l'assedio. || Nei volg. traduce il lat. intercludere.

[1] f Deca quarta di Tito Livio, a. 1346 (fior.), L. V, cap. 26, vol. 5, pag. 371.21: continuamente andati in alto mare, e li marinari e li cavalieri sopra quelle [[navi]] con le navi de gli Achei combattendo, si esercitavano, pensando in quello volgersi la speranza della ossidione, se egli intracchiudesse gli aiuti di mare. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[2] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. XII (i), par. 142, pag. 592.26: E, tenendo Cicilia e Sardigna, intrachiuse quasi sì il mare che le oportune cose non potevano a Roma andare, di che egli la condusse a miserabil fame.

[3] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 5, cap. 39, pag. 81.11: Parte de' Romani li nimici mezzi addormentati uccidono, parte, fatto fuoco, quello mettono ne' tetti, e parte occupa le porti, acciò che a' nimici la fuga intracchiudano.

[4] f Deca terza di Tito Livio (ed. Baudi di Vesme), XIV (tosc.), L. II, cap. 37, vol. 2, pag. 90.5: Aveva Bostare il campo suo fuori della città, acciò che egli intrachiudesse l' entrata del porto a' Romani. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.