MUGGIRE v.

0.1 mugean, mugge, muggendo, muggerà , muggere, muggirono, muggite, mugi.

0.2 Lat. mugire (DELI 2 s.v. muggire).

0.3 Sermoni subalpini, XIII (franco-piem.): 1.

0.4 In testi tosc.: Fazio degli Uberti, Amor, non so, a. 1367 (tosc.).

In testi sett.: Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.).

0.5 Si uniscono qui, data la difficoltà di distinguere alcune forme del paradigma, i tipi muggìre e mùggere (nota l'inf. in rima in Fazio degli Uberti: v. 1.2 [1]).

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 [Rif. a un bovino:] emettere il caratteristico verso intenso, grave e prolungato. 1.1 Estens. [Rif. generic. ad animali (gen. di grossa taglia):] emettere un verso intenso e prolungato. 1.2 Estens. [Rif. a una persona:] produrre un suono inarticolato grave e prolungato (per il dolore), gemere cupamente. 2 Signif. non accertato.

0.8 Elisa Guadagnini 30.12.2013.

1 [Rif. a un bovino:] emettere il caratteristico verso intenso, grave e prolungato.

[1] Sermoni subalpini, XIII (franco-piem.), 16, pag. 267.8: Or aqueste vaque mugean...

[2] Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.), L. I, pag. 487.21: E[n] li molli prati la femena, çoè [vaca], muçe ella al toro, e la femena inisse al cavallo che ha el pè de corno...

[3] Bibbia (08), XIV-XV (tosc.), Gl 1, vol. 8, pag. 168.5: [18] Or per che non gemerono li animali, le greggie dello armento muggirono? Però che non aveano a mangiare...

1.1 Estens. [Rif. generic. ad animali (gen. di grossa taglia):] emettere un verso intenso e prolungato.

[1] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 3, cap. 15.2993, pag. 305: Il cervo [[...]] quand'è preso, forte mugge e piagne / Veggendo che sarà di vita privo / E con pietose lagrime fa lagne.

1.2 Estens. [Rif. a una persona:] produrre un suono inarticolato grave e prolungato (per il dolore), gemere cupamente.

[1] Fazio degli Uberti, Amor, non so, a. 1367 (tosc.), 58, pag. 58: Soperchio è il mio dolor, signor, ch' io cigolo, / ben ch' io m' accheto e non ardisco muggere; / sentomi il sangue suggere / da' suoi begli occhi, onde alla morte espedio.

2 Signif. non accertato. || Prob. testo corrotto.

[1] Bartolomeo di Capua, c. 1360 (napol.>sett.), 8.7, pag. 94: Oimè, alma gentil, perché mi guardi, / perché m'uccidi e perché mi distrugi? [[...]] Con soavi disdegni e dolci sguardi, / come la neve al sole mi slegui e turgi / e tu, corpo crudel, t'incangi e mugi. || Coluccia commenta: «mugi: se il testo non è corrotto, e quindi deriva da mugire, semanticamente stride nel contesto e allora sarà da interpretare come zeppa di versificazione provocata dalla rima» (p. 94, n. al v. 7).

[u.r. 08.10.2014]