RUVIDEZZA s.f.

0.1 ruidezza, ruvidezza.

0.2 Da ruvido.

0.3 Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.).

N Att. solo fior.

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

Doc. esaustiva.

0.7 1 Il presentare una superficie aspra, irregolare. [Di un luogo:] impervio, accidentato. 2 Fig. [Rif. a una persona:] qualità di chi è duro, vigoroso e rigido, privo di ricercatezza, mollezza e artificio.

0.8 Elisa Guadagnini 30.12.2013.

1 Il presentare una superficie aspra, irregolare. [Di un luogo:] impervio, accidentato.

[1] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 12, pag. 217.4: V. 1. Qui descrive il luogo di questa scesa dal VJ nel VIJ circulo; e dice ch'era tale, che ogni occhio, che 'l vedesse, ne sarebe schifo. E asegna due ragioni; l'una per la ruidezza a modo d'un'alpe fatta, e però dice alpestro...

2 Fig. [Rif. a una persona:] qualità di chi è duro, vigoroso e rigido, privo di ricercatezza, mollezza e artificio.

[1] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 8, cap. 8, vol. 2, pag. 235.16: lo Latino era grande e fatticcio e di grande ruvidezza e aspro combattitore...

[u.r. 08.10.2014]