RÙVIDO agg.

0.1 rugida, ruveda, ruvida, ruvide, ruvidi, ruvido.

0.2 Lat. rugidum (DELI 2 s.v. ruvido).

0.3 Dante, Commedia, a. 1321: 1.

0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321; Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.).

In testi sett.: Bonafé, Tesoro, 1360 (emil.).

0.5 Nota la forma rugida in Nicolò de' Rossi: cfr. Brugnolo, N. de' Rossi, p. 316 s.v. rùgida.

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

0.7 1 La cui superficie presenta irregolarità o asperità al tatto. 2 [Rif. a una persona:] duro, vigoroso e rigido; privo di ricercatezza, mollezza e artificio. 3 Che comporta delle forti difficoltà o delle gravi conseguenze; che appare o risulta difficile da sopportare o da superare. 3.1 [Rif. specif. agli effetti del freddo sull'acqua:] insopportabilmente gelido?

0.8 Elisa Guadagnini 30.12.2013.

1 La cui superficie presenta irregolarità o asperità al tatto.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 9.98, vol. 2, pag. 148: Era il secondo tinto più che perso, / d'una petrina ruvida e arsiccia, / crepata per lo lungo e per traverso.

[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 127, pag. 513.9: Toccano le ruvide mani le dilicate carni...

[3] Bonafé, Tesoro, 1360 (emil.), 588, pag. 138: Se mai de fare avesti voglia / Muri da fare perfeta foglia, / Che sia ruveda grossa e dura...

[4] Gl Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 9, 94-105, pag. 209.30: D'una petrina ruvida; cioè aspra...

- [Con rif. al senso dell'udito:] privo di regolarità, disarmonioso e sgradevole.

[5] Jacopo Passavanti, Tratt. scienza, c. 1355 (fior.), pag. 288.11: quali coll' accento aspro e ruvido l' [[scil. la Scrittura]] arrugginiscono, come sono i Romani...

2 [Rif. a una persona:] duro, vigoroso e rigido; privo di ricercatezza, mollezza e artificio.

[1] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 38, pag. 819.14: Costui [[...]] già non crudo né ruvido sembra, se bene si mira, ma abile, mansueto e disposto ad alte cose si può vedere.

[2] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 228.3, pag. 147: Questa gnuda d'amore eo amantay: / sic vos non vobis velera fertis, oves; / e rugida ne l'atto redreçay...

[3] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 4, cap. 26.20, pag. 328: Molto è il paese alpestro e pellegrino / e la gente v'è ruvida e salvatica, / aspera e fiera a ogni suo vicino...

- [Rif. meton. a un'opera letteraria].

[4] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 186.12, pag. 242: Ennio di quel cantò ruvido carme...

3 Che comporta delle forti difficoltà o delle gravi conseguenze; che appare o risulta difficile da sopportare o da superare.

[1] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 5, 46.5, pag. 70: la terra s'aprirà e anderanno / giù, nell'onferno, in quel ruvido stato, / peccator e dimon...

3.1 [Rif. specif. agli effetti del freddo sull'acqua:] insopportabilmente gelido? || Questa accezione è stata annotata con rif. al contesto di Boccaccio: si è ipotizzato che possa derivare da una lettura "imprecisa" di Inf., XXXIII, vv. 91-92: «là 've la gelata / ruvidamente un'altra gente fascia...» (cfr. Quaglio, Filocolo, pp. 839-840, n. 6).

[1] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 3, cap. 68, pag. 350.32: me per duca e per vassallo mi t' offero a seguirti infino alle dorate arene dello indiano Ganges e infino alle ruvide acque di Tanai...

[2] ? Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 4, cap. 13.69, pag. 291: Alemanni [[son detti]] / da Leman, fiume ruvido corrente.

[3] a Giorgio Gucci, Viaggio, a. 1393 (fior.), cap. 23, pag. 302.26: È detto Domasco assai copioso d'acqua, come che non sia molto buona e chiara, ma, quando piove, intorbida; poi è acqua fredda, grave e ruvida.

- [Rif. a un arto intirizzito].

[4] f Deca terza (B), L. I-II, XIV m. (tosc.), L. I, cap. 54, vol. 1, pag. 134.11: ed oltre a questo le lor membra sono arostite dalla neve, e li loro nervi sono divenuti rigidi e li membri ruvidi per lo freddo... || Cfr. Liv., XXI, 40, 9: «ad hoc praeusti artus, nive rigentes nervi, membra torrida gelu...».

[u.r. 08.10.2014]