SCHIATTARE v.

0.1 ischataste, scactau, scatar, schattari, schiatar, schiatase, schiatava, schiatavan, schità , szhatando; a: scattari, scattu.

0.2 Etimo incerto: lat. volg. *exclappitare (DEI s.v. schiattare) o longob. *slaitan (Nocentini s.v. schiattare).

0.3 Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311: 2.1.

0.4 In testi tosc.: Lett. pist., 1320-22.

In testi sett.: Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Tristano Veneto, XIV.

In testi sic.: Senisio, Declarus, 1348 (sic.).

0.5 Si riconduce alla voce anche schità cit. in 1 [1]: cfr. Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 11, pag. 56.1: «lo pane crepò sì che si udì e parve una pignatta che fosse crepata nel fuoco».

0.6 N Att. come antrop. in doc. lat. tosc. del XII sec.: cfr. GDT, p. 584.

Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Produrre rumori secchi e ripetuti (con rif. a una fonte di calore che produce un aumento della pressione in un corpo); crepitare, scoppiettare. 2 [Di un essere animato:] scoppiare per la pienezza o per il gonfiore (e quindi morire). 2.1 Fig. Non riuscire a sopportare un'afflizione. 2.2 Estens. Fig. Non riuscire a realizzare il fine desiderato.

0.8 Diego Dotto 30.12.2013.

1 Produrre rumori secchi e ripetuti (con rif. a una fonte di calore che produce un aumento della pressione in un corpo); crepitare, scoppiettare.

[1] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 1, cap. 11, pag. 105.12: E digando queste parole fé lo segno de la croxe contra la braxa sota la qua era lo pam; a lo qua segno lo pam schità sì ch' elo s' odì che parse che una pignata schiatase in lo fogo.

2 [Di un essere animato:] scoppiare per la pienezza o per il gonfiore (e quindi morire).

[1] Gl Senisio, Declarus, 1348 (sic.), 49v, pag. 118.2: Crepo pis pui... sindere, ut vulgo dicitur schattari, unde de Iuda traditore dicitur: 'Et suspensus crepuit medius'.

[2] Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.), De lo pecato, vol. 1, pag. 109.7: Me quando lo cativo è a casa d'autri, lantor ello se i(n)pye sim a scatar...

[3] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 19, par. 4, vol. 2, pag. 57.21: Et dichi santu Luca, in Actu primo e, ki kistu fu notoriu in tucta Ierusalem, ki Iuda si appicau et scactau per ventri...

[4] a Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.), cap. 57, pag. 66.13: "Madonna Gula, voi m'auchiditti, eu su sì plinu ki eu scattu"; ma la gula licconissa rispundi et dichi: "Si tu divissi scattari, non lassirai quisti imbandisoni scampari".

- Sost.

[5] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 22, pag. 109.12: la mala consciencia de Iuda mal pentio, [[...]], l'inpichar del traitoro e lo schiatar per meço...

2.1 Fig. Non riuscire a sopportare un'afflizione.

[1] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 16.144, pag. 186: La mea voxe era pería, / chi no poeva ensir de for, / ma sospirando sì zemía / quaxi szhatando per lo cor.

[2] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 22, pag. 106.22: le question grande che tu havissi inlora con quî malvaxi prevei chi eran pin d'avaricia e schiatavan d'invidia...

- Pron.

[3] Tristano Veneto, XIV, cap. 16, pag. 65.27: Mo la damisella, quando ella vete soa dona cussì anguossiosa e qu'ella non li podeva aidar, ella fo tanto dolente che poco men ella se schiatava.

2.2 Estens. Fig. Non riuscire a realizzare il fine desiderato.

[1] ? Lett. pist., 1320-22, 15, pag. 61.29: Preghotti tantto quantto io soe e posso lo piuo, che tuo in questa opera facci e adoperi tantto quantto sai e puoi lo piuo per te e per li amicci tuoi in ongni via e modo che puoi, che tuo questo veschovado abie tuo e no' altre; e sia che puotte, e sia bene. Però che se tuo no' lo avessi tuo, e avessello l'Apostolatto, tuo e li tuoi fratelli e chi bene vi vuole ne cadereste tantto che a pena vi rilevereste mai; e avetevi tantto ispeso che in vitta vostra vi senttirebe. E ora siette a tale puntto che Dio lo sa, quando allo simile veniste, se di questo ischataste ora.

[u.r. 06.09.2018]