0.1 ignominia, ignominie, ingnominia, ingnonimia. Cfr. (0.6 N)ingnomenies, ingnomines.
0.2 Lat. ignominia (DELI 2 s.v. ignominia).
0.3 Ottimo, Par., a. 1334 (fior.): 1.
0.4 In testi tosc.: Ottimo, Par., a. 1334 (fior.); <Cavalca, Disc. Spir., a. 1342 (pis.)>.
In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).
0.6 N Si escludono dalla doc. le forme puramente francesi ingnomenies e ingnomines del Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.).
0.7 1 Condizione di disprezzo pubblico propria di chi ha perso l'onore; infamia, onta, vergogna. 1.1 [In senso concreto:] l'atto ignobile che genera tale condizione.
0.8 Luca Morlino 30.12.2013.
1 Condizione di disprezzo pubblico propria di chi ha perso l'onore; infamia, onta, vergogna.
[1] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 25, pag. 544.18: E però dice - la primizia, cioè li primi vicarj ad eschiuderne li viziosi, che con ignominia sono remossi dallo profondo giudicio di Dio.
[2] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 2, cap. 4, vol. 1, pag. 92.20: La ignominia di li quali duy aguzau la lur virtuti: ca issi, scumossi per quilla virgugna, sfurzaru con tuttu lur putiri di pariri a li citadini di Ruma plù digni que lur fussi datu lu officiu di lu iudicatu ca que issi fussiru judicati da li judici.
[3] <Cavalca, Disc. Spir., a. 1342 (pis.)>, cap. 4, pag. 33.22: Onde disse Dio per Osea profeta contra i vani: La gloria loro commuterò in ignominia.
1.1 [In senso concreto:] l'atto ignobile che genera tale condizione.
[1] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. V (i), par. 13, pag. 283.17: e di lui concepette e poi partorì una creatura, la quale era mezzo uomo e mezzo toro. Della quale ignominia fu fieramente contaminata la gloria della vittoria acquistata da Minòs.