PRÒFUGO s.m.

0.1 profughi, profugo, profugu.

0.2 Lat. profugus (DELI 2 s.v. profugo).

0.3 Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.): 1.

0.4 In testi sett.: Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.).

In testi sic.:Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Chi è costretto ad abbandonare la propria patria a causa di eventi bellici. 1.1 Estens. Chi è senza fissa dimora ed è quindi costretto a errare, in partic. a causa di una colpa commessa o comunque attribuitagli.

0.8 Luca Morlino 30.12.2013.

1 Chi è costretto ad abbandonare la propria patria a causa di eventi bellici.

[1] Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.), L. III, pag. 536.9: E puo' leçer lo profugo Eneas, començamento del'alta Roma, dela qual ovra Ytalia non ha alguna più cara.

1.1 Estens. Chi è senza fissa dimora ed è quindi costretto a errare, in partic. a causa di una colpa commessa o comunque attribuitagli.

[1] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 3, par. 1, vol. 1, pag. 75.13: Et comu Cain per killu homicidiu fu profugu supra di la terra et maledictu, cussì lu populu iudaycu supra di la terra fu profugu et maledictu.