STRABOCCARE v.

0.1 strabocca, straboccando, straboccandole, straboccandolo, straboccano, straboccare, straboccarsi, straboccata, straboccate, straboccati, straboccato, straboccherà , strabocchi, straboccò, straboccoe, straboccollo, strabucai, strabucar, strabucha, strabuchà , strabuchai, strabuchar, strabuchato; f: straboccarono.

0.2 Da traboccare.

0.3 Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311: 1 [7].

0.4 In testi tosc.: Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.); Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.).

In testi sett.: Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Tristano Cors., XIV ex. (ven.).

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

0.7 1 Cadere o far precipitare rovinosamente (per lo più da un'altezza considerevole); anche pron. 1.1 Giungere repentinamente a un termine. 2 Fig. Mandare in perdizione, sprofondare nel vizio, nella tristezza o nella miseria, far andare o andare in rovina (gen. come conseguenza di una condotta licenziosa). 2.1 [Detto di un'avversità:] abbattersi su qno. 3 Fig. Travalicare i confini della convenienza, in modo da compiere azioni inappropriate o da proferire parole irragionevoli.

0.8 Cosimo Burgassi 30.12.2013.

1 Cadere o far precipitare rovinosamente (per lo più da un'altezza considerevole); anche pron. || Nei volg. traduce generalmente il lat. praecipitare.

[1] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 6, pag. 300.36: Non Iddio mi gittò in mare; ma il timone, il quale io governava, per forza di vento mi straboccò.

[2] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 7, pag. 33.4: Et quamvisde' che a quî chi l'aman e la desiran l'aguça gli giai e amola le spae e ghe aparechia le fosse da strabuchar dentro...

[3] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 5, 4-15, pag. 150.22: mostrando quanto fu giusto in porre debita pena alli Ateniesi che li avevano morto il suo figliuolo Androgeo per invidia, straboccandolo della torre di Minerva...

[4] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 5, cap. 24, pag. 55.6: le guardie estimando ogni cosa da' nimici tenersi, alcuni a fuggire per lo muro incominciarono, altri a saltare del muro, e la turba degli spaventati a straboccarsi.

[5] f Deca quarta di Tito Livio, XIV (fior.), L. VIII, cap. 23, vol. 6, pag. 245.16: per tutti li balzi del monte si fuggirono li Galli, e, seguiti, furono uccisi, e grandissima parte di loro per le ripe senza vie nelle profondissime valli era straboccata... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[6] Tristano Cors., XIV ex. (ven.), pag. 51.4: Tristan lo prende e l'elmo e llo tira sì forte a sì ch'ello gel tira de testa <puo>, e llo re se schorça tuto el vixo e strabucha alla terra tuto stornido...

- [Rif. ai luoghi infernali].

[7] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 14.614, pag. 174: Eciamdé chi mentí usa / l'anima soa n'è confusa, / e spesor lo fa peccar, / poi in inferno strabucar.

[8] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 34, pag. 591.2: Da questa parte ec. Sì come è detto di sopra, questo angelo tenebroso straboccò di cielo con capo di sotto dalla parte dello emisperio da noi opposito; e però lo trovò Virgilio e l'Autore col capo di sotto nello emisperio nostro primamente...

[9] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 26, pag. 126.23: Ancor san Çuane veçe lo gran Sathanaxo, quel maior dyavol con tuta la soa parte e hi spiriti de superbia e tuti hi re' homi con quel grande Anticristo [[...]] e tuti insemo fon mandai in lo lago grandissimo de fogo e de solfaro, e fon butai e strabuchai da gli angeli de Criste in lo profondo poçço de l'infernal abisso...

- [In contesto fig.].

[10] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 75.19, pag. 380: Mai salvamento aver no pò / regnando zo che elo no è so. / O quanti ne son strabucai / per tropo in aoto montai!

[11] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 6, cap. 4, pag. 434.17: Marco Bruto prima patricida de le sue virtudi che patricida del padre della patria, però che in uno medesimo fatto straboccoe le sue virtudi in profondo...

[12] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 11, cap. 1, vol. 2, pag. 588.25: Quanti famosissimi re e signori nelle passate etadi ha ella straboccato in estrema miseria, con vilissimo e vituperabile uscimento di vita!

[13] f De amicitia volg., XIV (tosc.), pag. 168.11: la lusinga è ancor più molesta cosa, che soffera i falli e' peccati, e lascia straboccare l' amico ne' vizi. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

1.1 Giungere repentinamente a un termine.

[1] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 10, cap. 67, vol. 2, pag. 537.24: E' ne pare di nicissità per più brievità della nostra opera, e per meglio dare a intendere il fatto di che dire intendiamo, racogliere alquante cose, le quali in piccolo trapassamento di tempo hanno fine straboccato.

2 Fig. Mandare in perdizione, sprofondare nel vizio, nella tristezza o nella miseria, far andare o andare in rovina (per lo più come conseguenza di una condotta licenziosa).

[1] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 65.11, pag. 359: Ma guardate da le taverne / che, per soperjo vin usar, / fô lo seno strabucar.

[2] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 4, cap. 2, pag. 140.20: Ma che è più debol cosa che la cechitade dell' ignoranza? O ver cognoscono i beni che son da seguire, ma traversi la libidine gli strabocca?

[3] f Bart. da San Concordio, Giugurta di Sallustio volg., a. 1347 (pis.), Cap. 32, pag. 188.12: E così con la loro potenzia e per la loro avarizia, senza modo e temperamento veniano nell'altrui, assaliano, e guastavano tutto, niuna cosa appensata né buona aveano, infino a tanto ch'eglino sé medesimi sì straboccarono e guastarono. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[4] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 5, 25-45, pag. 157.8: Precipitazione è cadimento nelli pericoli e vizi e peccati, nelli quali la lussuria strabocca l'uomo.

[5] f Deca terza di Tito Livio (ed. Baudi di Vesme), XIV (tosc.), L. II, cap. 22, vol. 2, pag. 52.11: Ma il dittatore non aveva Hanibale più infesto a così sani consigli, che il maestro di cavalieri; il quale niun' altra cosa de dimoranza aveva a straboccare la repubblica, se non che egli non imperava. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

2.1 [Detto di un'avversità:] abbattersi su qno.

[1] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 10, cap. 25, vol. 2, pag. 487.27: il caso parea, come suole fare, o per fortuna o per privati odii contra loro straboccare...

3 Fig. Travalicare i confini della convenienza, in modo da compiere azioni inappropriate o da proferire parole irragionevoli.

[1] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 11, cap. 28, vol. 2, pag. 628.9: E ciò è caro esemplo al nostro Comune d'usare la vittoria onestamente, e non istraboccare nelle vane e pompose feste per lor vittorie.

[2] Bibbia (06), XIV-XV (tosc.), Ecli 21, vol. 6, pag. 246.13: Gli labbri degli sciocchi straboccano cose sciocche...

- Sost.

[3] Paolo da Certaldo, XIV sm. (tosc.), cap. 375, pag. 243.10: de lo straboccare nel troppo e nel poco ti guarda, e se pecchi ne l'uno, usa anzi il poco che 'l troppo.