0.1 straboccata, straboccate, straboccati, strabuchà , strabuchato.
0.2 V. straboccare.
0.3 Amaistramenti de Sallamon, 1310/30 (venez.): 1.
0.4 In testi tosc.: a Lucano volg., 1330/1340 (prat.); Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.); Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.).
In testi sett.: Amaistramenti de Sallamon, 1310/30 (venez.); Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.).
0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.
0.7 1 Precipitato in basso (in contesto fig.). 1.1 Disteso a terra, prostrato. 2 Fig. Che travalica i confini della ragionevolezza e della sensatezza; sconsiderato, scriteriato.
0.8 Cosimo Burgassi 30.12.2013.
1 Precipitato in basso (in contesto fig.).
[1] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 8, 19-24, pag. 229.31: Dice perché l'altre volte li venia fatto quello, perché veniva che trovava i peccatori dell'ira, i quali pigliava in su la navicella sua, e poi li attuffava nel pantano chiamato Stige; e quest'è conveniente fizione quanto alla lettera. Et allegoricamente s'intende di quelli del mondo che in su la navicella dell' ira governati sono dalla turbazione della mente e straboccati nella tristizia della mente, e del corpo.
[1] Amaistramenti de Sallamon, 1310/30 (venez.), 155, pag. 105: A ber lo vin sopercllo è gran pechato: / quando l' omo è challdo innevriato / perde l' omo e cade strabuchato / e non se 'n sente.
2 Fig. Che travalica i confini della ragionevolezza e della sensatezza; sconsiderato, scriteriato.
[1] a Lucano volg., 1330/1340 (prat.), L. VII [Phars., VII, 385-459], pag. 129.18: questi huomini, gli quali la straboccata Fortuna àe tratti nella misera morte, avrebboro potuto satiare l'aria pistilentiosa...
[2] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 8, cap. 62, vol. 2, pag. 211.14: Semoci un poco allargati in parlanza sopra questa materia, per fare ricordanza a coloro che per li tempi verranno a reggimento del nostro Comune, che stieno avisati a' rimedi della straboccata e ventosa volontà de' Sanesi...
[3] Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.), 1, pag. 215.20: Ogne çuramento eciandeo per çascauna leve e no utel caxone, la qual cosa è molto soça e beffoxa; no volemo al pestuto che alguno de nu in proferando sia strabuchà , né dibia usare parole sbochiae né cuverte. || L'ed. lo interpreta al pari di sbochiao 'sboccato' come derivato da bocca, p. 297.
- [Rif. all'ambito dell'amministrazione politica e della giustizia].
[4] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 13, cap. 43, vol. 3, pag. 399.1: E nota che fa il reggimento delle cittadi, essendone signori artefici e manuali e idioti, [[...]] a ccui poco dee calere della republica, e peggio saperla guidare; e però che avolontatamente fanno le leggi straboccate sanza fondamento di ragione...
[5] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 13, cap. 44, vol. 3, pag. 403.2: Se nella matera avessimo detto di soperchio, il soperchio del disordinato vizio della ingratitudine ce ne scusi, per l'opere delli straboccati nostri rettori. || L'ed. Moutier legge «degli straboccati vizi de' nostri rettori.