SCORCIARE v.

0.1 iscorcia, scorçar, scorçare, scorçato, scorcerave, scorceraveli, scorcerebbe, scorci, scorcia, scorciando, scorciare, scorciarono, scorciate, scorciò, scurza.

0.2 Lat. volg. *excurtiare (DELI 2 s.v. scorciare).

0.3 Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc.: Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.); Doc. lucch., 1288; Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.); Doc. pist., 1337-42; Rim. Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.).

In testi sett.: Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.).

0.7 1 Diminuire l'estensione di un oggetto eliminandone una parte (anche in contesto fig.). 1.1 Assol. Divenire di minore estensione, rimpicciolire. 1.2 Diminuire la durata di un evento, abbreviare. 1.3 Diminuire di intensità o di gravità (un male, una pena), alleviare.

0.8 Zeno Verlato 30.12.2013.

1 Diminuire l'estensione di un oggetto eliminandone una parte (anche in contesto fig.).

[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 14, pag. 180.3: Non ardite ora di tenere leone, ché voi già non pertene: e, se 'l tenete, scorciate over cavate lui coda...

[2] Doc. pist., 1337-42, pag. 125.32: E de dare, ch'ebe maestro Giovanni, che scorciò la bara della fossa che non chapea nell'alavello..

[3] Rim. Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), pag. 154.8: Fin a ora avemo risposto a la invidia; o poeta, iscorcia le ledre e pió forte corre in del tuo giro.

[4] Esopo tosc., p. 1388, cap. 52, pag. 218.19: E voglio che tu sappi che [[...]] gastigo la fortezza di ciascuno ferro col mio piccolo dente e morso, apianando qualunche è più aspro e scorciando qualunche è più lungo...

1.1 Assol. Divenire di minore estensione, rimpicciolire.

[1] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 25, 67-78, pag. 650.13: all'uomo entrarono le braccia nelle ditella e scorciarono sì, che rimasono grandi, quanto si convenia al serpente...

[2] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 16, 1-9, pag. 467.16: la gentilezza è mantello che tosto scorcia...

1.2 Diminuire la durata di un evento, abbreviare.

[1] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 4, cap. 1, pag. 261.16: essendo fatto seconda volta censore, chiamato il popolo a parlamento, il riprese con una orazione [[...]], che quella balìa due volte gli aveano data, li cui maggiori, però ch' ella parea troppo grande, giudicaro da scorciare il tempo.

1.3 Diminuire l'intensità o la gravità di un male, alleviare; abbreviare la durata di una pena.

[1] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 26, pag. 487.1: Qui conchiude il suo dire: priega, che per lui si prieghi Idio, che scorci sua pena, e ttempo della purgazione.

[2] Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.), De la humilitae, vol. 1, pag. 159.3: Ap(re)sso ello loa li bem che li autri fam e ly may scurza, e merma le cosse meza(n)ne...

[3] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 3, 133-141, pag. 72.20: per l'orazioni de' vivi si scorcia la pena a quelli del purgatorio, non che non s'osservi però la iustizia di Dio...