LETTERATO agg./s.m.

0.1 lecterate, lecterati, lecterato, lecteratu, leteradho, leteradi, leterai, leterao, leterati, leterato, lettarati, lettarato, letterado, letterata, letterate, letterati, letterato, letteré, licterati, licterato, licteratos, licteratu, licteraty, lictirati, lictiratu, literado, literata, literatissimo, literato, litterata, litterate, litterati, litteratissimo, litterato, lletterati.

0.2 Da litteratus (DELI 2 s.v. lettera).

0.3 Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.): 2.

0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.); Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.); Stat. sen., 1305; Stat. pist., 1313; Stat. lucch., XIV pm.; Ragione nova d'amore, XIV t.q. (aret.).

In testi sett.: Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Paolino Minorita, 1313/15 (venez.); Lucidario ver., XIV; Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.).

In testi mediani e merid.: St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.); Regimen Sanitatis, XIII (napol.); Armannino, Fiorita (13), p. 1325 (abruzz.); Stat. assis., 1329; Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.); Stat. perug., 1342; Stat. castell., XIV pm.

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.5 Locuz. e fras. letterato uomo 1; non letterato 2.1; uomo letterato 1.

0.7 1 [Rif. a una persona:] fornito di un certo grado di cultura e erudizione; capace di comprendere o di comporre testi scritti. 1.1 [Rif. in partic. alla conoscenza del latino]. 1.2 Che concerne, che è proprio delle persone erudite. 2 Sost. Persona colta, in grado di comprendere o comporre testi scritti. 2.1 Sost. Locuz. nom. Non letterato: persona priva di cultura, che non sa intendere un testo scritto (partic. in latino).

0.8 Zeno Verlato 30.12.2013.

1 [Rif. a una persona:] fornito di un certo grado di cultura e erudizione; capace di comprendere o di comporre testi scritti.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 1, cap. 7, pag. 39.14: Bastiti dunque questa dottrina sopra 'l parlare e sopra 'l tacere [[...]]; e a tte e ai frati tui che son letterati...

[2] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 206.3: Adriano [[...]] fue molto litterato e molto savio...

[3] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 42, pag. 75.5: Questi baroni fuoro sei grandissimi prelati della chiesa di Dio, e uomini molto litterati e savi maestri...

[4] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Laudes de Virgine Maria.477, pag. 229: Tut zo ke 'l cavalé no era leterao, / El fo ben recevudho per mongo geregao...

[5] Stat. pist., 1313, cap. 31, pag. 194.3: ordiniamo ke ' ditti operari elegano [[...]] uno buono (et) experto kericho overo s(er)vente, litterato, lo quale canti e serva alla ditta cappella...

[6] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 56, pag. 81.18: Et un imperador, sì co dise Helina[n]do, scripse a lo re de França: «Lo re no letterado si è aseno encoronado.»

[7] Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.), 505, pag. 381, col. 1: Lu imperadore, odenno / costei così dicendo [[...]] disse: 'Io no saccio / respondere vivaccio, / ca no so lecteratu, / che tantu agia paratu...

[8] Cavalca, Specchio de' peccati, c. 1340 (pis.), cap. 11, pag. 90.7: uno peccato medesimo troppo è peggiore, e più pesa in uno litterato e savio, che in uno semplice...

[9] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 23, par. 11, vol. 1, pag. 115.8: lì presente siano doie frate menore lecterate e 'l notario dei priore...

[10] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 6, cap. 1, vol. 2, pag. 85.10: nel tempo antico si trovava poca gente letterata che mettesse le storie in iscrittura...

[11] Stat. lucch., XIV pm., pag. 83.46: s'elli è licterato et avrà bene intese le lectere et non adempierà lo comandamento pentasi per xl.

[12] Stat. castell., XIV pm., pag. 211.38: li altri ke non sono lettarati per matutino dicano xii pater noster...

[13] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 28, pag. 130.17: nuy andamu ad illu in Constantinopuli cum persuni litterati, latini et catholichi, et illu havi li soy grechi...

[14] Fioretti S. Francesco, 1370/90 (tosc.), cap. 27, pag. 147.6: frate Pellegrino mai non volle andare come chierico, ma come laico, benché fosse molto litterato e grande decretalista...

[15] Ragione nova d'amore, XIV t.q. (aret.), cap. 5, pag. 22.26: Sovra ciò più non dico, perché ciò è cosa ch'a letterati solo dire pertene.

[16] Lucidario ver., XIV, L. 1, quaest. 144.2, pag. 79.4: li scribi era una altra gente molto literata, e tuti era malvasi...

- Uomo letterato, letterato uomo.

[17] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 330.17: E lo predecto Iuliano fo lecteratohomo e de molta scientia...

[18] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De doctrina, cap. 6: stolta cosa è, (et) che si co(n)viene a miseria, l'omo licterato operare lavori di braccia.

[19] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 2, cap. 21, pag. 65.8: E però il gonfaloniere non solamente fedele, ma uomo litterato si eleggea, il quale e servasse i dipositi, e sapesse a catuno rendere la ragione.

[20] Conti morali (ed. Zambrini), XIII ex. (sen.), 10, pag. 77.18: lo romito umilemente l' ascoltò, che si dottava di lui conselliare, perciò ch' elli non era molto lettaratouomo...

1.1 [Rif. in partic. alla conoscenza del latino].

[1] Fiore di rett., red. gamma, a. 1292 (tosc.), cap. 12, pag. 140.23: Ma gli avogadi che sono letterati, se lle dette cose vogliono sapere, legano nella Rettorica di Tulio...

[2] Regimen Sanitatis, XIII (napol.), 15, pag. 563: vénneme plenaria volontate / alcuno dicto scrivere per fare utilitate / cumunamente all'omini che no so lecterate [[...]]. / Per loro amore fácçonde in vulgare lo decto...

[3] Jacopo Passavanti, Tratt. superb., c. 1355 (fior.), cap. 2, pag. 192.10: E questo si potrebbe provare per molti e belli essempli [[...]]; come si dimostra in questo nostro libro fatto in latino per le persone litterate...

[4] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Preambolo, pag. 1.18: e perchè così il laico come il litterato di ciò possa prendere frutto in volgare latino scriveremo.

- [Rif. al greco].

[5] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 25 parr. 1-10, pag. 113.2: anticamente non erano dicitori d'amore in lingua volgare, anzi erano dicitori d'amore certi poete in lingua latina; tra noi dico, avvegna forse che tra altra gente addivenisse, e addivegna ancora, sì come in Grecia, non volgari ma litterati poete queste cose trattavano.

1.2 Che concerne, che è proprio delle persone erudite.

[1] Petrarca, Trionfi, 1351(?)-74, T. Famae III.102, pag. 263: La lunga vita e la sua larga vena / Di 'ngegno pose in accordar le parti, / Che 'l furor litterato a guerra mena; / Nè 'l poteo far, chè, come crebber l' arti, / Crebbe l' invidia...

2 Sost. Persona colta, in grado di comprendere o comporre testi scritti.

[1] Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.), 444, pag. 615: Le altre pen' è tante qe nesun leteradho / no le porave scrivere en un ano passado.

[2] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 1, cap. 7, pag. 39.14: la vita de' letterati è più nel dire che 'l nel fare.

[3] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 2, cap. 7, pag. 166.24: E perciocché li fanciulli delli re e delli principi non sieno tiranno, e' s'avviene che'e' sappino le scienze di letterati...

[4] Fiore, XIII u.q. (fior.), 92.6, pag. 186: sed e' vien alcun gra· litterato / Che voglia discovrir il mi' peccato, / Co· la forza ch'i' ò, i' sì 'l confondo.

[5] Stat. sen., 1305, cap. 61, pag. 85.14: tutti li sopradetti Ordinamenti [[...]] debbiano èssare scritte in uno libro [[...]] per gramatica; e in uno altro libro [[...]] per volgare [[...]], a ciò che coloro li quali sanno gramatica, e li altri lettarati possano di ciò avere pieno e chiaro intendimento.

[6] Dante, Convivio, 1304-7, I, cap. 9, pag. 38.5: E a vituperio di loro dico che non si deono chiamare litterati, però che non acquistano la lettera per lo suo uso, ma in quanto per quella guadagnano denari o dignitate...

[7] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 13, pag. 111.21: Unde, licterato, non insuperbire! Però che tu non sai se tu se' più savio d'altrui, che perché tu sappi lectere non se' però più savio.

[8] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 3, quaest. 33, pag. 194.23: El venzerà li gierisi e li leteradi per grande sapientia e per ben parlar, k'el savrà a mente tute le scrigiure e tute le arte.

[9] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 69.19, pag. 364: Grandi e picen e leterai / vego cair in questi guai...

[10] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 15.107, vol. 1, pag. 255: sappi che tutti fur cherci / e litterati grandi e di gran fama, / d'un peccato medesmo al mondo lerci.

[11] Armannino, Fiorita (13), p. 1325 (abruzz.), pag. 30.7: Qua sono li savij licteraty li qualy memoria lassano de loro grande valore.

[12] Stat. assis., 1329, cap. 10, pag. 173.14: quando alcuno de la nostra fraterneta passarà de questa vita, enante che moga, alcune de la nostra fraterneta gle degano stare enante, maximamente i lecterati l'anima del fratello loro aracomandando a Dio con salmi...

[13] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 12, proemio, pag. 214.2: Questi non lascia savio alcuno, o litterato acrescere in sua cittade, temendo che il senno di colui non nocesse alla sua signoria...

[14] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 1, cap. 3, pag. 12.14: uno homo fo, antiqu et multo grande licterato, chi se chamava Cicerone...

[15] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), Prologo 1, pag. 3.6: vedendomi non potere esser utile alli sapienti e letterati per lo mio poco intelletto...

[16] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 10, cap. 136, vol. 2, pag. 336.8: Questi fue grande letterato quasi in ogni scienza, tutto fosse laico...

[17] Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.), 1, pag. 212.1: I leterai, se acunçamente i porà avere lo officio de la biada Verçene segondo l'ordene de la giesia scrito, sì lo diga. Ma quilli che no sae létere [[...]] diga XIJ patrenostri...

2.1 Sost. Locuz. nom. Non letterato: persona priva di cultura, che non sa intendere un testo scritto (partic. in latino).

[1] Sommetta (ed. Hijmans-Tromp), 1284-87 (fior.>tosc. occ.), pag. 201.4: ad utilità de' non litterati alcuna sommetta ordinerò in volgare modo ad amaestramento di ben saper componere volgarmente lettere...

[u.r. 24.08.2022]