INTÈRPRETE s.m.

0.1 enterprete, interpetra, interpetre, interpetri, interpetro, interpito, interpitri, interpredo, interprete, interpreti, interpreto, interpretu, 'nterpetre, 'nterpetro, 'nterpito; f: 'nterpido.

0.2 Lat. interpres, interpretem (DELI 2 s.v. interprete).

0.3 Cronica deli imperadori, 1301 (venez.): 2.2.

0.4 In testi tosc.: Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.); Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.); Guido da Pisa, Fatti di Enea, XIV pm. (pis.).

In testi sett.: Cronica deli imperadori, 1301 (venez.).

In testi mediani e merid.: Anonimo Rom., Cronica, XIV.

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Anche s.f. (interpetra), solo in Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), 1.2 [1].

Nota interpreto, forma metaplastica o forse deverbale da interpretare.

Locuz. e fras. parlare per interprete 2.2; i settanta interpreti 2.2.

0.7 1 Chi svolge una funzione di mediazione tra due parti che non sono in contatto diretto. [In partic.:] messaggero (per conto di qno). 1.1 Fig. 1.2 Femm. Estens. Colei che si prodiga in modo che accada qsa o si susciti uno stato d'animo in qno. 2 Chi spiega o in partic. commenta (un messaggio, un segno, un testo). Estens. Chi rende manifesto, fa conoscere. 2.1 Chi per qualità intrinseche o per concessione di un'entità superiore è in grado di comprendere e spiegare (un messaggio, un segno premonitore, un sogno che risulta ambiguo ai più). [In partic.:] vate, indovino. 2.2 Chi trasferisce il contenuto di un testo perlopiù orale, ma anche scritto, in una lingua diversa da quella originaria.

0.8 Diego Dotto 30.12.2013.

1 Chi svolge una funzione di mediazione tra due parti che non sono in contatto diretto. [In partic.:] messaggero (per conto di qno).

[1] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 4, pag. 235.20: ora altresì il divino interpetro mandato da Jove mi recò i comandamenti... || Cfr. Aen., IV, 356: «interpres divum».

[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 4, pag. 122.1: Anco ora l'interpetro delli Dei Mercurio, mandato da esso Jove... || Cfr. Aen., IV, 356: «interpres divum».

[3] f Deca terza di Tito Livio (ed. Baudi di Vesme), XIV (tosc.), L. I, cap. 12, vol. 1, pag. 40.15: E negante Alcone, queste leggi di pace dovere essere da' Saguntini accettate, Alorco, affermando gli animi vincersi dove l' altre cose sieno vinte, se offerse interpetre a questa pace. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Liv., XXI, 12, 6: «pacis eius interpretem».

[4] Gl Bibbia (06), XIV-XV (tosc.), Is 43, vol. 6, pag. 546.21: [27] Lo tuo primo padre peccoe, e li tuoi interpreti, cioè li dottori, hanno prevaricato contro a me. || Cfr. Is., 43.27: «interpretes tui praevaricati sunt in me».

- [In contesto fig.].

[5] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 264.10, pag. 172: Cusì clamòno Amor che vedean sego, / che fosse enterprete dig affannati, / et el resposse...

1.1 Fig.

[1] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 7, cap. 44, pag. 269.14: E ancora Nerone tutti maggiori i presidii de' nemici e i suoi minori, essendone la paura interprete, sempre nelle cose peggiori inclinato estimava. || Cfr. Liv., XXVII, 44, 10: «metu interprete semper in deteriora inclinato».

1.2 Femm. Estens. Colei che si prodiga in modo che accada qsa o si susciti uno stato d'animo in qno.

[1] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 4, pag. 238.30: O sole, che cerchi tutte l'opere della terra colle tue fiamme, e tu, Juno, interpetra e consapevole di queste cure [scil. di Didone]... || Cfr. Aen., IV, 608: «tuque harum interpres curarum et conscia Iuno».

2 Chi spiega o in partic. commenta (un messaggio, un segno, un testo). Estens. Chi rende manifesto, fa conoscere.

[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 2, cap. 1, vol. 1, pag. 60.28: E se la pachia di li cavaleri avissi perseveratu a sprezari li homini di bassa manu, issu Mariu ben vidia que issu putia essiri chamatu «imperaduri qui fu arendabili per testa» et maximamenti da homu qui fussi malvasu interpreti di li soy virtuti.

[2] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 28, par. 24, pag. 486.15: Ma dicie san Bernardo nel suo interprete, secondo ciò che dicie nella fine di questo sermone, che quanto che ll'auttorità già detta a prete apartengha, tuttavia l'essequzione per colui non dee punto essere fatta, il quale exerciere * la spada materiale elli dicie.

2.1 Chi per qualità intrinseche o per concessione di un'entità superiore è in grado di comprendere e spiegare (un messaggio, un segno premonitore, un sogno che risulta ambiguo ai più). [In partic.:] vate, indovino.

[1] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 3, pag. 225.15: Con queste parole domando lo indovino: O interpetro delli idii, che conosci le deitade del sole e li risponsi del chiaro alloro, e conosci il corso delle istelle, e intendi le lingue delli ucelli...

[2] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 1, cap. 6, pag. 67.1: E perchè li nostri interpetri non v' erano, preso e nel campo portato l' aguratore de' Vejentani avea detto quello che dovea venire.

[3] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 10, pag. 326.10: Il terzo Capitano era quello Asilas, interpreto delli uomini e delli Dei, dal quale sono conosciute l'enteriora delle bestie, e le stelle del cielo, e le lingue degli uccelli e i fuochi della divina folgore.

[4] Guido da Pisa, Fatti di Enea, XIV pm. (pis.), cap. 58, pag. 114.21: Io stupefatto di questo segno, domandai li sacerdoti e gl' interpreti de' segni, che volea essere questo?

[5] Jacopo Passavanti, Tratt. sogni, c. 1355 (fior.), pag. 342.26: e se la cagione particulare sarà cagione del sogno, alla quale non dee seguitare altro effetto che 'l sogno, dirà lo interpetre falso, dicendo che altro significhi quel sogno.

2.2 Chi trasferisce il contenuto di un testo perlopiù orale, ma anche scritto, in una lingua diversa da quella originaria.

[1] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 185.5: In questo tempo Aquila de generacion Pontico, segondo interpredo dela leze de Moyses, florì.

[2] Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), par. 20, pag. 12.6: erano constrecti di rispondere in latino o per loro medesimi o per interprete etiamdio in Grecia, acciò che llo studio delle lectere non avanzasse la cavalleria de l'armi.

[3] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 2, cap. 1, vol. 1, pag. 57.7: issu Molo fu lu primu anti tutti li strangeri qui fu audutu in curti sanza interpreti...

[4] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 23, par. 2, vol. 2, pag. 100.30: Nota ki Iesu parlau in la cruchi tucti li paroli in iudiscu, tamen kista parola lu interpretu latinu sula recitau in iudiscu...

[5] f Deca terza di Tito Livio (ed. Baudi di Vesme), XIV (tosc.), L. I, cap. 55, vol. 1, pag. 140.12: e, gittate davante dalli lor piedi arme galliche, comandò che lo 'nterpido dimandasse, quale di loro volesse, se sciolto fosse da' legami, co' ferri combattere... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[6] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 13, pag. 116.27: Respuse Morbasciano, né per interprete, anche in lengua latina, e disse: «Soco Guelfo e Gebellino».

[7] Gl Bibbia (01), XIV-XV (tosc.), Prol. Pentateuco, vol. 1, pag. 20.1: Ma scrivono essi, congregati in una casa regale, non avere profetato, ma conferito; perchè altro è esser profeta, ed altro è esser translatore ovver interprete.

- Fig.

[8] Petrarca, Trionfi, 1351(?)-74, T. Cupidinis IIa.9, pag. 281: Mossemi il lor leggiadro habito e strano / E 'l parlar pellegrin che m' era oscuro, / Ma l' interprete mio mel facea piano.

- Parlare per interprete.

[9] Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), par. 20, pag. 12.14: quantunque elli intendessero la lingua greca, sì gli costringevano di parlare per interpreto... || Cfr. Val. Max., II, 2, 2: «per interpretem loqui».

[10] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di Antonio, cap. 16, pag. 140.4: pur alla vista conobbe che erano pagani, e perché non erano di sua lingua parlò loro per interpetre...

[11] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 2, cap. 1, vol. 1, pag. 56.22: et eciandeu constringianu li Greci que, lassata la lur lingua, issi parlassuru per interpretu medianu... || Cfr. Val. Max., II, 2, 2: «per interpretem loqui».

- [Relig.] I settanta interpreti: gli eruditi ebrei che avrebbero tradotto in greco la Bibbia ad Alessandria d'Egitto in età ellenistica.

[12] Bibbia (01), XIV-XV (tosc.), Prol. Pentateuco, vol. 1, pag. 18.11: li quali affermano me esser interprete, in condannazione delli LXX interpreti...

[13] Bibbia (04), XIV-XV (tosc.), Prol. Est, vol. 4, pag. 614.9: Anco voglio che voi sappiate che nella translazione del libro di Ester pei LXX interpreti abbiamo fatto lo alfabeto di rosso...