0.1 traductione, traduzio, traduzion, traduzione, traduzioni.
0.2 Lat. traductio (DEI s.v. tradurre).
0.3 Ottimo (sec. red.), a. 1340 (fior.): 2.
0.4 In testi tosc.: Ottimo (sec. red.), a. 1340 (fior.); Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.).
0.6 N Compare anche nella forma lat. (traduzio) in Colori rettorici (ed. Scolari), 1329/45 (fior.): v. 2.
Nota 3 att. solo nel volgarizzamento della Bibbia edito nell'incunabolo del 1491, il cui testo è nel corpus.
0.7 1 Atto di far passare da un luogo a un altro. [In partic.:] sepoltura. 1.1 [In partic.:] migrazione forzata (di un popolo); deportazione. 2 [Ret.] Figura retorica che consiste nell'accostare significanti identici o simili con significato identico o differente. 3 Operazione con cui si trasferisce (il contenuto di un testo scritto) in una lingua diversa da quella originaria. Estens. Testo derivato dall'operazione corrispondente.
0.8 Diego Dotto 30.12.2013.
1 Atto di far passare da un luogo a un altro. [In partic.:] sepoltura.
[1] Bibbia (06), XIV-XV (tosc.), Sap 11, vol. 6, pag. 121.1: [8] Li quali, essendo minuiti per la traduzione delli fanciulli uccisi per Faraone in Egitto, in recompensazione dèsti loro acqua abbondante non sperata... || Cfr. Sap., 11.8: «in traductione infantum occisorum».
1.1 [In partic.:] migrazione forzata (di un popolo); deportazione.
[1] Bibbia (08), XIV-XV (tosc.), Dan 2, vol. 8, pag. 19.17: io ho trovato uno uomo de' figliuoli della traduzione di quelli di Giuda, il quale dichiarirae al re la soluzione della dimanda. || Cfr. Dan., 2.25: «de filiis transmigrationis Iuda».
2 [Ret.] Figura retorica che consiste nell'accostare significanti identici o simili con significato identico o differente.
[1] Ottimo (sec. red.), a. 1340 (fior.), Inf. c. 1, pag. 341.11: Ed è qui uno colore rettorico, dove dice più volte volto, quando uno vocabulo à diverse significaçioni, il qual si chiama traductione.
[2] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 20, 61-69, pag. 474.36: per fare colore retorico che si chiama traduzione, che si fa in uno medesimo vocabulo preso in una medesima significazione, et in diverse.
- [Nominata col termine lat.].
[3] Colori rettorici (ed. Scolari), 1329/45 (fior.), pag. 247.27: Traduzio: questo colore s'usa quando tu volessi spesse volte dire una parola in tale maniera che non s'offenda l'animo dello uditore, anzi s'inchini a benivolenza; esemplo: «Se vuogli servire, servi a' Bardi che possono servire; se vuogli amare, ama li Ubaldini che sanno amare».
3 Operazione con cui si trasferisce (il contenuto di un testo scritto) in una lingua diversa da quella originaria. Estens. Testo derivato dall'operazione corrispondente. || Cfr. 0.6 N.
[1] Bibbia (04), XIV-XV (tosc.), Prol. Gdt, vol. 4, pag. 545.14: ho condisceso alla dimanda vostra, o Paola ed Eustochio, fatta a me con grande istanza sopra la traduzione di questo libro...
[2] Bibbia (06), XIV-XV (tosc.), Prol. Ec, vol. 6, pag. 6.8: Anco una volta sommi ricordato delle traduzioni di Aquila e di Simmaco e di Teodosio, acciò che non spaventasse il studio di quelli vederanno la mia traduzione, se per cose nuove fusse molto discrepante dalle altre traduzioni.