0.1 stralatarla, tralataro, translata, translatà , translatada, translatade, translatadi, translatado, translatae, translatai, translatando, translatandu, translatao, translatar, translatare, translatari, translataron, translatarono, translatasti, translatata, translatati, translatato, translatatu, translatau, translatauli, translateranno, translatiamo, translatò, translatoe, translatollo, traslata, traslatadhi, traslatadi, traslatai, traslatando, traslatandolo, traslatandosi, traslatar, traslatare, traslatarla, traslataro, traslatarolo, traslataron, traslatarono, traslatasse, traslatassono, traslatata, traslatate, traslatati, traslatato, traslatatu, traslaterano, traslati, traslatò, traslatoe, traslatòe, traslatollo, traslattosi, trasslatare, trasslatato, ttrasslatato; a: translateraiu; f: tralactono, translatarò.
0.2 Da traslato (DEI s.v. traslato).
0.3 Patto Aleppo, 1207-1208 (ven.): 4.
0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.); F Tesoro volg., 1285/99 (pis.); Laude di Cortona (ed. Contini), XIII sm.; Cronica fior., XIII ex.; Stat. pis., 1330 (2); Simintendi, a. 1333 (prat.); a Stat. lucch., 1376.
In testi sett.: Patto Aleppo, 1207-1208 (ven.); Cronica deli imperadori, 1301 (venez.); Doc. venez., 1317 (4); Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.); Vita di S. Petronio, 1287-1330 (bologn.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.).
In testi mediani e merid.: a Catenacci, Disticha Catonis, XIII/XIV (anagn.); Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.).
In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Simone da Lentini, 1358 (sirac.).
0.5 Nota con metatesi stralatarla, in Doc. venez., 1317 (4).
0.7 1 Far passare, portare da un luogo a un altro. 1.1 Trasportare (il corpo di un defunto o una reliquia). 1.2 Condurre, far passare (in un regno ultraterreno). Anche fig. 1.3 Trapiantare. 1.4 Allontanare a forza (qno); cacciare. [In partic.:] deportare. 1.5 Far passare (da una famiglia a un'altra). 1.6 Estens. Spostare la data di una festività (anche assol.). 1.7 Fig. Condurre (a una det. condizione). 1.8 Fig. [Nel linguaggio mistico:] unire completamente (a Dio). 1.9 Pron. Estens. Fig. Discendere aumentando di numero (con rif. alla proliferazione di una generazione). 1.10 Spostarsi da un luogo a un altro. 2 Trasferire, attribuire (un potere, una prerogativa, un ufficio o una qualità). 2.1 [In partic.:] conferire (un'onorificenza). 2.2 [Con rif. alla teoria della translatio imperii:] trasferire il potere supremo che spetta all'imperatore in quanto erede legittimo dell'impero romano da un luogo a un altro, da un sovrano a un altro. 2.3 [Dir.] Trasferire la titolarità di un bene o di un diritto da un soggetto a un altro (anche temporaneamente). 2.4 Estens. Diffondere, fare conoscere. 2.5 Pron. Estens. Fig. Trasmettersi. 3 [Dir.] Rimuovere (un'azione giuridica) discutendo la legittimità di uno degli elementi fondanti del processo o di uno dei suoi partecipanti. 4 Trasferire (il contenuto di un testo scritto) in una lingua diversa da quella originaria; tradurre. 4.1 [Con rif. a una parola]. 4.2 Estens. Riprendere e rielaborare (il contenuto di un testo) traendovi ispirazione. 5 [Ret.] Sostituire il significato referenziale di una parola con un altro. 5.1 [Ret.] Rappresentare in forma di simbolo o specif. di allegoria. 6 Estens. Cambiare, mutare (stato o condizione).
0.8 Diego Dotto 30.12.2013.
1 Far passare, portare da un luogo a un altro.
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 20.39, vol. 3, pag. 331: Colui che luce in mezzo per pupilla, / fu il cantor de lo Spirito Santo, / che l'arca traslatò di villa in villa...
[2] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 22, proemio, pag. 487.10: non è altro se non che certa parte di quella costellazione, nella quale si poetizzano essere traslatati quelli due fratelli, è nello emisperio di sopra, e l'altra nello emisperio di sotto.
[3] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 2, cap. 2, vol. 1, pag. 79.9: 9. Eciandeu lu interdissi la conversaciuni di li homini et lu usu di li bagni et translatau quilli cumpanni di homini a cavallu, a li quali issu era statu prefectu, levatuli li cavalli, in li ali di quilli qui gitanu cun vundi. || Cfr. Val. Max., II, 7, 9: «in funditorum alas transcripsit».
[4] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 8, pag. 37.23: e per soçço moho e bruta portaura son levai dal desco e translatai al lechio. || Cfr. G. Crisostomo, Neminem, 8, 5: «sed latera foedissima portantur de accubitis ad lectos».
[5] a Stat. lucch., 1376, L. IV, cap. 5, pag. 132.1: Ma se lo dicto testoio fusse già translatato a casa o vero a bottegha del compratore...
- Pron.
[6] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 9, cap. 4, vol. 2, pag. 284.2: ma no· potendo più nel luogo durare, si tralataro intra Iesi e Sinigallia...
1.1 Trasportare (il corpo di un defunto o una reliquia).
[1] Cronica fior., XIII ex., pag. 90.10: da' cictadini della città di Bari l'ossa del beato sancto Niccolaio furono traslatate.
[2] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 205.3: el corpo del beado Bartholomeo, apostolo de India, in prima pervenne in la ysola deli Lippari, poi in Bonivento translatado fo.
[3] Cavalca, Atti Apostoli, a. 1342 (pis.), cap. 9, pag. 53.8: ponghiamo che fossero poi traslatati in Sichem e posti nel sipolcro...
[4] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 6, pag. 21.1: et li ossa di Santu Nicola foru translatati di la chitati di Mirrea, chi fu destrutta, in Barletta.
[5] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 2, cap. 4.66, pag. 99: In questo tempo spirò in Brandizio / Virgilio mantovano, le cui ossa / fun traslatate a più nobile ospizio.
1.2 Condurre, far passare (in un regno ultraterreno). Anche fig.
[1] Laude di Cortona (ed. Contini), XIII sm., 2.97, pag. 18: In lor mani ti mutasti: / credo che t' adormentasti: / ad altra vita translatasti, / sempre mai securissima.
[2] Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.), 12, cap. 10, pag. 90r.11: L' huomo è facto tanto a Dio gratioso che ghusta d' essere in paradiso translatato.
[3] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 15, pag. 75.9: [21] Et perçoché l'omo è sì nobel arboro che s'el porta bon fructo a De' gracioso el firà translatao al paraixo de gloria celestial in quel sovram regname...
[4] f Tratt. Provvidenza volg., XIV m. (fior.), pag. 433.12: Dispregiate la morte: o ella finirà o ella vi traslaterà . || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Sen., Prov., VI, 6: «quae vos aut finit aut transfert».
[1] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. S. Eugenia), XIV (fior.), L. 4, cap. 8, pag. 357.13: [9] Il panpano ancora che del duro nascie, avegna che frutto faccia, per fruttifero non si ponga: nel suo luogo diventa fecondo dalla madre, ma, translatato, ritiene vizio di fligi[di]tà il quale dalla condizione del nasciere ricevette.
1.4 Allontanare a forza (qno); cacciare. [In partic.:] deportare.
[1] Cavalca, Atti Apostoli, a. 1342 (pis.), cap. 9, pag. 57.17: e per questo peccato massimamente dice, che gli traslatoe in Bambilonia, cioè per prigioni e in servitudine del Re di Bambilonia.
[2] a Simone da Cascina, XIV ex. (pis.), L. 2, cap. 35, pag. 215.6: Salatiel gennerò Zorobabel, che viene a dire 'principe di traslassione'; donde esca per ramo quando Cristo cacciava le dimonia, faccendole traslatare.
1.5 Far passare (da una famiglia a un'altra).
[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 5, cap. 8, vol. 2, pag. 54.4: 2. Paulu Emiliu, [[...]] , patri di quatru filgi, [[...]] duy se nde levau et translatauli per rasuni di adopciuni in lu lignayu di la genti Cornelia et in quillu di la genti Fabia... || Cfr. Val. Max., V, 10, 2: «in Corneliam Fabiamque gentem translatos».
1.6 Estens. Spostare la data di una festività (anche assol.).
[1] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 1141, pag. 264: Pensò se questa festa potesse transmutare. / Fé fare uno gran Consillo dentro allo viscovato / De tucti soy prelati et savi dello clericato; / Fé fare questa preposta, et fo determinato / Che translatare potesse, senza nullo peccato.
[2] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 107, Ritrovamento s. Stefano, vol. 2, pag. 892.13: Per ciò dunque che la sua passione è più degna che la sua invenzione, e per questo dee essere più solenne, però che la Chiesa traslatòe la festa de la sua passione a quello tempo nel quale s'abbia maggiore reverenzia.
1.7 Fig. Condurre (a una det. condizione).
[1] Giovanni dalle Celle, Lettere, 1347/94 (fior.), [1376] 24, pag. 354.18: E così, traslatati nella mente in alcuna savia pazzia, poco si riputavano d'amare, così amati».
1.8 Fig. [Nel linguaggio mistico:] unire completamente (a Dio).
[1] Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.), 4, pag. 44r.5: La septima si è subiti e prolixi rapti e quali fanno l' anima tutta in Dio translatare.
1.9 Pron. Estens. Fig. Discendere aumentando di numero (con rif. alla proliferazione di una generazione).
[1] Boccaccio, Ninfale, 1344/48 (?), st. 464.3, pag. 346: Per la qual cosa, quei d' Africo nati, / con gli altri, vi tornaro ad abitare; / e come poi si siano traslatati / di grado in grado, non potre' contare...
1.10 Spostarsi da un luogo a un altro.
[1] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 2, cap. 4.46, pag. 99: a passo a passo era ita in fino adesso / in su la rota, come va l'uccello / di ramo in ramo su per l'arcipresso; / e tanto traslatai di questo in quello...
2 Trasferire, attribuire (un potere, una prerogativa, un ufficio o una qualità).
[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 5, cap. 4, vol. 2, pag. 42.20: 24. Publiu Deciu, lu quali translatau lu consulatu imprimamenti in la sua familya... || Cfr. Val. Max., V, 6, 5: «qui consulatum in familiam suam primus intulit».
[2] f Deca quarta di Tito Livio, a. 1346 (fior.), L. I, cap. 25, vol. 5, pag. 56.1: Tenevano gli Achei consiglio di guerra contra Nabide tiranno di Lacedemonia, il quale aveva l'imperio translatato da Filopemene in Cicliade non pari duca di lui... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Liv., XXXI, 25, 3: «tralato imperio».
[3] Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.), cap. 58, pag. 137.15: Ascanio poi, traslatando la sedia del regno di Lavino in Albano, pose questo confalone in Albano.
[4] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 22, pag. 103.13: et illi inpetraru per la Ecclesia chi Missina fussi archiepiscopatu, et fu translatata la Ecclesia di Trayna ad Missina.
[5] Cronaca di Venezia, 1350-61 (venez.), Intr., pag. 240.13: E lo vescovado de quello Malamocho sì fo translatado et è in Chloça.
[6] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 10, cap. 39, vol. 2, pag. 507.7: e feciono soldano d'un suo fratello picciolo, e rimaso di dodici l'ultimo, perché non si potea traslatare i· regno in altrui sanza gran confusione di tutti li suditi suoi.
[7] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 1, cap. 10, par. 3, pag. 51.29: Donde dicie l'appostolo nella sua pistola che fecie alli ebrei di queste IJ leggi, e dicie così:«Translato enim sacerdotio, necesse est ut legis translazio fiat», cioè a ddire che quando la dingnità del prete sovrano è ttrasslatato, neciessitade è che ttranslazione della leggie sia fatta.
- Sost.
[8] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 2, cap. 15.71, pag. 132: Fuggivan povertà, bramavan l'oro, / onde più volte al traslatar del manto / papal movean quistion fra loro.
2.1 [In partic.:] conferire (un'onorificenza).
[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 4, cap. 1, vol. 1, pag. 158.13: et a l'ultimu vinni a Suluni, lu quali translatau lu titulu di summa sapiencia et eciandeu lu premiu ad issu lu deu Apollu. || Cfr. Val. Max., IV, 1.ext., 7: «et titulum amplissimae prudentiae et praemium ad ipsum Apollinem transtulit».
2.2 [Con rif. alla teoria della translatio imperii:] trasferire il potere supremo che spetta all'imperatore in quanto erede legittimo dell'impero romano da un luogo a un altro, da un sovrano a un altro.
[1] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 218.2: la gloria deli Franceschi quanto a l'impierio fo translatada in quelli de Saxognia.
[2] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 6, 1-09, pag. 130, col. 1.12: e cussí fono anni 433 che l'imperio fo po' translatado in França.
[3] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 6, pag. 116.23: cioè, poscia che Costantino imperadore, figliuolo bastardo di Costanzio, la seggia imperiale traslatòe da Roma in Costantinopoli...
[4] Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.), cap. 58, pag. 137.21: Poi Constantino translatando la sedia d'Italia in Grecia, edificato ch'ebbe Constantinopoli, questa aquila tornò donde era venuta, cioè al monte Olimpo...
[5] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 14, 94-120, pag. 393.9: ragguardava Roma ov'era traslatato lo reggimento spirituale e temporale...
2.3 [Dir.] Trasferire la titolarità di un bene o di un diritto da un soggetto a un altro (anche temporaneamente).
[1] Doc. venez., 1317 (4), pag. 152.4: Lasso la mia possesion de sancta Fosca a Marcho lo qual ven dito lo Negro, ch' eli disse che sia mio fiio con questa condicion ch' elo no posa vender ni donar; ni per anema gudegar, ni çugar, ni stralatarla...
[2] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 11, pag. 55.9: Anche ell' usuriere offende a dio nel dominio, che de la cosa translatata in altrui si fa rendare merito, e questo ancho è contra ad arte di natura.
[3] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. II, cap. 27, pag. 593.28: et quando del proximo anno ançi el maleficio commesso avesse alienato e la possessione avesse translatata...
[1] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 2, cap. 5, pag. 61.9: Che se rimanere non puote in alcuno quello che in altrui si straporta, allora è la pecunia preziosa, quando, traslatata in altri per usanza di dono, si manca di possedere.
2.4 Estens. Diffondere, fare conoscere.
[1] Storia San Gradale, XIV po.q. (fior.), cap. 1, pag. 4.9: La terza ragione si è per ciò che se ne la storia avesse alcuna cose disavenante per difalta di senno [o] [ne]zità degli scritori che apreso lui la traslaterano d'uno luogo in altro, tutto il biasimo ne sarebe sopra me...
2.5 Pron. Estens. Fig. Trasmettersi.
[1] Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.), 6, pag. 53v.9: poi dirò come questo infinito nichil si communica e translata nel peccatore in infinita denichilatione denichilandolo.
3 [Dir.] Rimuovere (un'azione giuridica) discutendo la legittimità di uno degli elementi fondanti del processo o di uno dei suoi partecipanti.
[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 8, cap. 1, vol. 2, pag. 152.22: Ma eciandeu li Ariopagite non ficiru mancu sazamenti: li quali cummandaru que ambiduy li parti fussiru dananti issu poy di C anni, smossi per quillu medemmi affectu que era statu smossu Dolobella, ma quillu translatandu la questiuni, e quisti sperlungandu lu dubiu di asolgiri oy di condannari. || Cfr. Val. Max., VIII, 1.amb., 2: «transferendo quaestionem».
4 Trasferire (il contenuto di un testo scritto) in una lingua diversa da quella originaria; tradurre.
[1] Patto Aleppo, 1207-1208 (ven.), pag. 22.22: Et se avesemo saipudo traslatar la letera a voi de la mesagiria, et enteso avemo ço que dise e le soi parole...
[2] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 1. explicit, pag. 40.15: Qui è compiuto lo primo libro de la dottrina del parlare e del taciere fatto da Albertano giudice e avogado di leggio de la cata [sic] di Brescia, de la contrada di sant' Agatha; translatato e volgarizato da Andrea da Grosseto ne la cità di Parigi.
[3] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, Explicit, pag. 314.7: El quale libro, maestro ... per lo comandamento del nobile re di Francia, coll'aiuto di Dio à traslatato di latino in francescho, ed io di francescho in toscano...
[4] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 1, incipit, pag. 1.2: Incominciasi lo libro primo di Paulo Orosio, raccontatore di Storie, translatato della grammatica in volgare per Bono Giamboni, giudice...
[5] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 196.24: Soto questo translatà Ieronimo el Novo e 'l Vetchio Testamento...
[6] a Catenacci, Disticha Catonis, XIII/XIV (anagn.), Proemio.6, pag. 117: Lu Cato ch'è de gran doctrina plino / translateraiu p(er) vulgar(e) latino.
[7] Vita di S. Petronio, 1287-1330 (bologn.), cap. 1, pag. 5.9: san Petronio, vescovo de la cità de Bologna, fo quello che translatò la vita di sancti padri, e scripse de lengua greca in latina...
[8] Stat. pis., 1330 (2), Esordio, pag. 443.3: Questo Breve del populo et delle Compagne del Comuno di Pisa fue translatato et assemprato di gramatica in volgaro del Breve del populo...
[9] Simintendi, a. 1333 (prat.), incipit, vol. 1, pag. 3.2: Qui cumincia l'Ovidio maggiore translatato di latino in volgare per ser Arrigo Simintendi da Prato.
[10] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 4, cap. 62, pag. 187.7: E cumplutu esti lu libru de sanctu Gregoriu lu quali si intitula 'Lib[ru] [de] lu diala[gu] de sanctu Gregoriu', lu quali si esti traslatatu da gra[m]at[ica] in vulgaru pir Frati Iohanni Campulu de Missina...
[11] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), Dedica, vol. 1, pag. 9.36: a chò que vuy et tucti li vostri vasalli lu pussati intendiri plù claramenti però ca lu so latinu è troppu scuru dictatu, eu ad hunuri et a placimentu vostru vi lu ayu translatatu in vulgar messinisi.
[12] Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.), Chi fe' questo libro, vol. 1, pag. 219.3: Questo libro si fe' um frae pricaor a la req(ue)sta de lo rey de Fra(n)za; e sì lo tra(n)slatae de gramayga in francescho, e poa si è sta' tra(n)slatao in questo vulgare p(er) un atro frae.
[13] Doc. venez., 1356, pag. 45.25: Nota che questi pati fo traslatadi de persescho in latin.
[14] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), Prologo, pag. 3.8: Secundu lu meu pocu sapiri la volsi translatari in nostra lingua vulgari...
[15] Malattie de' falconi, XIV (tosc.>lomb.), pag. 16.18: Questo Libro fue translatato de provinciale in latino...
[16] f Bonaventura di Demena, Cons. filos., XIV (ven.), Cap. 34, pag. 148.13: Ma io translatarò dello Boecio se io lo voio racontare qui in somma... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.
[17] f De le questioim de Boecio, XIV sm. (gen.), Prologo [metro].21, pag. 50: sì como expoxiciom / à faito Ioham de Meom, / chi lo vosse translatar / per la maisté real / de Fillipo quarto de Franssa. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.
- Sost.
[18] Jacopo Passavanti, Tratt. scienza, c. 1355 (fior.), pag. 291.1: e fecesi discepolo d' uno Ebreo, per apparare bene la lingua ebraica, la quale gli era necessaria per lo traslatare la Scrittura santa...
[1] Metaura volg., XIV m. (fior.), L. 1, cap. 18, ch., pag. 199.28: quella figura di fuoco in arabico si chiama assub, il quale vocabulo alquanti traslatarono tizzone, imperciò ch'ha figura di tizzone col carbone lungo.
[2] Bibbia (08), XIV-XV (tosc.), Prol. Sof, vol. 8, pag. 291.16: Questo nome Sofonia alcuni il translatarono e interpretarono specula, cioè luogo da guardare da alto, ovvero persona che ragguarda da luogo alto.
4.2 Estens. Riprendere e rielaborare (il contenuto di un testo) traendovi ispirazione.
[1] F Tesoro volg., 1285/99 (pis.): ma X savi homini tralactono poi del libro di Solom la leggie di XIJ taule... || Laur. Pl. XLII.23, c. 6r.
5 [Ret.] Sostituire il significato referenziale di una parola con un altro.
[1] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 114, pag. 377.13: Quando l'animo è usato alla schifezza delle cose accostumate, e tienle per vili, e per lorde, allora cerca egli di nuova maniera eziandio di parlare, rinnovellando alcuna volta le parole antiche, e costumate, alcun'altra truova da se cose nuove, e non conosciute, e alcun'altra tiene l' uomo per bella, e per pulita cosa quello, che novellamente è traslatato, e disposto. || Cfr. Sen., Ep., XIX, 114, 10: «pro cultu habetur audax translatio ac frequens».
5.1 [Ret.] Rappresentare in forma di simbolo o specif. di allegoria.
[1] ? f Bonsignori, Metam. Ovid., 1375-77 (castell./tosc.), L. X, cap. 24, rubrica, pag. 491.28: Questa favola non importa altro se non che, quando alcuno fa o dice cosa famosa de che per longo tempo se possa parlare, se pò dire convertiti in stelle, cioè traslatato el fatto loro in longa e perpetua fama... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.
[2] f Bonsignori, Metam. Ovid., 1375-77 (castell./tosc.), Conclusione, pag. 712.17: Appresso li poeti, volendo parlare in poesia, se redussero a quelle istorie, e conoscendo li vizii e le virtuti adoperate per quelli valenti uomini, sì traslataro li fatti loro in favole ed andavalli trasmutando sì come ditto è, nelle quali trasmutazioni se provano le loro virtudi overo vizii. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.
6 Estens. Cambiare, mutare (stato o condizione).
[1] f Cavalca, Frutti della lingua, a. 1342: Per le quali cose volle Iddio mostrare, che quel luogo era traslatato di puzza, e di tenebre, a stato di Santità, e di lume. || Crusca (1) s.v. traslatare.
[u.r. 18.05.2023]