TIZZONE s.m.

0.1 tiççon, tiçone, tissone, tissoni, tizone, tizoni, tizuni, tizzon, tizzone, tizzoni.

0.2 Lat. titio, titionem (DEI s.v. tizzone).

0.3 <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>: 1.

0.4 In testi tosc.: <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.); Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.); Metaura volg., XIV m. (fior.).

In testi sett.: Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342.

In testi mediani e merid.: Gloss. lat.-eugub., XIV sm.

In testi sic.: Senisio, Declarus, 1348 (sic.).

0.7 1 Pezzo di legno o di altro materiale incandescente, sottoposto a combustione. 1.1 [In partic.:] lapillo. 1.2 Estens. Infiammazione di vapori che appare nel cielo.

0.8 Diego Dotto 30.12.2013.

1 Pezzo di legno o di altro materiale incandescente, sottoposto a combustione.

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 3, cap. 16, pag. 305.33: E die l'uomo alcuna volta gittarvi tizzoni di fuoco ardenti legati alla pietra che vi va...

[2] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 5, pag. 45.3: Unde sarete facti, se voi non vi pentete, come li tissoni del fuoco et come li carboni ardenti...

[3] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 17, pag. 82.16: e romaxe quella nobel citae chomo un tiççon de fogo e tuto quel regname devegne salvaiura...

[4] Gl Senisio, Declarus, 1348 (sic.), 298v-299r, pag. 135.2: Ticio onis a torreo es, quod est accendere, et torris, quod est lignum conbustum, quod vulgo dicitur tizuni.

[5] f Bonsignori, Metam. Ovid., 1375-77 (castell./tosc.), L. VIII, cap. 28, pag. 400.15: A ultimo l'amore maternale fu vento e prese quello tizzone e gitòlo nel fuoco; allora fu veduto quello tizzone che lacrimava, el fuoco non l'ardea volentieri. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[6] Gl Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 25, 16-30, pag. 595.33: Si consumò al consumar d'un stizzo; cioè d'uno tissone articaato, forse artificiato.

[7] Gl Gloss. lat.-eugub., XIV sm., pag. 99.6: Hic piolus, hic torris id est lo tiçone.

- Fig.

[8] Bibbia (06), XIV-XV (tosc.), Is 7, vol. 6, pag. 407.12: e lo cuore tuo non abbi paura da due code di tizzoni fummicanti nell' ira del furore di costoro, cioè di Rasin re di Siria, e del figliuolo di Romelia re d' Israel...

1.1 [In partic.:] lapillo.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 5, cap. 12, pag. 300.19: In quello medesimo tempo Mongiubello più che usato non iera arse, e sparti intorno di se molto alla lunga tizzoni ardenti di fuoco...

1.2 Estens. Infiammazione di vapori che appare nel cielo.

[1] Metaura volg., XIV m. (fior.), L. 1, cap. 9, pag. 172.6: domandiamo qual è la cagione che alcuna volta presso al cielo appariscono fianme accese, e stelle che corrono per l'aiere, e tizoni e capre.

[2] Metaura volg., XIV m. (fior.), L. 1, cap. 11, pag. 176.23: e alotta pare che sia una profondità e un'apertura in cielo, e segno di ciò si è che di quelle aperture escono tizoni.

1.2.1 [Come calco dall'ar.:] lo stesso che asub 1.

[1] Metaura volg., XIV m. (fior.), L. 1, cap. 18, ch., pag. 199.28: quella figura di fuoco in arabico si chiama assub, il quale vocabulo alquanti traslatarono tizzone, imperciò ch'ha figura di tizzone col carbone lungo.

[2] Gl Metaura volg., XIV m. (fior.), L. 1, cap. 18, ch., pag. 200.19: alotta pare come uno fummo di candela acceso da la fiamma d'un'altra candela disopra, e chiamasi in arabico assub, ma volgarmente si chiama tizzone, overo candela doppia.