TRASTULLO s.m.

0.1 trastulla, trastulli, trastullo, trastulo.

0.2 Lat. volg. *transtullum (Nocentini s.v. trastullo).

0.3 Poes. an. urbin., XIII: 1.2.

0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321; Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.); a Lucano volg., 1330/1340 (prat.); Guido da Pisa, Fatti di Enea, XIV pm. (pis.); Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.); Lucidario ver., XIV.

In testi mediani e merid.: Poes. an. urbin., XIII.

In testi sic.: a Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.).

0.5 Anche s.f. (trastulla), solo erba trastulla.

Locuz. e fras. a trastullo 1.1; avere in luogo di trastullo 2.2; erba trastulla 1.5.1; mettere in trastullo 1; porre in trastullo 2.1; tenere a trastullo 1.

0.7 1 Ciò che diverte e rallegra procurando svago, ricreazione o piacere (di norma con connotazione neg.). 1.1 Locuz. avv. A trastullo: girovagando. 1.2 Piacere carnale. 1.3 Diletto. 1.4 [Come equivalente del lat. ludicrum:] nell'antica Roma, gioco, spettacolo pubblico per festività religiose e civili. 1.5 Estens. Cosa da poco, facile da affrontare. 1.6 Estens. [Con valore iron.:] fatto, circostanza che interessa una det. persona. 1.7 Estens. Condizione di chi ha una giovane età. 2 Oggetto di derisione e scherno. 2.1 Fras. Porre in trastullo: disprezzare, denigrare. 2.2 Fras. Avere in luogo di trastullo: tenere in scarsa considerazione.

0.8 Diego Dotto 30.12.2013.

1 Ciò che diverte e rallegra procurando svago, ricreazione o piacere (di norma con connotazione neg.).

[1] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 80, pag. 211.5: I' penso con meco, che i più esercitano il corpo, e pochi lo 'ngegno; e come grande ragunare di gente si fa a ragguardare i giuochi e' trastulli, che non sono altro, che 'nganni, e lussuria...

[2] Sette arti liberali di Seneca volg., a. 1325? (fior.), pag. XXIX.28: Arti di giuochi, e di trastulli son quelle, che 'ntendono a diletto d'occhi, e d'orecchi.

[3] Boccaccio, Epist., 1339, pag. 156.3: ti doverrai ritrarre, se savio sarai, ad alcuno laudevole trastullo il quale abbia forza di recreare alquanto gli spiriti affaticati.

[4] a Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.), cap. 75, pag. 90.2: per rubini et per çaphiri et per smeraudi; ço sunu comu trastulli di fanchulli ki Deu ni dona per noi solaçari et per attrahiri lu nostru amuri...

[5] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 4, 121-129, pag. 136.2: e trovarono le donne de' figliuoli del re Tarquino stare in conviti, giuochi e trastulli...

[6] Lucidario ver., XIV, L. 3, quaest. 24.1, pag. 200.16: D. Queli de l'inferno que dice stando in quele pene? àno alcuno solaço, ché molte volte li prexoneri àno solaço chi de cantaro, che de çugaro e chi d'altro trastulo?

- Locuz. verb. Mettere in trastullo qno: fare rallegrare, allietare.

[7] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. V (i), par. 98, pag. 303.36: avelenò i fiori delle ghirlande le quali il dì davanti portate aveano; e, postesi quelle in capo, mise in festa e in trastullo Antonio e tanto procedette col trastullo della festa...

- Locuz. verb. Tenere a trastullo qno: fare svagare a scopo di ricreazione.

[8] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 22, 94-114, pag. 535.17: era ella in uno prato presso ad uno bosco e teneva lo fanciullo a trastullo, colliendo fiori per lo prato...

1.1Locuz. avv. A trastullo: girovagando.

[1] Guido da Pisa, Fatti di Enea, XIV pm. (pis.), cap. 1, pag. 1.9: andandosi con certa sua compagnia a trastullo per una selva, dove avea molti albori di mortella, Enea divellendo una verga, della rottura uscì sangue.

1.2 Piacere carnale.

[1] Poes. an. urbin., XIII, 21.93, pag. 585: E vòime guardar da le rei costumançe, / le qual' spessamente fo villane baldançe, / ioco e trastullo e ccarnal' desïançe, / ke so' in desplacere al nostro Signore.

[2] Boccaccio, Corbaccio, 1354-55, parr. 441-50, pag. 120.18: infino all' ora che venga il suo più disiderato trastullo e che con lei si congiunga.

[3] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 28 rubr., pag. 62.2: Ser Tinaccio prete da Castello mette a dormire con una sua figliuola uno giovene, credendo sia femina, e 'l bel trastullo che n' avviene.

1.3Diletto.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 14.93, vol. 2, pag. 237: E non pur lo suo sangue è fatto brullo, / tra 'l Po e 'l monte e la marina e 'l Reno, / del ben richesto al vero e al trastullo...

[2] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 15, 112-126, pag. 352, col. 1.17: usança de fabular, de parlare e de cantare a trastullo de' fandisini, sí come li padri e le madre a loro feceno.

[3] Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.), 1, cap. 6, pag. 13v.27: Alchuna volta alla substantiale gloria de' sancti. Alcuna volta nelli loro mirabili e amorosi trastulli.

[4] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 1, 26.4, pag. 13: Farete star con la baglia el fanciullo / tre anni, e poi, senza far troppe pose, / sì 'l prendarete con gioia e trastullo, / e far farete ben queste altre cose...

1.4 [Come equivalente del lat. ludicrum:] nell'antica Roma, gioco, spettacolo pubblico per festività religiose e civili.

[1] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 7, cap. 30, pag. 246.12: Quivi per gli aiuti degli Erei e de' Nemei portata gli fu la curazione de' popoli, perciò che dicono gli re di Macedonia di quella città essere stati nati gli Erei costretti da quello trastullo incontanente se n' andò ad Egio al concilio de' compagni molto avanti predetto. || Cfr. Liv., XXVII, 30, 9: «ab ipso ludicro».

1.5Estens. Cosa da poco, facile da affrontare.

[1] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 10, terz. 34, vol. 1, pag. 114: In Orto San Michel correndo via / prese un fanciullo, e recolsi tra branche, / onde la madre, che più non n' avia, / e questo in corpo rimaso l' er' anche / quando il marito, e padre del fanciullo / morto era stato da persone manche, / udendo quel, non le parve trastullo, / gittossi fuori, e con disperazione / si mise...

[2] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 8, cap. 42, pag. 360.5: Non a te, P. Cornelio, quando d' alto luogo Africa ragguarderai, ti parranno trastullo e giuoco essere state le tue Ispagne.

1.5.1S.f. Fras. Erba trastulla: cosa vana.

[1] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 5, terz. 6, vol. 1, pag. 52: Onde i Parenti dell'altra fanciulla / furono insieme, e disser con dolore: / Questi ci ha data dell' erba trastulla, / ed hacci fatto grande disonore; / sicchè pensian, per che modo si merti / il Buondelmonte del suo grande errore.

1.6Estens. [Con valore iron.:] fatto, circostanza che interessa una det. persona.

[1] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 39.184, pag. 271: "Quale brama / menato te àe, ch'è' de' soi fançiulli?". / Cotal risposta Petro a questa trama: / "No il cognosso eo, né de' soi trastulli / che di', non soe".

1.7Estens. Condizione di chi ha una giovane età.

[1] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 6, cap. 50, pag. 181.1: Io, essendo quella, che tua sposa è chiamata, da' nostri militi a me menata, e udissi lei molto esserti al cuore, e di ciò mi facesse fede la sua bellezza, io se a me fosse lecito d' usare il trastullo dell' età... || Cfr. Liv., XXVI, 50, 10: «ludo aetatis».

2 Oggetto di derisione e scherno.

[1] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 8, pag. 368.28: O fortuna, sazia di me omai la tua iniqua volontà. Assai ti sono stato trastullo, assai hai di me riso, ora in alto e ora in basso stato.

[2] a Lucano volg., 1330/1340 (prat.), L. VIII [Phars., VIII, 692-711], pag. 157.34: Elgli èe percosso dall'arene, tolto dalli scolgli, le fedite sono ripiene dell'acqua, trastullo del mare...

[3] f Deca quarta di Tito Livio, a. 1346 (fior.), L. X, cap. 4, vol. 6, pag. 446.9: pensando questi cotali nel tempo avvenire, non solamente essere trastullo e giuoco schernevole al re, ma eziandio alla libidine delle sue guardie... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Liv., XL, 4, 6: «ludibrio futuros».

2.1 Fras. Porre in trastullo: disprezzare, denigrare.

[1] Petrarca, T.F. III, 1371, 80, pag. 576: Lucilio, Ennio, Pacuvio, Plauto ed Accio, / Nevio; ed altri che poser in trastullo / il mal d' amor, ricever fiamma e chiaccio...

2.2 Fras. Avere in luogo di trastullo: tenere in scarsa considerazione.

[1] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 8, cap. 40, pag. 356.1: Appresso, sì come è, io arbitro il consolo peccare, il quale simulando sè di proporre di cosa transatta, ha in luogo di trastullo il senato. || Cfr. Liv., XXVIII, 40, 5: «ludibrio habet».

[u.r. 21.05.2014]