IMBECILLITÀ s.f.

0.1 imbecillità , imbecillitade, inbecilità .

0.2 Lat. imbecillitas, imbecillitatem (DELI 2 s.v. imbecille).

0.3 Dante, Convivio, 1304-7: 1.

0.4 In testi tosc.: Dante, Convivio, 1304-7.

0.7 1 Mancanza di forze; debolezza, fragilità. 1.1 Condizione propria di chi è limitato nella capacità di compiere un'azione o di comprendere; inadeguatezza. 2 Condizione esistenziale di precarietà e di imperfezione; fragilità morale.

0.8 Luca Morlino 30.12.2013.

1 Mancanza di forze; debolezza, fragilità.

[1] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 24, pag. 417.9: sì come vedemo che dà alla vite le foglie per difensione del frutto, e li vignuoli colli quali difende e lega la sua imbecillitade sì che sostiene lo peso del suo frutto.

1.1 Condizione propria di chi è limitato nella capacità di compiere un'azione o di comprendere; inadeguatezza.

[1] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 19, pag. 434.16: Non potè (cioè non fece, considerata la parte della nostra imbecillità insufficiente a più ricevere) - suo valor sì fare impresso...

[2] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 17, par. 7, pag. 319.9: per l'inbecilità di quella moltitudine nel quanto e il quale; ch'ellino erano ruddi al cominciamento in molte provincie, ciertanamente fuori Giudea, e llegiermente disscievabole... || Cfr. Defensor pacis, II, 17, 7: «propter multitudinis illius imbecillitatem [[...]] rudes enim erant [[...]] et facile seductibiles».

2 Condizione esistenziale di precarietà e di imperfezione; fragilità morale.

[1] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), pt. 1, conclusione, pag. 242.16: quale sia lo stato in che ci ritroviamo e quanto sia la nostra imbecillitade e miseria, venuti nel mondo.