IMBRIACO agg./s.m.

0.1 enbriacho, imbriachi, imbriaco, imbriacu, imbriago, inbriacu, inbriago, mbriaco.

0.2 Da imbriacare.

0.3 Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.): 1.

0.4 In testi tosc.: F Trattati di Albertano volg., c. 1300 (fior.).

In testi sett.: Amaistramenti de Sallamon, 1310/30 (venez.).

In testi mediani e merid.: a Catenacci, Disticha Catonis, XIII/XIV (anagn.); Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.).

In testi sic.: Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.).

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Che è in uno stato di alterazione mentale dovuto all'intemperanza nel bere vino o altre bevande alcoliche; ubriaco. 1.1 Sost. Chi è frequentemente in uno stato di alterazione mentale dovuto all'intemperanza nel bere vino o altre bevande alcoliche; chi ha il vizio del bere.

0.8 Luca Morlino 30.12.2013.

1 Che è in uno stato di alterazione mentale dovuto all'intemperanza nel bere vino o altre bevande alcoliche; ubriaco.

[1] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 3, cap. 18.3242, pag. 318: Mostrasi vïoletto l'ametisto / Qual da noi toglie il falso cogitare: / Sollecito fa l'uom, sì come ho visto. / Vale a intelletto, ed all'uomo imbriago.

[2] Amaistramenti de Sallamon, 1310/30 (venez.), 162, pag. 105: E chi volle se 'n fa derixione / e fi clamato i(n)briago e gllotone; / cossì mal sa dire soa raxione / e favellando.

[3] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 943, pag. 217: Missere Satullio mbriaco loro vi mandone / Che recò la moneta et loro la donone.

[4] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 7, par. 17, vol. 1, pag. 132.29: Vui dichiti ki unu previti inbriacu et unu malvasu previti sacra et transmuta kistu, et transustancia kistu pani in corpu di Cristu...

1.1 Sost. Chi è frequentemente in uno stato di alterazione mentale dovuto all'intemperanza nel bere vino o altre bevande alcoliche; chi ha il vizio del bere.

[1] F Trattati di Albertano volg., c. 1300 (fior.): Similmente è da schifare lo consiglio degl'imbriachi, imperocchè lo segreto consiglio celar non puonno. || Albertano (Giunti 1610), p. 154. L'ed. inclusa nel corpus legge «'briosi»: cfr.. Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), Liber cons., cap. 21.

[2] a Catenacci, Disticha Catonis, XIII/XIV (anagn.), III, 19.4, pag. 354: cha dissera(n)no chelli poy da chi fusti auditu / cha tu si' uno i(m)briacu, se(m)plici e male nutritu.

[3] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 344.6, pag. 215: e dal vitio de la gula lunçarsi, / ché l'enbriacho èe quasi uno insensato...

[4] Bibbia (10), XIV-XV (tosc.), 1 Cor 6, vol. 10, pag. 101.12: nè li molli, nè li sodomiti, nè li furi, nè li avari, nè l' imbriachi, nè li maledicenti, nè i rapitori non possederanno il regno di Dio.