0.1 imperseveranza, imperseveranzia.
0.2 Da imperseverare.
0.3 Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.): 1.
0.4 In testi tosc.: Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.); <Cavalca, Disc. Spir., a. 1342 (pis.)>; F S. Caterina, Epist., a. 1380 (sen.).
0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.
0.7 1 Il non essere costante, volubilità.
0.8 Sara Ravani 30.12.2013.
1 Il non essere costante, volubilità.
[1] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 18, pag. 323.16: D'accidia vegnono tepiditade, mollezza e sonolenza, oziositade, indugio, tardezza, negligenzia, imperfezione, o vero imperseveranza, cattivezza, disoluzione...
[2] <Cavalca, Disc. Spir., a. 1342 (pis.)>, cap. 15, pag. 116.14: Lo decimo vizio, lo quale tocca s. Paolo, e riprende nelle predette parole, si è l' accidia, secondo che da essa procedono tre difetti; imperseveranza nel bene, ozio, e perdimento di tempo, indugiando.
[3] F S. Caterina, Epist., a. 1380 (sen.): Voglio adunque, carissimo fratello e figliuolo, che vi leviate dalla imperseveranzia, e incominciate a entrar dentro da voi... || Misciattelli, Lettere S. Caterina, vol. III, p. 206.
[4] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 7, 115-126, pag. 219.8: Ora è da notare che le specie dell'accidia sono XVI; cioè tepidità, mollezza, oziosità, sonnolenzia, indugio, tardità, negligenzia, imperseveranzia, remissione, dissoluzione...