0.1 ematir, enmatise, immattire, immattisce, inmatio, inmatir, inmatire, inmatixano.
0.2 Da matto.
0.3 Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.): 1.
0.4 In testi tosc.: Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.).
In testi sett.: Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.); Pamphilus volg., c. 1250 (venez.); Elucidario, XIV in. (mil.); Anonimo Genovese (ed. Cocito).
0.6 N Per l'occ. di ematir in Pamphilus volg., c. 1250 (venez.), cit. in 2 [1], si tiene conto di Meneghetti-Tagliani et al., Il ms. Saibante-Hamilton 390, p. 443.
Doc.: cit. tutti i testi.
0.7 1 Uscire di senno, perdere la ragione, diventare matto. 1.1 Perdere la pazienza, manifestare insofferenza e nervosismo nei confronti di qno; agire in modo sconsiderato. 2 Far uscire di senno.
0.8 Luca Morlino 30.12.2013.
1 Uscire di senno, perdere la ragione, diventare matto.
[1] Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.), 580, pag. 583: pensar cotidïan aucì l'om: o el pena / o almen enmatise; fol è cui lo demena.
[2] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 2, quaest. 60, pag. 165.24: Vonde inmatire è sì com morire: tal com el fi troado e tal fi zudigade.
[3] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 53.314, pag. 317: Ma nixum è sì inmatio / chi ben no cerne esto partio: / ognomo incerne quar è ben, / ma pochi o nixum lo tem.
1.1 Perdere la pazienza, manifestare insofferenza e nervosismo nei confronti di qno; agire in modo sconsiderato.
[1] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 61, S. Pietro martire, vol. 2, pag. 543.13: e perché il servo, pasciuto dilicatamente immattisce contra il signore, la carne sua ristrinse per continovo temperamento di mangiare e di bere.
[1] Pamphilus volg., c. 1250 (venez.), [Galatea], pag. 41.30: E cusì credesti tu», dise Galathea, «ematir mi con le toi arte e con le toi parole, la qual no coviene fir enganada per lo vostro ençegno.
[u.r. 08.09.2021]