IMMENSO agg./s.m.

0.1 imensa, imenso, immensa, immense, immensi, immenso, inmensa, inmenso, 'mmensa, 'mmenso.

0.2 Lat. immensus (DELI 2 s.v. immenso).

0.3 Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.): 2.

0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321; Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.); Cicerchia, Passione, 1364 (sen.).

In testi sett.: Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).

In testi mediani e merid.: Stat. assis., 1329; Dom. Scolari, c. 1360 (perug.); Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.).

0.7 1 Che ha dimensioni o proporzioni molto vaste, enormi, apparentemente sterminate e non misurabili. 1.1 Abbondante per numero o per quantità, tanto da essere incalcolabile, considerevole, ingente. 1.2 Estens. [Con rif. a un suono:] molto forte, al punto da essere superiore alla capacità acustica dell'orecchio umano. 1.3 Fig. Molto intenso e profondo, al punto da apparire senza limiti, eccezionale (con rif. a sensazioni fisiche o a sentimenti, qualità o disposizioni dell'animo). 2 Che non ha principio né fine (con rif. a Dio e ai suoi attributi). 2.1 Sost. L'essenza suprema, Dio.

0.8 Luca Morlino 30.12.2013.

1 Che ha dimensioni o proporzioni molto vaste, enormi, apparentemente sterminate e non misurabili.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 27.70, vol. 2, pag. 468: E pria che 'n tutte le sue parti immense / fosse orizzonte fatto d'uno aspetto, / e notte avesse tutte sue dispense, / ciascun di noi d'un grado fece letto...

[2] Gl Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 27, 64-75, pag. 652.29: in tutte le suo' parti immense; cioè grandi e smisurate...

1.1 Abbondante per numero o per quantità, tanto da essere incalcolabile, considerevole, ingente.

[1] Cicerchia, Passione, 1364 (sen.), ott. 208.5, pag. 361: O prezzo immenso di tal compra paga!

[2] Bibbia (08), XIV-XV (tosc.), 2 Mc 3, vol. 8, pag. 559.5: E nunciolli, lo erario di Ierusalem esser pieno di una innumerabile quantità di denari, e una immensa quantità e copia di comuni cose, la quale non s' appartiene alla ragione de' sacrificii...

1.2 Estens. [Con rif. a un suono:] molto forte, al punto da essere superiore alla capacità acustica dell'orecchio umano.

[1] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 2, 112-126, pag. 66.30: così sono certi suoni che trascendono la nostra virtù dello audito, e pone lo esemplo de la caduta del Nilo in quello luogo dell'Etiopia dove cade d'altissimi monti giù in uno grande fondo che si chiama Catadupla; lo quale suono è tanto immenso, che per li auditori non s'ode come se non fusse; e così non s'odeno li suoni dei detti cieli da noi, perchè la virtù dell'audito è determinata in noi sì, che non può più stendersi che sia ordinato dalla natura.

1.3 Fig. Molto intenso e profondo, al punto da apparire senza limiti, eccezionale (con rif. a sensazioni fisiche o a sentimenti, qualità o disposizioni dell'animo).

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 24.7, vol. 3, pag. 391: ponete mente a l'affezione immensa / e roratelo alquanto...

[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 143, pag. 533.10: Odono Ascalion e i suoi compagni la voce della graziosa giovane, e riconfortati con immenso vigore aspettano francamente qualunque novità...

[3] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 1, par. 107, comp. 17a.5, pag. 85: Inmensa - volontate schiara oscuro.

[4] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 146.13: Nel cui tempo lo prefato Hercules essendo gravato da un'infirmità per lo cui immenso dolore nelle fiamme dello foco lui stesso se gectò.

2 Fig. Che non ha principio né fine (con rif. a Dio e ai suoi attributi).

[1] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 84, pag. 405.13: L'altro intendimento, che dice che [[Dio]] gli amò in fine, sì è che mostrò l'amore immenso e sommo ch'egli ebbe loro, e però disse che gli amò in fine, cioè d'amore immenso, che non gli potea amare più.

[2] Stat. assis., 1329, pag. 162.5: Avengha Dio dilectissimi che la immensa e la infinita bontà de Dio a tucte agia sé donato abondevelemente, emperciò che vole che tucte gl'omini sieno salvi; non empertanto la gratia de Dio tucte ogualemente onno recevuta.

[3] Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.), cap. 12, pag. 53.2: sopportando molte altre miserie, le quali alla sua divinità non erano convenienti, solo per lo immenso amore quale verso di noi ha portato...

[4] Dom. Scolari, c. 1360 (perug.), 13, pag. 11: O immensa vertù cellistiale, / tu vedi bem ch'a sì facto lavoro / volar non posso senza le tuoi ale.

2.1 Sost. L'essenza suprema, Dio.

[1] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 1.51, pag. 5: Çacaria [[...]] emtroe con fronte reverenda / nel templo a far de l'uffitio il dispenso, / e 'l popolo de fora orava tutto / ne l'ora che incensar se dé a gl'inmenso.