IMPAZZAMENTO s.m.

0.1 f: impazzamento.

0.2 Da impazzare.

0.3 F Laude pseudoiacoponica trecentesca: 1.

0.4 Non att. nel corpus.

0.6 N L'es. del Libro delle mascalcie, cit. a partire da Crusca (3) e passato a TB e GDLI, potrebbe essere un falso del Redi: cfr. Volpi, Le falsificazioni, pp. 93-94.

0.7 1 Condizione di chi è uscito di senno e ha perso la ragione. Estens. [Con rif. a una passione, in partic. amorosa:] stato di esaltazione. 1.1 Improvviso attacco di stizza violenta; imbizzarrimento. 1.2 Atto di follia che comporta una deviazione da una norma morale o religiosa.

0.8 Luca Morlino 30.12.2013.

1 Condizione di chi è uscito di senno e ha perso la ragione. Estens. [Con rif. a una passione, in partic. amorosa:] stato di esaltazione.

[1] F Laude pseudoiacoponica trecentesca: La scala per salire / sì è per umiltate abassamento; / volendo Dio vedere, / sì è d'ogni voler annegamento; / grandissimo sapere / sì è l'innamorato impazzamento; / poi l'inebrïamento / sì gli è apparecchiato, / da nullo lato - può far mai cessanza. || Bettarini, p. 440.

1.1 Improvviso attacco di stizza violenta; imbizzarrimento.

[1] f Libro delle mascalcie, XIV: Anche i cavalli impazzano, ed il loro impazzamento, come quello degli huomini, ee di differenti maniere. || Crusca (3) s.v. impazzamento.

1.2 Atto di follia che comporta una deviazione da una norma morale o religiosa.

[1] f Bibbia volg., XIV, Job. 30: Ora non è la perdizione nel malvagio, ed impazzamento in coloro che commettono iniquitade? || TB s.v. impazzamento.