0.1 empazato, enpasato, impazato, impazzata, impazzato, inpaçato, inpaczato, 'npaççata; f: impazzati.
0.2 V. impazzare.
0.3 St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.): 1.
0.4 In testi tosc.: Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.); Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.); Cicerchia, Risurrez., XIV sm. (sen.).
In testi sett.: Contr. Cristo e diavolo, XIV (ver.).
In testi mediani e merid.: St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.); Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.).
0.7 1 Che è uscito di senno, che è diventato matto. 1.1 [Con rif. a una passione, in partic. amorosa, anche in senso mistico:] esaltato nell'animo, pieno di fervore. 2 Sost. Chi è preso dall'ira furente; indemoniato.
0.8 Luca Morlino 30.12.2013.
1 Che è uscito di senno, che è diventato matto.
[1] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 176.16: A la fine vicque Scipio e Anibal quasi inpaçato fugio solo con .iiij. cavalieri.
[2] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Degianira, pag. 86.35: Imeneo, vituperevolmente congiungerà per maritaggio li disonesti corpi della Euritida Giole e dello impazzato Ercole.
[3] Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.), cap. 17, pag. 82.10: Onde s. Marco dice, che avendo Cristo fatto certo miracolo, e predicando con gran fervore cose molto alte, alquanti suoi parenti si mossero per legarlo, e diceano che egli era impazzato.
[4] Contr. Cristo e diavolo, XIV (ver.), pag. 29.17: Eo provo che tu è' enpasato, che tu ere Deo e sì deventasi homo, e lasasite alcire como mato et ere iscriato como laro.
- [Come ingiuria:] rimbambito.
[5] Boccaccio, Decameron, c. 1370, IX, 5, pag. 612.12: Vecchio impazzato, che maladetto sia il bene che io t'ho voluto...
1.1 [Con rif. a una passione, in partic. amorosa, anche in senso mistico:] esaltato nell'animo, pieno di fervore.
[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 73.15, pag. 305: Puoi che lo saper de Dio - è empazato de l'amore, / che farai, oi saper mio? - Non vol gir po' 'l tuo Segnore? / Non pòi aver maiur onore - che 'n sua pazia conventare.
[2] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 73, pag. 267.25: ma a me pare che tu se' impazzato quando d'amore t'impacci.
[3] Cicerchia, Risurrez., XIV sm. (sen.), cant. 2, ott. 169.3, pag. 447: O anima, deh! pensa di partirti / dal corpo, il qual è di vermini sterco: per Iesù impazzato, fà di girti / cercandol com' argento cerca 'l guerco...
2 Sost. Chi è preso dall'ira furente; indemoniato.
[1] F Antonio da Ferrara, XIV s. e t.q. (tosc.-pad.), I, 141: e 'l bon san Ziminian, che la milizia / d'i nostri re' avversari fora cazza / del corpo a l'impazzati dove ospizia. || Bellucci, Ant. da Ferrara, p. 12.
[2] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 105, S. Pietro in Vincoli, vol. 2, pag. 883.18: Ma essendoli posto un'altra catena al collo di quello impazzato, e non uscendo di quella veruno bene di sanamento, come quella che non avea in sé vertù veruna, a la perfine fu tratta fuori la vera catena e posta al collo de lo 'ndemoniato. || Cfr. Legenda aurea, CVI, 85: «sed dum quedam alia catena furentis collo fuisset imposita [[...]] tandem uera Petri catena producitur et furentis collo imponitur».
[u.r. 13.12.2017]