IMBRUTTIRE v.

0.1 imbrutisce, imbruttisce, imbruttiti, imbruttiva, inbrutido, inbrutì-sse, inbrutiva.

0.2 Da brutto. || Cfr. 0.6 N.

0.3 Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.): 1.

0.4 In testi tosc.: Ristoro Canigiani, 1363 (fior.); Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.).

In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Tristano Veneto, XIV.

0.6 N Nei due ess. cit. di Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.) non si può escludere del tutto l'ipotesi di un'interferenza semantica di bruto, dal quale GDLI s.v. imbrutire fa anzi derivare direttamente il secondo; non vale invece lo stesso discorso per le forme del Tristano Veneto, XIV, soggette allo scempiamento tipicamente sett. delle consonanti doppie.

0.7 1 Rendere brutto; deturpare, macchiare (anche in senso fig.). 2 Diventare brutto; deturparsi, macchiarsi (anche in senso fig.). Anche pron.

0.8 Luca Morlino 30.12.2013.

1 Rendere brutto; deturpare, macchiare (anche in senso fig.).

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Disputatio mensium, 420, pag. 17: Ancora, ki 's fa pegora, lo lov lo perseguisce; / Ki honora 'l vilan, no 'g basta, anz imbrutisce.

[2] Ristoro Canigiani, 1363 (fior.), cap. 39.91, pag. 97: Questa imbruttisce, consuma e delude / I corpi nostri, e le ricchezze annulla, / E ogni forza, da chi l' ha, ischiude. / Quest' è colei, che l' anima fa grulla / D' ogni virtù, e affogala e danna, / E la virginità de' corpi sfrulla.

[3] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 21, 1-18, pag. 546.5: Sono similmente nella nerezza et oscurità, quanto alla coscienzia che non è chiara, e quanto alla fama; sono inveschiati in quanto sono imbruttiti d'uno peccato medesimo di fraude, con che l'uno inveschia l'altro et inganna...

2 Diventare brutto; deturparsi, macchiarsi (anche in senso fig.). Anche pron.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Laudes de Virgine Maria, 303, pag. 222: Ella demanda i omini, i atanta e li imboldisce, / Mult fa peccar consego, molt arme pervertisce, / Peccunia no demanda, tuta ard, tuta imbrutisce; / Ella no 's vé mai satia ni dal peccao 's partisce.

[2] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 28, 103-111, pag. 729.25: Sì che il sangue facea la faccia sozza; cioè per sì fatto modo, che fregandolesi al volto s'imbruttiva il viso di sangue, oltre alle altre ferite ch'avea del naso e dell'orecchie...

[3] Tristano Veneto, XIV, cap. 79, pag. 99.5: Et ello amagrì et inbrutì-sse tropo per la gran anguostia, qu'ello sente la soa plaga [era] inflada et puçava sì forte che nigun non podeva demorar intro lui, forssi solamentre Governal.