INABISSARE v.

0.1 annabissare, enabissato, enabissolla, ennabisòse, inabissare, inabissati, 'nabisare, 'nabisò, nabissando, nabissar, nabissare, 'nabissare, 'nabissaro, nabissarsi, nabissata, 'nabissata, nabissati, nabissato, 'nabissato, nabissava, nabisso, nabissò, nabissorono.

0.2 Da abisso.

0.3 Meo Abbracc., Lett. in prosa, a. 1294 (pist.>pis.): 1.

0.4 In testi tosc.: Storia San Gradale, XIV po.q. (fior.); Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1342 (pis.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.).

0.5 Si registra qui anche l'occ. della forma annabissare di Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), che parrebbe derivare da un incrocio tra i prefissi in e ad.

0.7 1 Far precipitare in una profondità immensa. Fig. Mandare in rovina. 2 Precipitare in una profondità immensa. Fig. Andare in rovina (anche pron.). 2.1 Estens. Fare un grande strepito, infuriare (anche pron.).

0.8 Luca Morlino 30.12.2013.

1 Far precipitare in una profondità immensa. Fig. Mandare in rovina.

[1] Meo Abbracc., Lett. in prosa, a. 1294 (pist.>pis.), 33, pag. 383.18: Ai, carnal desiderio quanti nobili e grandi à inabissati!

[2] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 10.2, pag. 32: Non consider, peccatore, ch'eo te posso annabissare? / Ed hai fatto tal fallore ch'eo sì l'ho cascion de fare...

[3] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 2, pag. 6.28: Dicesette dì della Luna 'nabissaro Soddoma e Gomorra.

2 Precipitare in una profondità immensa. Fig. Andare in rovina (anche pron.).

[1] Storia San Gradale, XIV po.q. (fior.), cap. 287, pag. 202.3: ed egli ascolta, sì udì ch'un grande busso venia del mare diritto a la rocca, sì grande che gl'era aviso che l'onde dovesero montare a monte verso il cielo e che la terra dovese 'nabisare.

[2] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 26, 25-42, pag. 544, col. 1.26: 'Quel vizio in che vui fusti polludi fe' quelle città 'nabissare'...

[3] Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.), pag. 221.15: Ennabisòse Norscie e molte altre castelgle e molte montangne...

[4] Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1342 (pis.), cap. 2, pag. 367.11: Bene era il meglio, ch' ella fosse entrata in matrimonio, e fosse ita per la via piana, che attentare di salire in sul monte, e poi lasciarsi inabissare in profondo.

2.1 Estens. Fare un grande strepito, infuriare (anche pron.).

[1] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 64, pag. 140.15: e così essendo lacerato ad ogni passo e percosso, giunse alla Porta del Prato, ed entrò dentro, correndo e nabissando, che fece smemorare e' gabellieri...

[2] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 66, pag. 145.11: E così si nabissava, come se la fante in quell' ora l' avesse voluto cacciare di casa sua.

- Sost.

[3] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VIII, 9, pag. 570.4: così cominciò a saltabellare e a fare un nabissare grandissimo su per la piazza e a sufolare e a urlare e a stridire in guisa che se imperversato fosse.

[4] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 74, terz. 83, vol. 3, pag. 328: Torri, e palagi, l' un sopra l' altro scarca, / e per quel nabissar del tempo reo / cinquecento persone morte carca, / e tutto quanto il Castel dell' Ipreo...

[u.r. 17.09.2021]