IRRIVERENTEMENTE avv.

0.1 inreverentemente, irreverentemente; f: irriverentemente.

0.2 Da irriverente.

0.3 Dante, Convivio, 1304-7: 1.

0.4 In testi tosc.: Dante, Convivio, 1304-7; Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1342 (pis.); Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.).

In testi mediani e merid.: Stat. assis., 1329; Stat. perug., 1342.

0.7 1 In modo irriguardoso; senza il dovuto rispetto nei confronti di un'autorità.

0.8 Luca Morlino 30.12.2013.

1 In modo irriguardoso; senza il dovuto rispetto nei confronti di un'autorità.

[1] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 8, pag. 308.4: Per che io, volendo, con tutta reverenza e allo Principe e al Filosofo portando, la malizia d'alquanti della mente levare, [[...]] mostrerò come [[...]] né contra [la] imperiale maiestade né contra lo Filosofo si ragiona inreverentemente.

[2] Stat. assis., 1329, cap. 12, pag. 176.5: Ma sieno tenute tucte de la fraterneta predicta en q(ui)lle cose che spectano all'offitio del priore fargle reverentia, e humelmente obedire publicamente e ocultamente, né alcuno sia ardito inreverentemente de parlargle con segno o con parola dentro da loco nostro, overo de fore.

[3] Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1342 (pis.), cap. 7, pag. 397.20: e all' ultimo perdette le detta vasella, e ogni bene, e furo tolte, e portate in Babillonia, e beveva con esse Baldasar re, e le sue concubine, e tenevale irreverentemente a suo uso...

[4] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 59, par. 4, vol. 2, pag. 94.27: E quegnunque iniquamente e irreverentemente farà voto al corpo overo al sangue overo ad alcuna generatione de budella overo membra de Ihesu Christo overo de la sua mate vergene gloriosa overo d'altro sancto overo sancta, overo iniquamente e irreverentemente mentoverà alcuna cosa de le predicte cose, sia punito en vintecinque libre de denare en pecunia numerata.

[5] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 15, pag. 57.3: E noi villani, ingrati e superbi, con poca fede e con poca sollicitudine avemo tale e tanto ismisurato dono irreverentemente e tiepidamente preso e male ritenuto.

[6] F S. Caterina, Epist., a. 1380 (sen.): Abbiate pazienzia se io vi gravo troppo di parole, e se con voi parlo sicuramente, irriverentemente. || Misciattelli, Lettere S. Caterina, vol. V, p. 64.