SCIENTE agg./s.m.

0.1 ascentro, asciente, escient, esciente, esïente, iscentre, isciente, scente, scentre, scïente, sciente, scienti, sient, sïente, siente, ssciente.

0.2 Lat. sciens, scientem (DELI s.v. sciente).

0.3 Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.): 1.2.

0.4 In testi tosc.: Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.); Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.); Conti morali (ed. Zambrini), XIII ex. (sen.); a Lucidario pis., XIII ex.; Contr. Cristo e Satana, c. 1300 (pis.); Stat. pis., 1304.

In testi sett.: Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.); Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.); Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.); Lucidario ver., XIV.

0.5 Locuz. e fras. a sciente 2.3; a sciente di qno 1.2, 2.3; a sciente 1.2.1; non sciente 2.2; per sciente di qno 1.2; sciente e volente 2.1.

0.7 1 Dotato di sapienza e saggezza; erudito, esperto (in una det. disciplina). 1.1 Sost. 1.2 Locuz. prep. A, per sciente di qno: sulla base delle proprie conoscenze; limitatamente a quanto si sa. 2 Che ha conoscenza (di qsa); che è consapevole. 2.1 [Dir.] Sciente e volente. 2.2 Locuz. nom. Non sciente. 2.3 Locuz. avv. A sciente; locuz. prep. a sciente di qno: in modo consapevole, cosciente; volutamente.

0.8 Maria Fortunato 30.12.2013.

1 Dotato di sapienza e saggezza; erudito, esperto (in una det. disciplina).

[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 40, pag. 452.10: O, quanta esser dea dolce piagha di corretione a sciente homo, ché propio di piagha di vitio è medicina!

[2] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 4, pag. 62.30: Questi fu sciente in musica...

1.1 Sost.

[1] Guittone, Rime (ed. Contini), a. 1294 (tosc.), canz. 12.52, pag. 237: De Dio iudicio e de catun scïente / e valor tutto e bonità richere / amare amico om, quanto sé, deggia.

[2] Laude cortonesi, XIII sm. (tosc.), 41.2, vol. 1, pag. 290: L'alto prençe archangelo lucente, / sancto Michèl, laudi cïascun scente!

1.2 Locuz. prep. A, per sciente di qno: sulla base delle proprie conoscenze; limitatamente a quanto si sa.

[1] Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.), 51, pag. 602: Co fo 'l primer engano, per lo meu esïente, / ke fo fat en 'sto siegolo, poi qe ne fo la çente.

[2] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 373, pag. 539: Questo no è amore, a lo meu esïente, / qe per aver acàtase e per aver somente.

[3] Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.), 39.14, pag. 550: Ed io, che sento amor, penando, / canto per la più avenente / ch[e] unque sia al mio sciente, / che mi fa morire amando...

[4] Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), son. 15.8, pag. 136: E chi vòle esser di me conoscente, / al mi' scïente, - tuto il saveranno...

[5] Balduccio d'Arezzo, XIII sm. (tosc.), 2, pag. 363: Eo son lo marinar ben a ragione, / ed unque il mar non vidi al mi' scïente...

1.2.1 A sciente.

[3] Stat. pis., 1304, cap. 6, pag. 658.28: Et lo consulo sia tenuto per sacramento et per buona fè, sensa fraude, remota ongna malitia, questo officio de lo consulato, a sè sciente, portare et tractare...

2 Che ha conoscenza (di qsa); che è consapevole.

[1] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 31, 79-93, pag. 699, col. 2.4: Tu m'hai, çoè de insio son venuto sciente.

[2] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 4, cap. 2, pag. 140.22: O vero scienti e volontari abbandonano il bene, e a' vizi si piegano?

2.1 U[Dir.] Sciente e volente.

[1] Contr. Cristo e Satana, c. 1300 (pis.), pag. 36.8: Et pognamo che pur inganno fusse, che non è stato, none ingannai se none Eva sciente et volente, et scienti et volenti non infertur dolus : chi sa et vole non può essere ingannato.

2.2 Locuz. nom. Non sciente.

[1] Bibbia (09), XIV-XV (tosc.), Prologo Gv, vol. 9, pag. 460.19: La disposizione però della cui scrittura, ovvero ordinazione del libro, da noi non si espone per ciascheduna parte, acciò che alli non scienti si alluoghi il desiderio del chiedere, e alli chiedenti il frutto della fatica, e a Dio sia servata la dottrina del magisterio.

2.3 Locuz. avv. A sciente; locuz. prep. a sciente di qno: in modo consapevole, cosciente; volutamente.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De falsis excusationibus, 109, pag. 180: Tu mang, a ti scïente, atossegao condugio: / Perzò k'el tra in dolze, trop è 'l to cor stradugio, / Perfin ke per l'ombria, per marcescibil frugio, / La veritá desperde e l'eternal condugio.

[2] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 74, vol. 3, pag. 488.8: guardiamo se le cose che noi vogliamo sono oneste, o se noi facciamo male a sciente, perchè dove solamente il pensiero è contra virtù, chiaro è che la opera è viziosa.

[3] Conti morali (ed. Zambrini), XIII ex. (sen.), 12, pag. 120.10: Perciò si è bene sviato chi si svia a suo ascentro di questa via, che li mena a lloro salvamento, e prendono l' altra, che gl' indorme in questo mondo, e, ridendo, gli trae a la loro morte.

[4] Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.), De la bontade de le virtute, vol. 1, pag. 133.30: chi sa lo bem e no lo fa si falle, e chi sa la drita via e a so sciente tem la rea, si è mato p(er)fecto.

[5] a Lucidario pis., XIII ex., L. 2, quaest. 4, pag. 74.3: D. Est grande cosa a fare lo peccato? M. Uno peccato, quando est facto a sciente, è magiore cosa che tucto lo mondo et qualunqua est lo pió picciolo.

[6] Lucidario ver., XIV, L. 2, quaest. 4, pag. 111.12: D. È grande consa fare peccato? M. Uno picolo peccato, quando el è fato a esciente, è maior consa che tuto lo mondo...

[u.r. 09.06.2022; doc. parzialm. aggiorn.]