INTAMARE v.

0.1 intama, intamare, intamati, intamo, 'ntamante, 'ntamato, 'ntamo.

0.2 Fr. ant. entamer (DEI s.v. intamare).

0.3 Pier della Vigna (ed. Contini), a. 1249 (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Pier della Vigna (ed. Contini), a. 1249 (tosc.); Storia San Gradale, XIV po.q. (fior.).

0.6 N Doc. esaustiva. || Si completa con intamato.

0.7 1 Affliggere con pene e dolori fisici o morali; far soffrire, tormentare. 2 Darsi pena; soffrire, tormentarsi (anche pron.).

0.8 Luca Morlino 30.12.2013.

1 Affliggere con pene e dolori fisici o morali; far soffrire, tormentare.

[1] Pier della Vigna (ed. Contini), a. 1249 (tosc.), 2.6, pag. 123: Uno piasente isguardo / coralmente m'ha feruto, / und'eo d'amore sentomi infiammato; / ed è stato uno dardo / pungent'e sì forte acuto / che mi passao lo core e m'ha 'ntamato.

[2] Bestiario moralizz., XIII (tosc./aret.-castell.), 19.11, pag. 778: La fera resemiglia lo Nemico: / ki lo seguesce va a danatione, / k'a tradimento l'anema l'intama.

[3] Storia San Gradale, XIV po.q. (fior.), cap. 69, pag. 74.24: apresso udirete come il pulcelagio de la gloriosa vergine pulcella che fu sua madre rimase altresì sana apresso come dinanzi e come il figliuolo se n'uscì sanza lei malmetere e sanza lei intamare.

2 Darsi pena; soffrire, tormentarsi (anche pron.).

[1] Sonn. ann. Vat.Lat. 3793, XIII/XIV (tosc.), 35.7, pag. 105: Sono preso ad amo - sì como ad amante, / e non fue amante - chi gradivi ad amo, / e, vivo, intamo - in pene tamante / di chi '[n]tamante - ème già me no 'ntamo.