0.1 enutele, innutile, innutili, inutel, inutele, inutelle, inutigli, inutil, inutile, inutili, inutilissimo, inutole.
0.2 Lat. inutilis (DELI 2 s.v. inutile).
0.3 Guido Faba, Gemma, 1239/48 (bologn.): 3.
0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); a Leggenda Aurea, XIII ex. (pis.); Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi).
In testi sett.: Guido Faba, Gemma, 1239/48 (bologn.); Elucidario, XIV in. (mil.); a Vang. venez., XIV pm.; Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.).
In testi mediani e merid.: a Catenacci, Disticha Catonis, XIII/XIV (anagn.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Stat. perug., 1342; Anonimo Rom., Cronica, XIV; Stat. cass., XIV.
In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Lett. palerm. (?), 1370.
0.7 1 Che non dà alcun profitto o vantaggio, materiale o morale; privo di efficacia, vano, superfluo. 1.1 Sost. 1.2 Che non può essere usato per lo scopo cui è destinato; inservibile. 1.3 Che non produce fiori o frutti; non fertile (con rif. a un terreno, a una pianta o a una sua parte). 2 Che non è adatto a una det. attività, funzione o situazione. 2.1 Che non svolge alcuna attività; ozioso. 3 Che reca danno, pericolo o svantaggio.
0.8 Luca Morlino 30.12.2013.
1 Che non dà alcun profitto o vantaggio, materiale o morale; privo di efficacia, vano, superfluo.
[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 97.9: Controversia del genere è quando il fatto è conceduto e sono certi del nome d' esso fatto, ma è questione della quantitade del fatto o del modo o della qualitade, in questo modo: giusto o ingiusto - utile o inutile - e tutte cose nelle quali è questione chente sia quel fatto.
[2] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 4, pag. 9.19: E avegna che nol mi togliesse al postutto, sì 'l mi tolse in tal modo, che me rendé inutili tutte le mie operazioni, laonde io era al mondo buono e caro tenuto.
[3] a Catenacci, Disticha Catonis, XIII/XIV (anagn.), Proemio.4, pag. 117: et no fo grande p(ro)hemio a lo co(m)menczame(n)tu / cha dire parole inutile me no è i(n) placime(n)tu.
[4] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 3, pag. 53.14: Volse dire lo demonio che quello comandamento di Dio era inutile, et sensa ragione, et impossibile, et però non era da servare.
[5] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 2, cap. 3, pag. 43.29: ma si illj su tucti malvasj, et non ch'è speranza de nullu fructu de benj, avirj cura de talj pirsunj si è vacanti et inutile...
[6] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 20, par. 28, vol. 1, pag. 96.17: E conciosiacosaché spessamente adevenga che gl'ofitiagle del comuno de Peroscia facciono le spese enutele...
[7] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 27, pag. 249.8: La tratta fu vana, inutile.
[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 20.18: Et là dove dice «nescitade» intendo ch' è nnone connoscere utile et inutile...
1.2 Che non può essere usato per lo scopo cui è destinato; inservibile.
[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 5, cap. 14, pag. 305.23: E le lanciuole di quelli di Numidia, le quali sanza manotengolo erano usati di lanciare, essendo alla mano discorrevoli, fece inutili...
1.3 Che non produce fiori o frutti; non fertile (con rif. a un terreno, a una pianta o a una sua parte).
[1] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 32, pag. 211.21: Et anco molta li ne fue maladecta, però ch'è inutile ad fare fructo, et più è sensa comparatione che la terra utile ad lavorare.
[2] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 3, cap. 241, vol. 2, pag. 106.13: quelle terre sopra le quali spande et va, diventano et fatte sono inutili in grande quantità, sì che li possessori et signori de le dette possessioni et terre, per la inutilità de la terra loro, la detta fossa et spandimento racconciare o vero reparare non curino...
[3] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 1, cap. 1, pag. 61.27: sia da te chiamato chi con la nostra potenza abbatta le non vere frondi, che sopra lo inutile ramo, le cui radici già è gran tempo furono secche, dimorano...
2 Che non è adatto a una det. attività, funzione o situazione.
[1] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. I, cap. 18, pag. 189.11: perciò che se lla femmina, sia bella e piacevole quanto vuole, s'ella si truova innutile a l'opera della luxuria, niuno vorebe prendere li suoi sollazzi, ma tutti la caccierebbono.
[2] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 3, cap. 15, pag. 181.2: Se da lo destreito çuixio de Dee seran repreise le parole ociose, quanto maormenti <...> como sera punia e condanâ la parola rea poa che la parola ociosa, inutile de' esse' çuegâ.
[3] F Libro delle segrete cose delle donne, XIV pi.di. (fior.): Si come dice Ipocras, sono aliquante femmine che sono inutili ad impregnare; imperciò che elle sono sottili, o troppo magre, o troppo grasse... || Manuzzi, Segrete cose, p. 8.
- [In senso ontologico, con rif. all'uomo nei confronti di Dio:] che vive in una condizione di inferiorità; umile, misero.
[4] a Leggenda Aurea, XIII ex. (pis.), 3, pag. 104.13: «Servi i(n)utile siamo».
[5] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 2, quaest. 33c, pag. 152.26: terza caxon perzò ch'ell'è fagio inutelle servo al so segnore cadendo in le miserie de questo mondo.
[6] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 4, vol. 1, pag. 44.7: Et se alcuno fusse inde negligente o vero pigaro; et ancora inutile, denanzi dal Signore et nel conspetto nostro, potrà meritevolmente colpevole apparire.
[7] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 16, pag. 645.21: E se ogni cosa fosse bene fatta, servi inutili siamo, però che da noi il bene non procede...
[8] a Vang. venez., XIV pm., Luc., cap. 17, pag. 272.11: Nui siemo fati servi inutele.
[9] Lett. palerm. (?), 1370, pag. 126.7: pir lu tinuri di li prisenti littiri vi notificu eu, vostru in Cristu figlu et inutili servituri frati Benedittu...
2.1 Che non svolge alcuna attività; ozioso.
[1] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 2, pag. 63.15: Io sono issuto in odio alli Dei, e molto vivendo, inutile dimoro per troppi anni, dal tempo in quà che Iuppiter padre delli Dei e re degli uomini mi percosse co li venti della sua folgore e toccommi col fuoco.
3 Che reca danno, pericolo o svantaggio.
[1] Guido Faba, Gemma, 1239/48 (bologn.), pag. 8.29: Cum ço sia cosa che 'l bono amigo scia meglio ca lo reo parente, la vostra amistade voglio tenere cara, cognoscando inutile essere lo stranio parentado.
[2] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 14.15: cert' elli èe cittadino inutile a sé e periglioso alla sua cittade et al paese.
[3] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 30, pag. 149.5: Che adimandano gli uomini e cercano quello ch'è loro inutile e reo.
[4] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 25, cap. 1, par. 3, pag. 391.7: fa gli uomini lamentevoli, adirosi, di matto ardire, di vili lusingherie, di duro imperio, e in tutto inutili...
[5] Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.), 1, cap. 4, pag. 7r.6: Prima profundissima humilità, sé inutile e vilissimo peccatore riputando con prompta patientia nell' adversità.
[6] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 3, cap. 3, vol. 1, pag. 118.28: la quali da poy que issa esti riciputa intra lu pectu, scachatundi da fori ogni affettu inutili et dishunestu, lu confirma tuttu in solda virtuti et facilu pluy putirusu di ogni pagura et di ogni duluri.
[7] Stat. cass., XIV, pag. 18.24: ne nos "declinantes in malo et in utiles factos" aliqua hora aspiciat Deus, <czò che noy no(n)> che noy "cadendo i(n) qualche peccato (et) facti i(n)utili" qualqua hora lu Seniore Dio vede a noy...