IPÈRBOLE s.f.

0.1 iperbole.

0.2 Lat. hyperbole (DELI 2 s.v. iperbole).

0.3 Boccaccio, Esposizioni, 1373-74: 1.

0.4 In testi tosc.: Boccaccio, Esposizioni, 1373-74; Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.).

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 [Ret.] Figura del discorso che consiste nell'amplificare un aspetto della realtà per farlo risaltare meglio.

0.8 Luca Morlino 30.12.2013.

1 [Ret.] Figura del discorso che consiste nell'amplificare un aspetto della realtà per farlo risaltare meglio.

[1] Gl Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. I (i), par. 20, pag. 23.22: Questa parola non si vuole strettamente intendere «essere viva», per ciò che qui usa l'autore una figura che si chiama «iperbole», per la quale non solamente alcuna volta si dice il vero, ma si trapassa oltre al vero: come fa Virgilio, che, per manifestare la leggiereza della Camilla, dice che ella sarebbe corsa sopra l' onde del mare turbato e non s'arebbe immollate le piante de' piedi.

[2] Gl Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 21, 37-45, pag. 548.35: Qui l' autor nostro usa due figure, che l'una si chiama iperbole che tanto è a dire quanto trapassamento del vero, e questo si fa a dimostrare la grandezza della cosa...

[3] Gl Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 17, 13-24, pag. 394.18: mille tube; cioè mille trombe; et è qui superlativo sermone e colore retorico, che si chiama iperbole...