0.1 ospizia.
0.2 Da ospizio.
0.3 Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.): 1.
0.4 Att. nel corpus solo in Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.).
0.6 N Doc. esaustiva.
0.7 1 Avere dimora; abitare. 1.1 Avere sede; trovarsi (con rif. a termini geografici). 2 Accogliere, contenere nel proprio dominio.
0.8 Luca Morlino 30.12.2013.
[1] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 4, cap. 10.19, pag. 281: Noi fummo dove Meotide ospizia / con la figliuola, che vincea di correre / ciascun, secondo che di là s'indizia.
[2] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 4, cap. 19.25, pag. 308: Costui di notte, ove sicuro ospizia, / prese lo suo signor con due suoi figli, / li quai fe' poi morire a gran tristizia.
[3] F Antonio da Ferrara, XIV s. e t.q. (tosc.-pad.), 1.141: e 'l bon san Ziminian, che la milizia / d'i nostri re' avversari fora cazza / del corpo a l'impazzati dove ospizia. || Bellucci, Ant. da Ferrara, p. 12.
1.1 Avere sede; trovarsi (con rif. a termini geografici).
[1] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 1, cap. 8.24, pag. 24: Col mar di Cipri a ponente s'inizia; / Eufrates da levante e l'Ermin tocca / da quella parte ch'aquilone ospizia...
[2] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 1, cap. 10.27, pag. 30: Quivi Propanno e Ipano s'indizia / con altri fiumi e, dove il nome lassa / di vèr zeffiro, Germania ospizia.
2 Accogliere, contenere nel proprio dominio.
[1] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 5, cap. 15.32, pag. 380: Quel greco, che si pone in cima / de la rota del mondo e tiene un pome, [[...]] Non sol questa [[scil. città]], ma dodici n'ospizia / e fece fare: e odi il dove e 'l come. || GDLI s.v. ospiziare spiega «Costruire, fondare».