SFANTAR v.

0.1 sfanta, sfantà .

0.2 Etimo incerto: affine all'ital. sett. strafansarse 'sfigurarsi' (Prati, Etimologie venete s.v. strafansarse), deriva prob. dal gr. aphantoo 'rendere invisibile' con «sostituzione, in ambiente greco-latino, di ά- privativo con s- negativo» (Cortelazzo, L'influsso greco, s.v. sfantar) anziché, come contrario, da infantare (DEI s.v. sfantare); meno convincente l'accostamento all'ingl. faint, che deriva dal lat. fingere attraverso il fr. ant. feint, e all'ital. merid. spantare e spanticare (GAVI s.v. sfantare).

0.3 Diatessaron veneto, XIV (tosc.-ven.): 1.

0.4 Att. solo in testi di provenienza non univoca.

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Pron. Venire meno, non avere più effetto, svanire.

0.8 Luca Morlino 30.12.2013.

1 Pron. Venire meno, non avere più effetto, svanire.

[1] Diatessaron veneto, XIV (tosc.-ven.), pag. 162.32: Adam lo quale era condanado e descazado, si è revocado, la maledictione si è sfantà da la morte.

[2] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 54.9: ma duolmi che mi par mellenconosa, / sì che talor nel viso si disforma / e parmi che piangendo se conforma / con voler dir che carità è nascosa, / ond'io de lei, c'oggi da noi si sfanta, / dolìame forte, e demandai del nome; / subito ella rispose...