IMBESTIATO agg.

0.1 imbestiate, 'mbestiate.

0.2 V. imbestiare.

0.3 Dante, Commedia, a. 1321: 1.

0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321.

N Le att. di Jacopo della Lana e di Francesco da Buti sono cit. dantesche.

0.6 N Att. solo in Dante e nei commentatori.

Doc. esaustiva.

0.7 1 Fatto a forma di bestia.

0.8 Rossella Mosti 30.12.2013.

1 Fatto a forma di bestia.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 26.87, vol. 2, pag. 451: ma perché non servammo umana legge, / seguendo come bestie l'appetito, / in obbrobrio di noi, per noi si legge, / quando partinci, il nome di colei / che s'imbestiò ne le 'mbestiate schegge.

[2] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 26, 76-87, pag. 549, col. 2.25: Imbestiatescheggie fo quello istrumento ligneo, nel quale ella entrò, cuverto della scorça della vidella, sí com'è dicto in lo XII. Cap. del'Inf..

[3] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 12, pag. 218.20: questi [[Dedalo]] fece scorticare una vacca, che 'l toro quivi amava, e fece una vacca di legno, e copersela di quello cuoio, e missevi dentro Pasife boccone, sì che in questo ingano menato il tauro dalla lussuria, amontò questa inchiusa nelle imbestiate scheggie...

[4] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 26, 76-87, pag. 628.38: ne le imbestiate schegge; cioè ne la vacca fatta da Dedalo di legname e coperta col cuoio di quella vacca, de la quale lo toro era inamorato.