0.1 illeare, illei, inlei.
0.2 Da lei (DEI s.v. inleare).
0.3 Dante, Commedia, a. 1321: 1.
0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321; Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.).
0.6 N Att. solo in Dante e nei commentatori.
Doc. esaustiva.
0.7 1 Entrare in lei (con rif. fig. alla suprema beatitudine, a Dio).
0.8 Rossella Mosti 30.12.2013.
1 Entrare in lei (con rif. fig. alla suprema beatitudine, a Dio).
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 22.127, vol. 3, pag. 370: «Tu se' sì presso a l'ultima salute», / cominciò Bëatrice, «che tu dei / aver le luci tue chiare e acute; / e però, prima che tu più t'inlei, / rimira in giù, e vedi quanto mondo / sotto li piedi già esser ti fei...
[2] Gl Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 22, 124-138, pag. 620.10: E però, prima che tu; cioè Dante, più t'illei; cioè più t'approssimi a lei, cioè a la salute ultima, cioè Iddio: illeare ene in lei entrare, et è verbo derivato da questo vocabulo ella, come spesso l'autore finge sì fatti verbi...