ILLEGGIADRIRE v.

0.1 illeggiadriscono, inleggiadrito, inlegiadrìo.

0.2 Da leggiadro.

0.3 Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.): 2.

0.4 In testi tosc.: Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.); Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Rendere degno di rispetto. 2 Rendere superbo, orgoglioso, vano. 3 Comportarsi con superbia, orgoglio, vanità.

0.8 Luca Morlino 30.12.2013.

1 Rendere degno di rispetto.

[1] Esopo tosc., p. 1388, cap. 44, pag. 196.14: Sicché venendo dalla città l'asino inleggiadrito per li barili nuovi, andavasi guardando dintorno e dallato...

2 Rendere superbo, orgoglioso, vano.

[1] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), son. 225.7, pag. 260: Ché povero fuste com'io, / non già parlarmi vi sembrava affanno; / ma tanto poi riccor v'inlegiadrìo, / lettere mie da voi non respost'hanno.

3 Comportarsi con superbia, orgoglio, vanità.

[1] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. III, pag. 329.3: Sono alquanti i quali con bugiarda forma d'amore illeg[g]iadriscono e ismaniano, e per cotali entramenti cheggiono vergognosi guadagni.