LATRATO s.m.

0.1 latrati, latrato, latratu.

0.2 Lat. latratus (DELI 2 s.v. latrare).

0.3 Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.): 1.

0.4 In testi tosc.: Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.); Boccaccio, Ameto, 1341-42.

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.7 1 Verso emesso dai cani.

0.8 Luca Morlino 30.12.2013.

1 Verso emesso dai cani.

[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 9, cap. 14, vol. 2, pag. 232.20: per que tanta armata benivolencia constritta per amistati di li Rumani se a diffindiri quisti cosi nulla cosa li parssi melyu ca latratu et muchicu di cani?

[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 5, pag. 150.1: E li vecchi guardiani in vano le mani distendono in alto; ed il latrato de' cani ne va alle stelle.

[3] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 3, pag. 686.12: Ma i giacenti cani delle riposanti ninfe, levati di colui alla vista, esso forse pensando fiera, veloci con alto latrato gli corsero sopra.