GOLOSO agg./s.m.

0.1 gholosi, gholoso, giulusy, golluxi, golosa, golosi, goloso, golozo, golusi, gulosa, gulosi, gulosissimo, guloso, gulusi, guluxi.

0.2 Lat. gulosus (DELI 2 s.v. goloso):

0.3 Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.): 1.

0.4 In testi tosc.: Trattati di Albertanovolg., a. 1287-88 (pis.); Dante, Convivio, 1304-7; Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.); Mino Diet., Sonn. Inferno, XIV m. (aret.).

In testi sett.: Paolino Minorita, 1313/15 (venez.); Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.).

In testi mediani e merid.: Poes. an. urbin., XIII; Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Armannino, Fiorita (13), p. 1325 (abruzz.).

0.5 Locuz. e fras. allegro e goloso 5; goloso di sangue 1.

0.7 1 Dedito al peccato della gola; avido di cibo. 1.1 Relativo al peccato di gola. 1.2 [Di animali:] avido di cibo. 2 Sost. Persona dedita al peccato della gola. 3 Avido di ricchezze. 4 Desideroso che si verifichi un det. evento. 5 Propenso per indole a soddisfare appetiti e voglie. Allegro e goloso.

0.8 Pär Larson 03.10.2012.

1 Dedito al peccato della gola; avido di cibo (o di bevanda).

[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. III, inc.: [16] Et p(er) lo ismizurato amore d'avere dive(n)ta l'omo furo, (et) ladrone, (et) golozo, lusurioso, cupido, avaro, sup(er)bio, giocatore (et) a tucti li mali visii s'acosta.

[2] Poes. an. urbin., XIII, 38.52, pag. 620: Si ami lo to fillo, / no li lassare impillo / de satisfactïone, / ké ll'avere goloso / all'omo delectoso / muta cunditïone, / no lo rende co' deve...

[3] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 59, pag. 84.10: Radega lo çovene circha lo cibo per tropo gran desiderio, per lo qual el ven goloso. E per golositadhe el no mastega ben, perciò ke en mastegar el no sente delectacion ma en glotir...

[4] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 24, 28-39, pag. 494, col. 1.4: Ubaldin dalla Pilla; questo fo de Musello, degli Ubaldini del contà de Fiorença, lo quale fo molto goloso e pecò molto in volere in quantità oltra mesura.

[5] Boccaccio, Corbaccio, 1354-55, parr. 261-70, pag. 84.17: Ora io non t' ho detto quanto questa perversa moltitudine sia golosa, ritrosa, ambiziosa, invidiosa, accidiosa e delira, né quanto ella nel farsi servire sia imperiosa, noiosa, vezzosa, stomacosa e importuna...

[6] Andrea Cappellano volg., a. 1372 (fior.), L. 1, pag. 225.1: E chi disordinatamente falla in questo, e cherico e laico e qual sia, di riprensione è degno. Né da credere è che sieno golosi perché oziosi stanno: per lo stare ozioso, più che di cherico o di laico, di femmine credere si potrebbe, perché sempre sono in riposo.

[7] Sacchetti, Sposizioni Vangeli, 1378-81 (fior.), Sp. 22, pag. 187.22: La quinta è il vino; è apropriato al goloso. Getta su uno panno uno poco di vino, subito perde o muta il colore; così aviene a l'uomo goloso e obriaco che, come prende soperchia vivanda o vino, si muta di colore e di sentimento.

[8] Giovanni dalle Celle, Lettere, 1347/94 (fior.), [1378/81] 32, pag. 412.10: Imperò che lle richeze fanno alcuni superbi, alcuni lussuriosi, alcuni avari, alcuni prodighi, alcuni golosi, alcuni vanagloriosi.

[9] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 6, 49-57, pag. 186.6: Questo Ciacco fu fiorentino, e fu infame del vizio della gola, e però l'autore lo pone in questo cerchio; e benché fosse goloso, pure era intendente, et eloquente come sono comunemente li Fiorentini...

[10] Paolo da Certaldo, XIV sm. (tosc.), cap. 344, pag. 220.9: Molto sta male a l'uomo e a la femina essere goloso e ghiotto, e per la gola s'induce l'uomo a essere ladro e codardo e poltrone, e la femina induce a essere fuia e pessima di suo corpo, in però che 'l peccato de la gola genera lussuria.

- Desideroso di bevande raffinate.

[11] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 24, 112-129, pag. 584.22: E de li Ebrei; dicea la voce che biasmava la colpa de la gola che s'arricordasseno ancora delli Ebrei, ch'al ber si mostrar molli; cioè golosi nel loro bere...

- Fig. Goloso di sangue: bramoso di uccidere.

[12] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 1, cap. 17, pag. 85.31: giù per la straripevole montagna, sanza tener via o sentiero diritto, si dirupava lo iniquo essercito, goloso dello innocente sangue...

1.1 Relativo al peccato di gola.

[1] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 24, 1-12, pag. 489, col. 1.13: La quarta cosa toca l'A. alcuna cosa della pena di guluxi biasemando lo ditto vizio. La V e ultima cosa introduxe l'Angello a divelerli lo P della fronte del goloso vizio...

[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 5, cap. 92, pag. 669.1: Quanto puoi ancora caccerai da te i golosi disii, i quali mettendo ad effetto deturpano il corpo e mancano la vita...

[3] Torini, Rime, 1342/98 (fior.), [a. 1343] 21.91, pag. 384: Il piacer breve guloso depelle, / il qual deturpa il corpo e 'l viver cala. / Più uomini che 'l ferro il cibo stigne, / la cui dolcezza che ritorna felle, / soperchio empiendo la bramosa mala...

[4] a Simone da Cascina, XIV ex. (pis.), L. 1, cap. 14, pag. 97.4: La golosa vorocità del ventre dice: "Per mangiare Iddio creò tutte le cose monde: però chi rifiuta di sasiarsi de' cibi a' doni concessi da Dio contradice".

1.2 [Di animali:] avido di cibo.

[1] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 36.45, pag. 159: Simile guarda quanto ponderosi / son gli alberi del sangue che portati / v'hanno li piè delli uccellon golosi, / i qua' prima si son ben satollati / de' corpi morti, che sanza alcun foco / o sepoltura stan quivi gelati.

[2] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. VI (ii), par. 51, pag. 377.26: in questo dimonio più che in alcuno altro il figura, perché egli è detto «cane», per ciò che ogni cane naturalmente è guloso...

[3] Esopo tosc., p. 1388, cap. 52, pag. 218.3: Quando avenne alla golosa vipera d'avere una gran fame, entrò nella bottega d'uno fabbro; e trovando la lima infra gli altri ferri piccolina, credendola leggierimente mangiare, cominciò a rodere la lima.

2 Sost. Persona dedita al peccato della gola.

[1] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 24, cap. 2, par. 4, pag. 381.24: Innocenzio, de vilitate conditionis humanae. A' golosi non bastano i frutti degli alberi, né le granella de' legumi, non le radici dell' erbi, non i pesci del mare, non le bestie della terra, non gli uccelli dell' aria, ma compongonsi vivande, apparecchiansi confetti, trasportansi e nutricansi gli uccelli, pigliansi quando sono ingrassati, non a satisfare alla necessità, anzi ad empiere la disordinata volontà.

[2] Armannino, Fiorita (13), p. 1325 (abruzz.), pag. 24.36: Ne la quarta stantia et giro li giulusy quali per dilecto vissero maginando plu per satisfare a lo apetito che a lo besongio che avessero.

[3] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 6, pag. 94.6: sono puniti i golosi col contrario di quello, ch'elli furon vaghi: elli si diletta[ro]no in vivande morbide, cibi caldi e leggieri e odoriferi; qui sono tormentati con cose fredde, e aspre, e fèdite.

[4] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 6, pag. 32.28: la divina giustitia tormenta ell' anime de' gholosi con acque, grandini e nieve le quali anime abbatte, tribola e tormenta, sì come per lo superchio mangiare fecero guastare li corpi loro a la 'mfermitade.

[5] Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1342 (pis.), cap. 3, pag. 374.12: E l' Apostolo Paolo dice de' golosi, che fanno del ventre loro Iddio; e però Iddio distruggerà il ventre, e l' esca. E in ciò fanno i golosi, e lussuriosi del ventre Iddio proprio, perciocchè troppo amandolo, ubbidiscono a' suoi desiderj, e offerisconli eletti, ed esquisiti cibi per sacrificj, come a loro Dio...

[6] Guido da Pisa, Fatti di Enea, XIV pm. (pis.), cap. 27, pag. 43.31: il lussurioso e goloso è detto porco, il gridatore e l' orgoglioso è detto cane, quegli che con superbia ed arroganza vuol mangiare altrui è detto lupo, quegli ch' è molto fraudolente è detto volpe...

[7] Mino Diet., Sonn. Inferno, XIV m. (aret.), 4.1, pag. 21: Golosi innudi per terra giacenti / grandine batte et acqua tinta et neve, / con quella puzza che llì si riceve / come a lor si convien tristi e languenti.

[8] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 6, pag. 173.3: Lo segondo capo se chiama quantitate; e questo è quando l'omo mangia tanto che crepa. Lo terzo capo se chiama asiduità; e questo è quando lo guloso sempre mangia e, como vede cibi, gli ven fame: lassa el pesce per la carne ed e converso; e beveno vini possenti.

[9] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), pt. 1, cap. 2, pag. 233.14: E oltre a ciò, non altrimenti che 'l guloso disidera d' avere com' una agru lungo la gola, acciò che più lungo fosse il diletto del gusto...

[10] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 6, 13-21, pag. 182.13: in ogni parte del mondo si trovano golosi; cioè con golosità di vivande, con golosità di confetti, con golosità di vini...

3 Avido di ricchezze.

[1] Teperto, Lettera in prosa, XIII sm. (pis.), pag. 437.12: Dunqua perché, miçero, in male la stendesti? Chi t' incolpa che tue medesmo? Perché sì golozo se' de la richessa mondana? Non sai tue che rangulo pecuniale non t' abandonerà mai vivo e le ricchesse mondane non t' aconpangnerano difunto?

[2] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 13.1, pag. 65: Mirand'io quella turba sì gulosa / di quel per che s'affanna la più gente, / per esserne nel mondo copiosa, / entrato infra 'l tesoro più fervente / vi vid'io Mida, in vista che sazia / saria di tutto appena possedente, / non bastandoli avere avuta grazia / dall'iddii che ciò che e' toccasse / ritornasse oro ver sanza fallazia.

4 Desideroso che si verifichi un det. evento.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 50.58, pag. 201: de far signi sì sonno desiusi, / far miraculi, rendar sanetate, / de ratti e profezie so golusi: / si alcun ne campa, sì pò Deo laudare.

[2] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 12, pag. 341.5: lo buono camminatore giunge a termine e a posa; lo erroneo mai non l'aggiunge, ma con molta fatica del suo animo sempre colli occhi gulosi si mira innanzi.

[3] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 5.61, pag. 33: da una parte mi parve vedere / quel Livio che fu sì copioso, / guardando que' che 'nanzi a sè sedere / tanti vedea, nell'aspetto contento / d'avere scritte tante storie vere. / Goloso di cotal contentamento / Valerio appresso parea che dicesse: / «Brieve mostrai il mio intendimento».

[4] Pieraccio Tedaldi, XIV pm. (fior.), 9.11, pag. 725: E non fui mai così desideroso / di congiunger con lei il matrimonio, / che mi son del partir vie più goloso.

5 Propenso per indole a soddisfare appetiti e voglie. Allegro e goloso.

[1] Sacchetti, Sposizioni Vangeli, 1378-81 (fior.), Sp. 18, pag. 176.18: Iuppiter è il sesto pianeto, e è nel sesto cielo. Chi nasce sotto questo pianeto sta sempre alegro e goloso.

[2] Sacchetti, Sposizioni Vangeli, 1378-81 (fior.), Sp. 45, pag. 266.14: O Iupiter, che dài influenza a fare l'uomo alegro e goloso, perché desti tanto gaudio a' Iudei in volere la morte di Cristo? E perché ebbono tanta fame e golosità de la sua morte?